Geomorfo. I mille volti di Gaia
Dal 08 Febbraio 2013 al 07 Aprile 2013
Torino
Luogo: Museo Regionale di Scienze Naturali
Indirizzo: via Giolitti 36
Orari: 10-19; chiuso il martedì
Costo del biglietto: € 5 intero, € 2.50 ridotto
Telefono per informazioni: +39 011 4326354/ 338 6955675/ 334 9561175
E-Mail info: comunicazione.mrsn@regione.piemonte.it
Sito ufficiale: http://www.regione.piemonte.it/
Sarà inaugurata giovedì 7 febbraio, alle ore 18.00, “Geomorfo I mille volti di Gaia”,un progetto nato nel 2008 (in occasione dell’Anno Internazionale del Pianeta Terra proclamato dall’assemblea generale delle Nazioni Unite) con l’intento di raccogliere le immagini che meglio rappresentano l’eccezionalità del nostro pianeta. Dai paesaggi estremi ai luoghi più comuni la Terra offre una varietà di paesaggi e di forme quasi infinita, forme in continua e perenne evoluzione destinate col tempo a scomparire trasformandosi in altre e rinnovandosi ciclicamente. La raccolta ma soprattutto la scelta delle immagini è volta quindi a documentare l’evoluzione naturale del nostro pianeta. La mostra propone circa 100 immagini che mostrano morfologie, colori, forme, frutto di milioni di anni di evoluzione, paesaggi che sembrano opere d’arte e che rappresentano la somma di fenomeni e processi geologici legati a mille variabili, frutto anche della casualità.L’esposizione sarà corredata da rocce vulcaniche provenienti da varie parti del mondo, mentre nella Quadrisfera saranno proiettate di continuo alcune immagine che daranno al visitatore la sensazione di trovarsi al centro di un immenso mappamondo.
L’esposizione è un archivio di immagini che fissano un momento dell’evoluzione del pianeta che continua ad arricchirsi grazie all’attività di Marco Stoppato, geologo e fotogiornalista di Vulcano Esplorazioni, Associazione di Divulgazione Scientifica, che esplora, fotografa, ricerca e cataloga gli straordinari paesaggi del mondo.
Geomorfo offre al pubblico una panoramica sui luoghi più particolari del pianeta: deserti, vulcani, ghiacciai, montagne, coste a picco sul mare, archi naturali, pinnacoli in precario equilibrio, rocce stratificate, grotte, sculture naturali e molti altri. La mostra intende stimolare nell’osservatore la curiosità, lo stupore, la sorpresa e la voglia di saperne di più, di capire.
Del resto, perché molte montagne sono fatte a strati, perché gli strati a volte si piegano e da orizzontali diventano verticali? Perché le dune si muovono assumendo forme diverse? Perché alcune rocce rimangono in equilibrio su alte colonne di pietra. Perché si forma un arco naturale, chi scava il buco? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che la mostra vuole porre e ai quali vuole dare una risposta anche se sintetica. Troppo spesso soprattutto i ragazzi attraversano luoghi, paesaggi, aree naturali guardando ciò che li circonda senza però vedere davvero. L’esposizione inoltre vuole essere uno strumento mediante il quale incentivare e promuovere lo studio e la diffusione delle Scienze della Terra che rappresentano il modo per aiutare le generazioni future a comprendere i rapidi cambiamenti del nostro pianeta nella speranza di riuscire a preservarlo e migliorarlo.
L’esposizione è un archivio di immagini che fissano un momento dell’evoluzione del pianeta che continua ad arricchirsi grazie all’attività di Marco Stoppato, geologo e fotogiornalista di Vulcano Esplorazioni, Associazione di Divulgazione Scientifica, che esplora, fotografa, ricerca e cataloga gli straordinari paesaggi del mondo.
Geomorfo offre al pubblico una panoramica sui luoghi più particolari del pianeta: deserti, vulcani, ghiacciai, montagne, coste a picco sul mare, archi naturali, pinnacoli in precario equilibrio, rocce stratificate, grotte, sculture naturali e molti altri. La mostra intende stimolare nell’osservatore la curiosità, lo stupore, la sorpresa e la voglia di saperne di più, di capire.
Del resto, perché molte montagne sono fatte a strati, perché gli strati a volte si piegano e da orizzontali diventano verticali? Perché le dune si muovono assumendo forme diverse? Perché alcune rocce rimangono in equilibrio su alte colonne di pietra. Perché si forma un arco naturale, chi scava il buco? Questi sono solo alcuni degli interrogativi che la mostra vuole porre e ai quali vuole dare una risposta anche se sintetica. Troppo spesso soprattutto i ragazzi attraversano luoghi, paesaggi, aree naturali guardando ciò che li circonda senza però vedere davvero. L’esposizione inoltre vuole essere uno strumento mediante il quale incentivare e promuovere lo studio e la diffusione delle Scienze della Terra che rappresentano il modo per aiutare le generazioni future a comprendere i rapidi cambiamenti del nostro pianeta nella speranza di riuscire a preservarlo e migliorarlo.
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