(Idéale) Géographie, une introduction

(Idéale) Géographie, une introduction, Noire Gallery, Torino

 

Dal 06 Maggio 2016 al 15 Giugno 2016

Torino

Luogo: Noire Gallery

Indirizzo: via Piossasco 29

Curatori: Olivier Kosta-Théfaine

Telefono per informazioni: +39 011 9191234

E-Mail info: info@noiregallery.com

Sito ufficiale: http://www.noiregallery.com/



(Idéale) Géographie , une introduction  è l’esposizione organizzata da Matteo Noire e Pietro Rossi nello spazio di Noire Gallery.
La mostra curata da Olivier Kosta-Théfaine (è anche uno degli artisti esposti) propone una specie di cartografia utopica. E’ l’evocazione di un paesaggio informale, frammentato, in cui il ricordo di una periferia urbana, un oggetto abbandonato, diventa unico e prezioso.
L’immagine di una geografia in movimento che muta continuamente e ci sorprende. Gli artisti utilizzano  entità oggettuali trovate e ora reinventate esteticamente riproponendo un concettualismo sottile dell’opera, una lettura del paesaggio in chiave quasi minimalista. I grandi pannelli di legno di SKKI ©, Products of the environment (2016), riproducono questa idea di vagabondaggio urbano; è un po’ come se ci perdessimo tra le strade di una città e scoprissimo  ''dettagli '' abbandonati che diventano supporti di pitture. La serie intitolata Organic Mess Black (2014) di Manor Grunewald  è composta  da pitture  con profonde nuances di nero,  in cui la materia pittorica sembra evocare il bitume delle città sotto la pioggia.
Untitled , Sartrouville, La Gaubretière, Paris IV (2013-2014) di Olivier kosta-Théfaine, è realizzata con pezzi metallici , osservati nella città ed ora trasformati e spogliati dalla loro funzione iniziale,  riattivati per essere dipinti e  sculture.
Infine la serie dei Pool Painting (2015) de Simon Laureyns realizzata con panni di biliardo, usati e recuperati nelle periferie di Ghent, che diventano modelli astratti per le sue opere. 
(Idéale) Géographie, une introduction  una nuova lettura del paesaggio e  come suggerisce il curatore della mostra… cartoline postali inviate da amici, attaccate sulla porta del frigo che  reinventano un nuovo viaggio, una nuova geografia personale.

Matteo Noire ( 1991)  e Pietro Rossi (1992), organizzatori di eventi ed esposizioni, con l’Associazione Inossidabile  hanno organizzato The Bridges of Graffiti, uno degli eventi collaterali dell’ultima Biennale di Venezia, 2015.

SKKI 
© (1967) - Paris (FR) è considerato uno dei precursori del movimento Graffiti in Europa, la sua prima apparizione sulla scena artistica urbana risale agli anni ’80, grazie al gruppo BBC che forma con  JAY ONE et ASH. Utilizzando  una vasta gamma di materiali, che li permette di adottare uno stile unico,  unisce  la Street Culture al linguaggio multidisciplinare dell’arte contemporanea. Le sue installazioni, opere pittoriche, fotografie, sculture e video affrontano temi come il rischio, il controllo, internet, la globalizzazione, lo spreco e il consumismo, lo sviluppo urbano e le dinamiche fra spazio pubblico e privato.

Olivier Kosta-Théfaine
 (1972) - Paris (FR) artista ed ideatore di mostre. Proviene dal mondo dei graffiti che gli ha dato la possibilità di guardare il paesaggio urbano con un occhio diverso e più attento. Ora si definisce ''peintre de paysage'', osservatore di tutti ''particolari ''della città che diventano la base delle sue opere. Cose che la gente abitualmente non vede sono i modelli astratti dei suoi lavori.  (Idéale) Géographie è il titolo di una serie di mostre collettive-itineranti che ha ideato in relazione alla sua idea di paesaggio.

Simon Laureyns
 (1979) - Ghent (BE) indaga il paesaggio urbano mappando i luoghi attraverso la raccolta di reperti. 

Manor Grunewald
 (1985) - Ghent (BE) proviene dall’arte di strada ma nel tempo il suo lavoro si è differenziato. La sua opera è caratterizza dalla costante analisi dello sviluppo della pittura nell’ambiente quotidiano. Egli trova e raccoglie le fonti delle sue immagini ovunque, tra: giornali, pubblicità, libri, fumetti, media digitali e persino illustrazioni di microcosmi biologici e macrocosmo. Il suo archivio serve come fonte d’ispirazione.


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