Luci d’Artista 2024
Dal 25 Ottobre 2024 al 12 Gennaio 2025
Torino
Luogo: Sedi varie
Indirizzo: Sedi varie
Curatori: Chiara Bertola
Sito ufficiale: http://lucidartistatorino.org
Si apre ufficialmente la ventisettesima edizione di Luci d’Artista.
Venerdì 25 ottobre dalle ore 18:00, con la prima accensione, Torino torna a illuminarsi e trasforma
ancora una volta il suo cielo con installazioni luminose di grandi artisti pensate per lo spazio pubblico.
Anche per questa edizione la Fondazione Torino Musei è stata incaricata dalla Città di Torino, nell’ambito della sua missione istituzionale, a operare per la valorizzazione e realizzazione di quello che è il suo progetto più longevo e rappresentativo del ruolo dell’arte contemporanea per l’identità e la vita culturale della città. Luci d’Artista è, nell’ambito del nuovo Piano strategico, la quinta linea culturale della Fondazione Torino Musei (insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima) e ha l’obiettivo di trasformare la manifestazione in una vera istituzione di ricerca artistica permanente.
In questa nuova edizione saranno consolidate e ulteriormente implementate le linee guida di indirizzo introdotte già con la 26a edizione, visto anche il riscontro del pubblico: insieme al curatore Antonio Grulli saranno quindi rafforzate le iniziative di superamento dei confini invernali della manifestazione grazie a una programmazione attiva tutto l’anno e si continuerà nella ridefinizione delle varie sezioni di Luci d’Artista. Un nuovo corso accompagnato da un rafforzamento della comunicazione, sempre più internazionale, con social rinnovati e un sito internet che raccoglie la storia della manifestazione. Il tutto per valorizzare una collezione unica e straordinaria e raggiungere una visibilità nazionale e internazionale stabile, rendendo la manifestazione ancora più inclusiva ed ecologicamente sostenibile, basti pensare che grazie a circa un milione di sorgenti luminose quasi del tutto a Led, Iren fornirà maggiore luminosità e ridotti consumi, con 13,5 km di linee elettriche a collegare le Luci, che impegneranno una potenza complessiva di soli 121 kW. Luci d’Artista è progetto e patrimonio della Città di Torino, realizzato da Fondazione Torino Musei con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Unione Industriali Torino, Torino 2025 FISU World University Games Winter e Audemars Piguet Contemporary. Main sponsor: Gruppo Iren.
Per la 27a edizione, Luci d’Artista si arricchisce di due nuove installazioni luminose firmate da grandi artisti selezionati dal Comitato Scientifico di Luci d’Artista, che in quest’ultimo anno si è completamente rinnovato ed è oggi composto da Chiara Bertola e Francesco Manacorda, rispettivamente direttori della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea – e del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, e da Antonio Grulli, curatore di Luci d’Artista.
La selezione dei due nuovi artisti di Luci d’Artista 27 è il frutto di una serie di incontri tra i membri del Comitato scientifico, durante i quali si è deciso di affiancare una stella dell’arte globale a un grande Maestro indiscusso. I nomi sono quelli di Andreas Angelidakis e di Luigi Ontani con le rispettive luci VR Man e Scia’Mano.
VR Man di Andreas Angelidakis
Piazza Vittorio Veneto angolo lungo Po Cadorna
La Luce VR Man di Andreas Angelidakis è ripresa dall’iconografia classica della scultura greca e romana, immaginario su cui l’artista lavora da molti anni. Ma la figura si fonde con un altro elemento portante della classicità, ovvero un capitello all’altezza della testa che lo trasforma in una moderna cariatide. Il riferimento immediato è alla pratica atletica come fondamento dei giochi olimpici ma anche come disciplina indissolubile dall’attività intellettuale e spirituale così come era vista durante il periodo classico greco.
Questa presentazione di VR Man (2024) è stata realizzata con il sostegno di Torino 2025 FISU World University Games Winter e Audemars Piguet Contemporary, committente del progetto dell’artista Center for the Critical Appreciation of Antiquity (2022).
Dalla scheda dell’opera: “Un gigante fatto di luce è atterrato a Torino. Una silhouette umana, stilizzata, sul cui capo sembra sovrapporsi un capitello ionico (forse una moderna cariatide? un minotauro?), si staglia vigorosa alludendo all’iconografia della statuaria classica, greca e romana. La Luce ideata dall’artista Andreas Angelidakis richiama l’immagine di un atleta ed è stata realizzata per l’occasione dei FISU World University Games Winter in programma nel mese di gennaio 2025 a Torino e in Piemonte. Angelidakis da sempre attinge immagini, spunti, ispirazioni, storie e aneddoti dalla Grecia classica, rendendoli strumenti e metafore per riflettere sul nostro presente e i nostri modi di vivere. Il titolo VR Man lascia immaginare come il capitello, posizionato all’altezza degli occhi, possa essere al tempo stesso un visore per la realtà virtuale. È evidente il riferimento ai giochi olimpici e alla disciplina atletica dell’antichità, quando il corpo non veniva mai disgiunto dalla mente, dallo spirito e dall’attività intellettuale. Andreas Angelidakis si definisce un architetto che non costruisce. Nelle sue opere utilizza installazioni, sculture, video, elaborazioni digitali, testi e nuove tecnologie per indagare lo spazio in cui arte e architettura si sovrappongono”.
Luci d’Artista ogni anno dimostra di essere in grado, per sua vocazione, di instaurare importanti rapporti con le principali realtà di Torino, soprattutto in occasione dei grandi eventi culturali e sportivi della città. In quest’ottica è nata l’importante sinergia con il Comitato Organizzatore dei Torino 2025 FISU World University Games Winter. I giochi si terranno a Torino e in altri cinque comuni delle Valli Olimpiche dal 13 al 23 gennaio 2025. Questa nuova installazione entrerà a far parte negli anni successivi della collezione delle Luci della Città, come ulteriore eredità lasciata dai Torino 2025 FISU World University Games Winter al territorio (scheda allegata alla cartella stampa). Andreas Angelidakis (Atene, 1968), vive e lavora ad Atene. Le sue opere indagano lo spazio dove arte e architettura si sovrappongono e in cui le nuove tecnologie influenzano l’architettura e il modo di vivere. Nel suo lavoro presenta riconsiderazioni delle rovine greche spesso sotto forma di video digitale, sculture morbide e mobili, dando vita a un’interpretazione giocosa che offre un'esperienza fisica diretta al visitatore. Ha partecipato come artista a diverse mostre internazionali, tra cui: The State of the Art of Architecture alla prima Biennale di Architettura di Chicago, la 12° Triennale del Baltico al Centro d'Arte Contemporanea di Vilnius. Nel 2019 ha partecipato alla Bergen Assembly, mentre ha contribuito al Parlamento dei corpi di Paul B. Preciado per documenta 14 nel 2017, nonché alla Biennale dell'Immagine in Movimento alle OGR di Torino. Nel 2020 ha realizzato la grande installazionePOST-RUIN Bentivoglio a Palazzo Bentivoglio a cura di Antonio Grulli e nel 2022 Center for the Critical Appreciation of Antiquity l’opera d’arte più ambiziosa mai realizzata, commissionata da Audemars Piguet Contemporary e presentata all’Espace Niemeyer, Parigi (11-30 ottobre 2022) a Parigi. Tra le mostre che l’artista ha curato ricordiamo The System of Objects alla Deste Foundation di Atene, Super Superstudio al PAC di Milano, Fin de Siècle allo Swiss Institute di New York, Period Rooms al Het Nieuwe Instituut di Rotterdam e OOO Object Oriented Ontology alla Kunsthalle di Basilea. Audemars Piguet è convinta che la creatività alimenti la cultura, connetta le persone e dia significato alle nostre vite. Attraverso il suo programma dedicato all'arte contemporanea, Audemars Piguet Contemporary, vengono commissionate opere d'arte dando carta bianca ad artisti di fama internazionale, che spaziano tra diverse dimensioni e media. Questo approccio consente agli artisti di esplorare nuovi territori espressivi all'interno della propria pratica artistica. Scia’Mano di Luigi Ontani
Giardini Sambuy - Piazza Carlo Felice, lato via Roma
La Luce Scia’Mano del Maestro Luigi Ontani è, come dichiarato dal titolo, legata alla figura universale dello Sciamano.
Dalla scheda dell’opera: “La città di Torino ha ispirato il Maestro Luigi Ontani per la sua Luce intitolata Scia’Mano. L’installazione è composta da un lightbox bifacciale tondo e di grandi dimensioni, in cui le fotografie sui due lati sono stampate su un supporto lenticolare. Nelle immagini, sempre in movimento e pronte a mutare in base al punto di vista dell’osservatore, vediamo l’artista impersonare uno sciamano, a cui allude con un gioco di parole anche la forma della maschera - realizzata a Bali con I Wayan Sukarya - che richiama una mano. Il soggetto evoca la tradizione magica di Torino e la posizione dell’opera, sul bordo nord dei Giardini Sambuy, dialoga con il punto in cui aveva sede la libreria e casa editrice Fogola frequentata dall’artista in passato, di cui è sopravvissuta un’insegna. Nell’opera di Ontani sono frequenti i riferimenti letterari e, non a caso, la piazza antistante la stazione Porta Nuova ha un posto nella storia della letteratura dovuto alla tragica fine di Cesare Pavese. Luigi Ontani è uno dei grandi Maestri dell’arte, e la sua figura trascende da decenni i confini italiani e occidentali: ha rivoluzionato sin dagli anni Sessanta i linguaggi artistici grazie alle sue performance, ai suoi Tableaux Vivant, ai suoi video. Utilizza da sempre la fotografia come forma artistica per esplorare nuove identità, come veicolo di reinterpretazione della storia dell’arte, ed è stato il primo artista ad “espanderla” in gigantografie, come nel caso dell’opera Scia’Mano”.
Luigi Ontani, (1943), vive a Roma e Riola di Vergato (BO). Figura iconica, è uno dei più influenti e riconosciuti artisti italiani nel mondo, con una carriera eclettica che spazia dalla pittura alla performance, dalla fotografia alla scultura. Negli anni Sessanta inizia a dedicarsi alla fotografia e al video rivoluzionandone i linguaggi, e nel 1969 realizza il suo primo Tableau Vivant, Ange Infidèle, con cui apporta innovazioni radicali all’arte della performance. I Tableaux Vivants di Luigi Ontani sono dei veri e propri “dipinti viventi”, vere e proprie performance firmate o fotografate, in cui l’artista è il protagonista della scena, travestito da personaggio storico, letterario o mitologico – da Pinocchio a Dante, da San Sebastiano a Bacco – personificando temi storici, mitologici, letterari e popolari. Le sue radici affondano nelle tradizioni culturali italiane, ma la sua opera si apre a una visione globale, abbracciando l’Oriente e l’esotico. All’inizio degli anni Settanta affronta il primo viaggio in India per arrivare, in seguito, anche in Indonesia, dove rimane affascinato dall’arte e dalla cultura dell’isola di Bali. Tra le numerose mostre, ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1972, 1978, 1984, 1986, 1995, 2003; Identité Italienne: Art en Italie depuis 1959, Centre Pompidou Paris 1981; Italian Art Now: An American Perspective, Guggenheim Museum New York, 1982; Manifesta 2008; A bigger Splash: Painting after Performance, TATE Modern London, 2012. Tra le mostre personali, si ricordano quelle al Ps1/MOMA Contemporary Art Centre di New York, a The Serpentine Gallery di Londra e al Castello di Rivoli di Torino.
Le 28 luci si riaccendono tra le vie e le piazze di Torino e i cittadini e i turisti potranno alzare gli occhi e ritrovare le opere luminose nelle loro classiche location, oppure andare alla ricerca delle nuove collocazioni.
Si accende sulla Mole Antonelliana, completamente restaurata grazie alla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e di Unione Industriali Torino, Volo dei numeri, l’opera-manifesto di Torino città dell'arte contemporanea, ideata da Mario Merz.
Alcune Luci storiche cambiano sede rispetto alla precedente edizione: Palomar di Giulio Paolini, da sempre in via Po, torna dopo dieci anni in via Garibaldi; per la prima volta in largo Montebello Ice Cream Light di Vanessa Safavi in una inedita configurazione. Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi trova nuovo spazio lungo via Carlo Alberto e al suo posto e per la prima volta in via Lagrange si potrà ammirare Volo su... di Francesco Casorati.
Si riconfermano nelle collocazioni precedenti le Luci di Mario Airò, Cosmometrie in piazza Carignano con una sempre nuova configurazione decisa dall’artista, che come ogni anno segue l’allestimento della sua Luce; Orizzonti di Giovanni Anselmo, in piazza Carlo Alberto; Vele di Natale di Vasco Are in piazza Bodoni; Ancora una volta di Valerio Berruti in via Monferrato; Tappeto volante di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città; Nicola De Maria, Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime in piazza Carlo Emanuele II (piazza Carlina); Marco Gastini, L’energia che unisce si espande nel blu in Galleria Umberto I; Carmelo Giammello, Planetario in via Roma; Azzurrogiallo di Giorgio Griffa ai Giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice; Jeppe Hein, Illuminated Benches in piazza Risorgimento; Rebecca Horn, Piccoli spiriti blu sul Monte dei Cappuccini; Cultura=Capitale di Alfredo Jaar sulla facciata del Museo Diffuso della Resistenza; Renato Leotta, Io, sono nato qui. in corso Spezia 70, sul tetto dell’Ospedale Sant’Anna; Mario Molinari, Concerto di parole in piazza Polonia; Luigi Nervo, Vento solare in piazzetta Mollino; L'amore non fa rumore di Luca Pannoli resta di fronte alla Biblioteca Geisser. Michelangelo Pistoletto, Amare le differenze in piazza della Repubblica (facciata della Tettoia dell’Orologio); My Noon di Tobias Rehberger in piazza Arbarello; Noi di Luigi Stoisa resta come lo scorso anno in via Po; Grazia Toderi, “...?...” in cima alla cupola della Basilica Mauriziana (visibile da Piazza della Repubblica) e Gilberto Zorio, Luce Fontana Ruota sul laghetto di Italia ’61 (corso Unità d’Italia).
L’inaugurazione di Luci d’Artista 2024, in programma venerdì 25 ottobre, sarà ancora una volta itinerante, per abbracciare luoghi diversi della città e sarà aperta a cittadine, cittadini e turisti.
Primo appuntamento alle ore 18 in piazza Vittorio Veneto (angolo lungo Po Cadorna), dove la Banda musicale del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino intratterrà il pubblico in attesa che scenda il buio, per consentire l’accensione della prima nuova luce di questa edizione, VR Man di Andreas Angelidakis. Il tour farà una seconda tappa alle 19.15 in via Fanti 17, sede dell’Unione Industriali di Torino, per concludersi alle 19.45 ai Giardini Sambuy di piazza Carlo Felice, lato via Roma, dove sarà di nuovo la Banda del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino ad accompagnare l’accensione della seconda nuova luce, Scia’Mano, alla presenza del Maestro Luigi Ontani. Ogni tappa prevede interventi delle istituzioni, degli artisti e dei partner di Luci d’Artista.
Venerdì 25 ottobre dalle ore 18:00, con la prima accensione, Torino torna a illuminarsi e trasforma
ancora una volta il suo cielo con installazioni luminose di grandi artisti pensate per lo spazio pubblico.
Anche per questa edizione la Fondazione Torino Musei è stata incaricata dalla Città di Torino, nell’ambito della sua missione istituzionale, a operare per la valorizzazione e realizzazione di quello che è il suo progetto più longevo e rappresentativo del ruolo dell’arte contemporanea per l’identità e la vita culturale della città. Luci d’Artista è, nell’ambito del nuovo Piano strategico, la quinta linea culturale della Fondazione Torino Musei (insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima) e ha l’obiettivo di trasformare la manifestazione in una vera istituzione di ricerca artistica permanente.
In questa nuova edizione saranno consolidate e ulteriormente implementate le linee guida di indirizzo introdotte già con la 26a edizione, visto anche il riscontro del pubblico: insieme al curatore Antonio Grulli saranno quindi rafforzate le iniziative di superamento dei confini invernali della manifestazione grazie a una programmazione attiva tutto l’anno e si continuerà nella ridefinizione delle varie sezioni di Luci d’Artista. Un nuovo corso accompagnato da un rafforzamento della comunicazione, sempre più internazionale, con social rinnovati e un sito internet che raccoglie la storia della manifestazione. Il tutto per valorizzare una collezione unica e straordinaria e raggiungere una visibilità nazionale e internazionale stabile, rendendo la manifestazione ancora più inclusiva ed ecologicamente sostenibile, basti pensare che grazie a circa un milione di sorgenti luminose quasi del tutto a Led, Iren fornirà maggiore luminosità e ridotti consumi, con 13,5 km di linee elettriche a collegare le Luci, che impegneranno una potenza complessiva di soli 121 kW. Luci d’Artista è progetto e patrimonio della Città di Torino, realizzato da Fondazione Torino Musei con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Unione Industriali Torino, Torino 2025 FISU World University Games Winter e Audemars Piguet Contemporary. Main sponsor: Gruppo Iren.
Per la 27a edizione, Luci d’Artista si arricchisce di due nuove installazioni luminose firmate da grandi artisti selezionati dal Comitato Scientifico di Luci d’Artista, che in quest’ultimo anno si è completamente rinnovato ed è oggi composto da Chiara Bertola e Francesco Manacorda, rispettivamente direttori della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea – e del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, e da Antonio Grulli, curatore di Luci d’Artista.
La selezione dei due nuovi artisti di Luci d’Artista 27 è il frutto di una serie di incontri tra i membri del Comitato scientifico, durante i quali si è deciso di affiancare una stella dell’arte globale a un grande Maestro indiscusso. I nomi sono quelli di Andreas Angelidakis e di Luigi Ontani con le rispettive luci VR Man e Scia’Mano.
VR Man di Andreas Angelidakis
Piazza Vittorio Veneto angolo lungo Po Cadorna
La Luce VR Man di Andreas Angelidakis è ripresa dall’iconografia classica della scultura greca e romana, immaginario su cui l’artista lavora da molti anni. Ma la figura si fonde con un altro elemento portante della classicità, ovvero un capitello all’altezza della testa che lo trasforma in una moderna cariatide. Il riferimento immediato è alla pratica atletica come fondamento dei giochi olimpici ma anche come disciplina indissolubile dall’attività intellettuale e spirituale così come era vista durante il periodo classico greco.
Questa presentazione di VR Man (2024) è stata realizzata con il sostegno di Torino 2025 FISU World University Games Winter e Audemars Piguet Contemporary, committente del progetto dell’artista Center for the Critical Appreciation of Antiquity (2022).
Dalla scheda dell’opera: “Un gigante fatto di luce è atterrato a Torino. Una silhouette umana, stilizzata, sul cui capo sembra sovrapporsi un capitello ionico (forse una moderna cariatide? un minotauro?), si staglia vigorosa alludendo all’iconografia della statuaria classica, greca e romana. La Luce ideata dall’artista Andreas Angelidakis richiama l’immagine di un atleta ed è stata realizzata per l’occasione dei FISU World University Games Winter in programma nel mese di gennaio 2025 a Torino e in Piemonte. Angelidakis da sempre attinge immagini, spunti, ispirazioni, storie e aneddoti dalla Grecia classica, rendendoli strumenti e metafore per riflettere sul nostro presente e i nostri modi di vivere. Il titolo VR Man lascia immaginare come il capitello, posizionato all’altezza degli occhi, possa essere al tempo stesso un visore per la realtà virtuale. È evidente il riferimento ai giochi olimpici e alla disciplina atletica dell’antichità, quando il corpo non veniva mai disgiunto dalla mente, dallo spirito e dall’attività intellettuale. Andreas Angelidakis si definisce un architetto che non costruisce. Nelle sue opere utilizza installazioni, sculture, video, elaborazioni digitali, testi e nuove tecnologie per indagare lo spazio in cui arte e architettura si sovrappongono”.
Luci d’Artista ogni anno dimostra di essere in grado, per sua vocazione, di instaurare importanti rapporti con le principali realtà di Torino, soprattutto in occasione dei grandi eventi culturali e sportivi della città. In quest’ottica è nata l’importante sinergia con il Comitato Organizzatore dei Torino 2025 FISU World University Games Winter. I giochi si terranno a Torino e in altri cinque comuni delle Valli Olimpiche dal 13 al 23 gennaio 2025. Questa nuova installazione entrerà a far parte negli anni successivi della collezione delle Luci della Città, come ulteriore eredità lasciata dai Torino 2025 FISU World University Games Winter al territorio (scheda allegata alla cartella stampa). Andreas Angelidakis (Atene, 1968), vive e lavora ad Atene. Le sue opere indagano lo spazio dove arte e architettura si sovrappongono e in cui le nuove tecnologie influenzano l’architettura e il modo di vivere. Nel suo lavoro presenta riconsiderazioni delle rovine greche spesso sotto forma di video digitale, sculture morbide e mobili, dando vita a un’interpretazione giocosa che offre un'esperienza fisica diretta al visitatore. Ha partecipato come artista a diverse mostre internazionali, tra cui: The State of the Art of Architecture alla prima Biennale di Architettura di Chicago, la 12° Triennale del Baltico al Centro d'Arte Contemporanea di Vilnius. Nel 2019 ha partecipato alla Bergen Assembly, mentre ha contribuito al Parlamento dei corpi di Paul B. Preciado per documenta 14 nel 2017, nonché alla Biennale dell'Immagine in Movimento alle OGR di Torino. Nel 2020 ha realizzato la grande installazionePOST-RUIN Bentivoglio a Palazzo Bentivoglio a cura di Antonio Grulli e nel 2022 Center for the Critical Appreciation of Antiquity l’opera d’arte più ambiziosa mai realizzata, commissionata da Audemars Piguet Contemporary e presentata all’Espace Niemeyer, Parigi (11-30 ottobre 2022) a Parigi. Tra le mostre che l’artista ha curato ricordiamo The System of Objects alla Deste Foundation di Atene, Super Superstudio al PAC di Milano, Fin de Siècle allo Swiss Institute di New York, Period Rooms al Het Nieuwe Instituut di Rotterdam e OOO Object Oriented Ontology alla Kunsthalle di Basilea. Audemars Piguet è convinta che la creatività alimenti la cultura, connetta le persone e dia significato alle nostre vite. Attraverso il suo programma dedicato all'arte contemporanea, Audemars Piguet Contemporary, vengono commissionate opere d'arte dando carta bianca ad artisti di fama internazionale, che spaziano tra diverse dimensioni e media. Questo approccio consente agli artisti di esplorare nuovi territori espressivi all'interno della propria pratica artistica. Scia’Mano di Luigi Ontani
Giardini Sambuy - Piazza Carlo Felice, lato via Roma
La Luce Scia’Mano del Maestro Luigi Ontani è, come dichiarato dal titolo, legata alla figura universale dello Sciamano.
Dalla scheda dell’opera: “La città di Torino ha ispirato il Maestro Luigi Ontani per la sua Luce intitolata Scia’Mano. L’installazione è composta da un lightbox bifacciale tondo e di grandi dimensioni, in cui le fotografie sui due lati sono stampate su un supporto lenticolare. Nelle immagini, sempre in movimento e pronte a mutare in base al punto di vista dell’osservatore, vediamo l’artista impersonare uno sciamano, a cui allude con un gioco di parole anche la forma della maschera - realizzata a Bali con I Wayan Sukarya - che richiama una mano. Il soggetto evoca la tradizione magica di Torino e la posizione dell’opera, sul bordo nord dei Giardini Sambuy, dialoga con il punto in cui aveva sede la libreria e casa editrice Fogola frequentata dall’artista in passato, di cui è sopravvissuta un’insegna. Nell’opera di Ontani sono frequenti i riferimenti letterari e, non a caso, la piazza antistante la stazione Porta Nuova ha un posto nella storia della letteratura dovuto alla tragica fine di Cesare Pavese. Luigi Ontani è uno dei grandi Maestri dell’arte, e la sua figura trascende da decenni i confini italiani e occidentali: ha rivoluzionato sin dagli anni Sessanta i linguaggi artistici grazie alle sue performance, ai suoi Tableaux Vivant, ai suoi video. Utilizza da sempre la fotografia come forma artistica per esplorare nuove identità, come veicolo di reinterpretazione della storia dell’arte, ed è stato il primo artista ad “espanderla” in gigantografie, come nel caso dell’opera Scia’Mano”.
Luigi Ontani, (1943), vive a Roma e Riola di Vergato (BO). Figura iconica, è uno dei più influenti e riconosciuti artisti italiani nel mondo, con una carriera eclettica che spazia dalla pittura alla performance, dalla fotografia alla scultura. Negli anni Sessanta inizia a dedicarsi alla fotografia e al video rivoluzionandone i linguaggi, e nel 1969 realizza il suo primo Tableau Vivant, Ange Infidèle, con cui apporta innovazioni radicali all’arte della performance. I Tableaux Vivants di Luigi Ontani sono dei veri e propri “dipinti viventi”, vere e proprie performance firmate o fotografate, in cui l’artista è il protagonista della scena, travestito da personaggio storico, letterario o mitologico – da Pinocchio a Dante, da San Sebastiano a Bacco – personificando temi storici, mitologici, letterari e popolari. Le sue radici affondano nelle tradizioni culturali italiane, ma la sua opera si apre a una visione globale, abbracciando l’Oriente e l’esotico. All’inizio degli anni Settanta affronta il primo viaggio in India per arrivare, in seguito, anche in Indonesia, dove rimane affascinato dall’arte e dalla cultura dell’isola di Bali. Tra le numerose mostre, ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1972, 1978, 1984, 1986, 1995, 2003; Identité Italienne: Art en Italie depuis 1959, Centre Pompidou Paris 1981; Italian Art Now: An American Perspective, Guggenheim Museum New York, 1982; Manifesta 2008; A bigger Splash: Painting after Performance, TATE Modern London, 2012. Tra le mostre personali, si ricordano quelle al Ps1/MOMA Contemporary Art Centre di New York, a The Serpentine Gallery di Londra e al Castello di Rivoli di Torino.
Le 28 luci si riaccendono tra le vie e le piazze di Torino e i cittadini e i turisti potranno alzare gli occhi e ritrovare le opere luminose nelle loro classiche location, oppure andare alla ricerca delle nuove collocazioni.
Si accende sulla Mole Antonelliana, completamente restaurata grazie alla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e di Unione Industriali Torino, Volo dei numeri, l’opera-manifesto di Torino città dell'arte contemporanea, ideata da Mario Merz.
Alcune Luci storiche cambiano sede rispetto alla precedente edizione: Palomar di Giulio Paolini, da sempre in via Po, torna dopo dieci anni in via Garibaldi; per la prima volta in largo Montebello Ice Cream Light di Vanessa Safavi in una inedita configurazione. Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi trova nuovo spazio lungo via Carlo Alberto e al suo posto e per la prima volta in via Lagrange si potrà ammirare Volo su... di Francesco Casorati.
Si riconfermano nelle collocazioni precedenti le Luci di Mario Airò, Cosmometrie in piazza Carignano con una sempre nuova configurazione decisa dall’artista, che come ogni anno segue l’allestimento della sua Luce; Orizzonti di Giovanni Anselmo, in piazza Carlo Alberto; Vele di Natale di Vasco Are in piazza Bodoni; Ancora una volta di Valerio Berruti in via Monferrato; Tappeto volante di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città; Nicola De Maria, Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime in piazza Carlo Emanuele II (piazza Carlina); Marco Gastini, L’energia che unisce si espande nel blu in Galleria Umberto I; Carmelo Giammello, Planetario in via Roma; Azzurrogiallo di Giorgio Griffa ai Giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice; Jeppe Hein, Illuminated Benches in piazza Risorgimento; Rebecca Horn, Piccoli spiriti blu sul Monte dei Cappuccini; Cultura=Capitale di Alfredo Jaar sulla facciata del Museo Diffuso della Resistenza; Renato Leotta, Io, sono nato qui. in corso Spezia 70, sul tetto dell’Ospedale Sant’Anna; Mario Molinari, Concerto di parole in piazza Polonia; Luigi Nervo, Vento solare in piazzetta Mollino; L'amore non fa rumore di Luca Pannoli resta di fronte alla Biblioteca Geisser. Michelangelo Pistoletto, Amare le differenze in piazza della Repubblica (facciata della Tettoia dell’Orologio); My Noon di Tobias Rehberger in piazza Arbarello; Noi di Luigi Stoisa resta come lo scorso anno in via Po; Grazia Toderi, “...?...” in cima alla cupola della Basilica Mauriziana (visibile da Piazza della Repubblica) e Gilberto Zorio, Luce Fontana Ruota sul laghetto di Italia ’61 (corso Unità d’Italia).
L’inaugurazione di Luci d’Artista 2024, in programma venerdì 25 ottobre, sarà ancora una volta itinerante, per abbracciare luoghi diversi della città e sarà aperta a cittadine, cittadini e turisti.
Primo appuntamento alle ore 18 in piazza Vittorio Veneto (angolo lungo Po Cadorna), dove la Banda musicale del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino intratterrà il pubblico in attesa che scenda il buio, per consentire l’accensione della prima nuova luce di questa edizione, VR Man di Andreas Angelidakis. Il tour farà una seconda tappa alle 19.15 in via Fanti 17, sede dell’Unione Industriali di Torino, per concludersi alle 19.45 ai Giardini Sambuy di piazza Carlo Felice, lato via Roma, dove sarà di nuovo la Banda del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino ad accompagnare l’accensione della seconda nuova luce, Scia’Mano, alla presenza del Maestro Luigi Ontani. Ogni tappa prevede interventi delle istituzioni, degli artisti e dei partner di Luci d’Artista.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
gam galleria civica d arte moderna e contemporanea ·
sedi varie ·
mary heilmann ·
gam galleria civica d arte moderna e contemporanea di torino
COMMENTI
-
Dal 07 dicembre 2024 al 18 maggio 2025
Ariccia | Palazzo Chigi
Bernini e la pittura del ‘600 Dipinti dalla Collezione Koelliker
-
Dal 06 dicembre 2024 al 18 maggio 2025
Biella | Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero
Steve McCurry. Uplands&Icons
-
Dal 05 dicembre 2024 al 09 marzo 2025
Bard | Forte di Bard
Gianfranco Ferré dentro l’obiettivo
-
Dal 06 dicembre 2024 al 09 marzo 2025
Vicenza | Basilica Palladiana
Tre Capolavori a Vicenza. Leonardo da Vinci, Jacopo Bassano, Gianandrea Gazzola
-
Dal 06 dicembre 2024 al 16 febbraio 2025
Roma | Palazzo Barberini
CARLO MARATTI E IL RITRATTO. PAPI E PRINCIPI DEL BAROCCO ROMANO
-
Dal 04 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025
Milano | Palazzo Marino
Federico Barocci. La Madonna di San Simone