稍息 Riposo! Cina 1981-84. Fotografie di Andrea Cavazzuti

© Andrea Cavazzuti | Andrea Cavazzuti, Hangzhou, 1983
Dal 9 September 2022 al 2 October 2022
Torino
Luogo: MAO Museo d’Arte Orientale
Indirizzo: Via San Domenico 11
Curatori: Davide Quadrio e Stefania Stafutti
Enti promotori:
- Istituto Confucio dell’Università di Torino
Telefono per informazioni: +39 011 443 6932
Sito ufficiale: http://www.maotorino.it
Il MAO Museo d’Arte Orientale è lieto di ospitare la mostra fotografica “稍息 Riposo! Cina 1981-84. Fotografie di Andrea Cavazzuti”, promossa dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino, a cura di Davide Quadrio e Stefania Stafutti, dal 9 settembre al 2 ottobre 2022, in via San Domenico 11 a Torino.
Il progetto espositivo inaugura una nuova fase di collaborazione fra il Museo e l’Università di Torino, che coinvolgerà in particolare le discipline di studio sull’Asia, con un ampio ventaglio di proposte culturali e formative.
“La fotografia, meglio di altri strumenti, restituisce il clima della Cina di quegli anni: un paese ancora povero, ma affacciato su un futuro denso di speranza e animato da un entusiasmo che fa di quel periodo uno dei momenti più interessanti e, a mio avviso, più belli della storia recente di questo complesso paese”, commenta Stefania Stafutti, direttrice di parte italiana dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino e docente ordinaria di Lingua e Letteratura cinese del Dipartimento di Studi Umanistici.
Al MAO saranno esposte oltre 70 immagini in bianco e nero, scattate in Cina fra l’81 e l’84, che dialogheranno per l’occasione con alcune opere delle collezioni museali, per leggere l’opera di Cavazzuti e comprendere una Cina che sta scomparendo.
Andrea Cavazzuti vive e lavora da più di trent’anni in Cina, dove approdò nel 1981.
Il titolo dell’esposizione, “稍息 Riposo!”, è un riferimento agli anni di passaggio tra un periodo drammatico e l’avvio della rincorsa alla modernità attuale. Le sue immagini hanno seguito e immortalato la Cina e i suoi giganteschi cambiamenti dagli anni Ottanta a oggi, costituendo una testimonianza preziosa oltre che un’opera affascinante e corposa.
Con sguardo nitido, poetico e senso dell’umorismo, Andrea Cavazzuti cristallizza in queste immagini una Cina che non esiste forse più, ma che è indispensabile conoscere per comprendere la storia e la personalità del colosso mondiale di oggi. Il suo sguardo è quello di uno straniero senza arroganza: la nostalgia gratuita è messa al bando, così come la trita ricerca dell’esotico. L’occhio di Cavazzutti coglie bellezza, comicità, fascino e stranezze con la freschezza del primo incontro. Le opere esposte, influenzate dalla forza della fotografia italiana di quegli anni, dimostrano però di trovare anche una strada del tutto personale.
La mostra è completata dalla proiezione di tre film:
Nati a Pechino, di Olivo Barbieri, Andrea Cavazzuti e Daria Menozzi, 1995, italiano, 21': un breve ritratto di alcuni artisti nella Pechino dei primi anni ‘90, che poi sarebbero diventati le star dell’arte contemporanea cinese.
Bambini (Fictional Kids), di Andrea Cavazzuti, 2000, 27': un montaggio di scene di strada coi bambini come protagonisti in varie parti della Cina durante gli anni ‘90, accompagnato dalle colonne sonore di famosissimi film occidentali del secolo scorso.
The Warehouse, titolo originale 臆想仓库, di Andrea Cavazzuti, 2018, cinese sottotitolato in italiano, 28': video realizzato per la mostra omonima, curata da Lu Yue 卢悦 e Da Shi 大石, tenutasi al CHAO di Pechino nel 2018. Responsabile artistico Yang Jun 杨君. Un gruppo di artisti, perlopiù giovani, si è cimentato nel creare opere per un grande magazzino dei pensieri e delle fantasie più recondite.
Sabato 1 ottobre ore 16
IL PRIMO INCONTRO CON LA CINA. Andrea Cavazzuti e Olivo Barbieri in dialogo.
Modera Stefania Stafutti, Università degli Studi di Torino.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
Il progetto espositivo inaugura una nuova fase di collaborazione fra il Museo e l’Università di Torino, che coinvolgerà in particolare le discipline di studio sull’Asia, con un ampio ventaglio di proposte culturali e formative.
“La fotografia, meglio di altri strumenti, restituisce il clima della Cina di quegli anni: un paese ancora povero, ma affacciato su un futuro denso di speranza e animato da un entusiasmo che fa di quel periodo uno dei momenti più interessanti e, a mio avviso, più belli della storia recente di questo complesso paese”, commenta Stefania Stafutti, direttrice di parte italiana dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino e docente ordinaria di Lingua e Letteratura cinese del Dipartimento di Studi Umanistici.
Al MAO saranno esposte oltre 70 immagini in bianco e nero, scattate in Cina fra l’81 e l’84, che dialogheranno per l’occasione con alcune opere delle collezioni museali, per leggere l’opera di Cavazzuti e comprendere una Cina che sta scomparendo.
Andrea Cavazzuti vive e lavora da più di trent’anni in Cina, dove approdò nel 1981.
Il titolo dell’esposizione, “稍息 Riposo!”, è un riferimento agli anni di passaggio tra un periodo drammatico e l’avvio della rincorsa alla modernità attuale. Le sue immagini hanno seguito e immortalato la Cina e i suoi giganteschi cambiamenti dagli anni Ottanta a oggi, costituendo una testimonianza preziosa oltre che un’opera affascinante e corposa.
Con sguardo nitido, poetico e senso dell’umorismo, Andrea Cavazzuti cristallizza in queste immagini una Cina che non esiste forse più, ma che è indispensabile conoscere per comprendere la storia e la personalità del colosso mondiale di oggi. Il suo sguardo è quello di uno straniero senza arroganza: la nostalgia gratuita è messa al bando, così come la trita ricerca dell’esotico. L’occhio di Cavazzutti coglie bellezza, comicità, fascino e stranezze con la freschezza del primo incontro. Le opere esposte, influenzate dalla forza della fotografia italiana di quegli anni, dimostrano però di trovare anche una strada del tutto personale.
La mostra è completata dalla proiezione di tre film:
Nati a Pechino, di Olivo Barbieri, Andrea Cavazzuti e Daria Menozzi, 1995, italiano, 21': un breve ritratto di alcuni artisti nella Pechino dei primi anni ‘90, che poi sarebbero diventati le star dell’arte contemporanea cinese.
Bambini (Fictional Kids), di Andrea Cavazzuti, 2000, 27': un montaggio di scene di strada coi bambini come protagonisti in varie parti della Cina durante gli anni ‘90, accompagnato dalle colonne sonore di famosissimi film occidentali del secolo scorso.
The Warehouse, titolo originale 臆想仓库, di Andrea Cavazzuti, 2018, cinese sottotitolato in italiano, 28': video realizzato per la mostra omonima, curata da Lu Yue 卢悦 e Da Shi 大石, tenutasi al CHAO di Pechino nel 2018. Responsabile artistico Yang Jun 杨君. Un gruppo di artisti, perlopiù giovani, si è cimentato nel creare opere per un grande magazzino dei pensieri e delle fantasie più recondite.
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Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
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