Tre astrattisti a confronto: Accardi, Rotella, Turcato

Tre astrattisti a confronto: Accardi, Rotella, Turcato

 

Dal 14 Settembre 2021 al 29 Gennaio 2022

Torino

Luogo: Galleria In Arco

Indirizzo: Piazza Vittorio Veneto 1/3

Telefono per informazioni: +39 011 19665399

E-Mail info: info@in-arco.com

Sito ufficiale: http://www.in-arco.com


La mostra presenta tre artisti piuttosto diversi nel proprio operare creativo.

Carla Accardi aderisce nel 1947 al gruppo “Forma 1", dove è presente anche Giulio Turcato. Il movimento é sostenitore di un'arte strutturata ma non realistica, che dà importanza alla forma ed al segno nel loro significato basico essenziale, eliminando nelle loro opere ogni pretesa simbolista o psicologica - in quanto basato su fondamenti di matrice marxista - quasi una mediazione tra i due opposti linguaggi dell'arte italiana di quel periodo, divisa tra astrattismo e realismo. Col passare del tempo ogni artista del gruppo svilupperà un linguaggio personale, dall'astrattismo alcuni di essi torneranno al figurativo, mentre il discorso astratto verrà portato avanti soprattutto dalla Accardi, ricercatrice e sperimentatrice del genere, secondo una personale poetica legata al segno-colore con divagazioni materiche ed informali in una ricerca continua, uscendo dalla dimensione del quadro e coinvolgendo lo spazio circostante, in una serie di installazioni fino al recupero di una dimensione più tradizionale.

Mimmo Rotella inizia col dipingere quadri astratto-geometrici ispirati alle opere di Kandinskij e Mondrian fino alla scoperta del manifesto pubblicitario come espressione artistica. Così nasce il dècollage, prelevando dai muri di Roma e incollando sulla tela pezzi di manifesti - strappati per strada e successivamente rielaborati nello studio – e adottando il collage dei cubisti contaminato con elementi mutuati da una matrice astratto/informale. Rotella esegue anche assemblaggi e ready made con oggetti acquistati da rigattieri come tappi di bottiglia, corde, ceste di vimini e pezzi di stoffa; questo rimando all’oggetto di uso comune e quotidiano lo avvicina alle pratiche coeve della Pop Art britannica e statunitense. Quando non esplicitamente astratti i dècollages si caratterizzano per la presenza figurata dei divi del grande schermo e della musica o derivati da manifesti pubblicitari in cui il prodotto è chiaramente enfatizzato.

Giulio Turcato esprime nella sua pittura – sempre leggera, nitida e inafferrabile – le rotte principali dell’arte italiana ed europea, le vibrazioni e gli stimoli dettati da una grande libertà creativa che ha sempre evidenziato un certo nomadismo linguistico. I suoi dipinti appaiono sempre diversi ed essenziali e ciò emerge nella concretizzazione - cromatica, segnica e spaziale - di emozioni individuali intense e sottili, spesso intrise di valenze fantastiche, senza per questo diventare simboliche. Per l’artista la pittura moderna deve essere imperniata sul colore come espressione emotiva e psicologica, le sue opere sono immagini, materiali, memoria, illusioni, allucinazioni forme ed itinerari che si propongono come proiettati in un prossimo futuro millennio. I suoi dipinti acquistano così un’evidenza che coinvolge lo spettatore attraverso un impianto non solo visivo, ma anche concretamente fisico.

Carla Accardi:  Trapani, 9 ottobre 1924 – Roma, 23 febbraio 2014
Mimmo Rotella:  Catanzaro, 7 ottobre 1918 – Milano, 8 gennaio 2006
Giulio Turcato:  Mantova, 16 marzo 1912 – Roma, 22 gennaio 1995 

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