Luci ed ombre del legno..una mostra che viaggia

Matthias Sieff, Remember of David, 2016, legno di cimolo policromo, cm. 185x49x34

 

Dal 13 Gennaio 2017 al 08 Febbraio 2017

Trento

Luogo: Palazzo Roccabruna

Indirizzo: via Santa Trinità 24

Curatori: Gabriele Bertacchini, Remo Tomasetti

Enti promotori:

  • Provincia Autonoma di Trento
  • Regione Trentino Alto Adige
  • Provincia Autonoma di Bolzano
  • Comune di Castello Tesino
  • Comune di Pieve Tesino
  • Comune di Cinte Tesino
  • Comune di Bieno
  • Comune di Ivano Fracena
  • Azienda per il turismo Valsugana
  • Comunità Valsugana e Tesino
  • Stubai
  • Patrocini di Regione Emilia Romagna
  • Comune di Dozza (BO)
  • Comune di Silandro (BZ)
  • Comune di Oliveto Citra (SA)
  • Comune di Borgo Valsugana (TN)
  • PEFC Italia

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Sito ufficiale: http://www.luciedombredellegno.it



Si inaugurerà venerdì 13 gennaio, alle ore 18.00, a Trento, presso Palazzo Roccabruna, in compagnia di Laura Moschen della scuola musicale “il diapason”, la nuova edizione di “Luci ed ombre del legno..una mostra che viaggia”.
 
     La mostra vuole rappresentare e fare conoscere le diverse espressioni che la scultura lignea può assumere, attraverso diversi interpreti di spicco e grazie a un viaggio lungo sei mesi in importanti città accuratamente selezionate.
La nuova edizione che si inaugurerà a Palazzo Roccabruna, per la prima volta, nel mese di maggio, raggiungerà anche il Sud, in un autentico abbraccio culturale che attraversa tutta l’Italia, dalla provincia di Bolzano a quella di Salerno.
 
   “Sono in media oltre 7.000 all’anno, i visitatori, che, grazie a questa mostra, conoscono il Simposio del Tesino e i suoi interpreti” - raccontano gli organizzatori -  “La mostra, di fatto, esporta cultura, e lo fa attraverso una delle risorse regionali principali quali appunto il legno. È un’opportunità molto importante per fare conoscere le nostre forme d’arte e promuovere nello stesso tempo il territorio”.
 
     Saranno esposti i quattro vincitori dell’ultima edizione del Simposio del Tesino, dove, ogni metà estate, quasi trenta artisti di provenienza internazionale vengono invitati e, per una settimana, scolpiscono per le vie e le piazze dei quattro paesi che caratterizzano l’altopiano trentino e ai quali si è recentemente aggiunto anche l’abitato di Strigno.
 
     Ionel Alexandrescu (Romeno residente a Torino), Gianangelo Longhini di Asiago (VI), Matthias Sieff di Campitello di Fassa (TN), Mario Iral di Padova, sono i protagonisti dell’edizione 2017. A loro, l’organizzazione, come ormai tradizione, ha affiancato un maestro regionale di chiara e riconosciuta esperienza. Per quest’edizione, la scelta è ricaduta sul gardenese Martin Demetz, le cui opere sono state gentilmente prestate dai familiari.
 
     In tutto ventuno opere, originali e suggestive, a disposizione per essere osservate dal vero in un viaggio allegorico ed emozionale. Un modo innovativo per conoscere un territorio attraverso le suggestioni e gli odori rimasti impressi nell’opera  d’arte.
 
     La mostra resterà visitabile a Trento sino all’8 febbraio 2017,  martedì e mercoledì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 20, sabato dalle 17 alle 20.
 
     La mostra è organizzata dal Centro di Documentazione del Lavoro sui Boschi ed è resa possibile grazie al supporto attivo della Provincia Autonoma di Trento, della Regione Trentino Alto Adige, della Provincia Autonoma di Bolzano, dei Comuni di Castello Tesino, Pieve Tesino, Cinte Tesino, Bieno, Ivano Fracena e dell’APT Valsugana.
 
Gabriele Bertacchini
 
Il percorso espositivo 2017
13 gennaio – 8 febbraio Trento - Palazzo Roccabruna
11 febbraio – 26 febbraio Borgo Valsugana (TN) – Spazio Klien
3 marzo – 2 aprile Silandro – Casa della cultura
8 aprile – 7 maggio Dozza città d’arte (BO) – Rocca Sforzesca
13 maggio – 4 giugno Oliveto Citra (SA) – Casa Via Coste
 
Gli artisti in mostra – estratti critici dai testi di Renzo Francescotti
 
MARTIN DEMETZ
Martino Demetz è nato a Santa Cristina di Val Gardena nel 1930.
Dopo il diploma all’Istituto d’Arte di Venezia viene chiamato ad insegnare all’Istituto d’Arte di Trento, per poi andare a dirigere l’Istituto d’Arte di Selva di Val Gardena.
Già Carlo Pacher, nella prima breve monografia che gli dedicò, quando Martin aveva solo 29 anni, aveva individuato in Demetz una polivalenza nell’uso dei materiali che, partendo dal legno passano al bronzo, al rame, a ferro, oltre a suggestioni che attraversano i secoli, dalla scultura arcaica alla statuaria romanica, alla pittura toscana duecentesca, sino ad arrivare alla poliedricità e alla stereometria cubistiche. In mostra sono presenti alcune opere in legno di cirmolo realizzate tra i 27 e i 29 anni. Sono opere di un figurativismo che viaggia verso l’astratto.
 
IONEL ALEXANDRESCU
Nato a Bordesti in Romania Ionel Alexandrescu può essere considerato un artista rumeno-italiano, dato che risiede a Torino da oltre sedici anni, precisamente dal 1999 ed è ormai naturalizzato italiano.
Alexandrescu ha una bussola calamitata  fondamentalmente su due poli: il conterraneo Brancusi e il cubista Picasso. Nel 2007  Ionel è entrato a far parte dell’AEISM Associazione Italiana di Scultura Monumentale: che vuol dire che sono le forme monumentali quelle a cui questo artista aspira. Questo artista si è fatto conoscere attraverso numerose esposizioni in Piemonte e in Francia. Ha vinto primi premi in diversi concorsi, tra cui, per ben due volte, il Simposio Luci ed Ombre del Legno (nel 2013 e nel 2016).
           
GIANANGELO LONGHINI
Vive e lavora ad Asiago questo scultore che è nato nel dicembre 1945. Conosce sin da ragazzo il professor Luciano Soppelsa frequentandone lo studio, imparando a modellare l’argilla, partecipando a un centinaio di manifestazioni in Italia, Austria e Svizzera. Percorrendo i boschi e i sentieri del suo altopiano a piedi o con gli sci da fondo penetra la natura traendo ispirazione dalle sue forme. Pur prediligendo il materiale che gli offrono i suoi boschi ha realizzato anche opere in terracotta, bronzo, gesso, che fanno parte di collezioni pubbliche e private. La ricerca della luce, da catturare con le sue forme lignee, è alla base dell’avventura di questo artista che, oltre all’opera vincitrice, offrirà al pubblico nella mostra itinerante altre sue opere degli ultimi anni.
 
MATTHIAS SIEFF
Era il 2006 quando Matthias Sieff, sconosciuto artista ladino ventiquattrenne  di Campitello di Fassa, vinse la sesta edizione del Simposio Luci ed Ombre del Legno, mettendo in fila scultori ben più titolati di lui.
Matthias, diploma di maestro d’arte a 17 anni all’Istituto d’Arte di Pozza di Fassa; diploma di scultore in legno a 22 anni a Selva di Val Gardena; laurea all’Università di arti applicate (indirizzo scultura) a Vienna, era perfettamente attrezzato per cominciare una strada sua. E la iniziò affascinato dal primitivismo (a cui è rimasto sempre fedele) e a cui avevano guardato  grandi artisti moderni, a cominciare da Gauguin o Picasso.
Il nostro Matthias si è ispirato alle sculture polinesiane e africane, cercando in esse la primitività sacrale, le forze primigenie  della natura, le pulsioni vitalistiche, latenza dell’irrazionale non soffocato dalla nostra banalità razionale.
 
MARIO IRAL
Nato a Belluno nel 1952, diplomato all’Istituto d’Arte di Padova, laureato in architettura all’Università di Venezia, docente di scultura e discipline plastiche all’Istituto d’Arte di Padova, Mario Iral è un artista particolarmente attrezzato e colto. Una cultura che si rivela esplicitamente  nelle sue sculture in cui utilizza diversi materiali. Ma è il legno il suo materiale prediletto. Iral ha esposto in numerose mostre in Italia e all’estero e ha partecipato a numerosi Simposi.
È un artista raffinato e complesso Mario Iral: la sua produzione è fitta di citazioni colte, di allegorie, di simboli enigmatici, spesso tutti da decifrare. Nelle sue opere  che attingono soprattutto all’immenso patrimonio della classicità, realtà e finzione si intrecciano, diventano le due facce della stessa immagine. 

 
 

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