Pieter Bruegel Il Vecchio, Gazza sulla forca

 
DESCRIZIONE:
Secondo van Mander, il biografo di Bruegel il Vecchio, il pittore morente avrebbe lasciato questo dipinto alla moglie, definendolo un’allusione alle "malelingue che sono degne della forca".
L’artista avrebbe anche chiesto alla donna di bruciare una serie di stampe dal contenuto satirico "troppo mordace", temendo che potessero poi procurare dei fastidi.

Conservato allo Hessisches Landesmuseum di Darmstadt e firmato "BRVEGEL 1568", il dipinto è ambientato in un arioso paesaggio dove la vista spazia a perdita d'occhio tra boschi, villaggi, rocche con castelli, fiumi e città murate. In primo piano è posta una forca, sinistramente inclinata, sulla quale si è posata una gazza, simbolo tradizionale della vanitas. Un altro uccello della stessa specie è posato sullo spuntone di un tronco, in primo piano davanti alla forca. Leggermente a destra e in basso rispetto al piede della forca, lo sguardo si imbatte nel teschio di un animale.

A sinistra un suonatore di zampogna, circondato da un gruppetto di curiosi, accompagna alcuni ballerini paesani. Lo sguardo dello spettatore rimbalza dagli uomini in primo piano verso la forca, mentre alle loro spalle, nell'ombra, si intravede un uomo accovacciato, intento a espletare i propri bisogni corporali.

Una croce di legno e un mulino ad acqua in lontananza alludono forse alla metafora del chiacchiericcio e alla sua stigmatizzazione. L'intera rappresentazione sembrerebbe quindi mettere in scena le debolezze e la stoltezza umana, alle quali fa da contrasto l'immutabilità della natura.
COMMENTI
Mappa