Francesco Maluta. Totoaba

Francesco Maluta, On Off, dettaglio

 

Dal 26 Maggio 2018 al 28 Luglio 2018

Treviso

Luogo: TRA Treviso Ricerca Arte

Indirizzo: via Barberia 25

Curatori: Rossella Farinotti

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 0422 419990

E-Mail info: segreteria@trevisoricercaarte.org

Sito ufficiale: http://www.trevisoricercaarte.org



Venerdì 25 maggio alle 19 TRA Treviso Ricerca Arte inaugura la mostra personale di Francesco Maluta Totoaba, curata da Rossella Farinotti, frutto del premio speciale TRA in occasione del Premio Fondazione Francesco Fabbri 2018. 
Totoabaè il nuovo progetto di Francesco Maluta concepito per lo spazio di Ca’ dei Ricchi a Treviso. La mostra, a cura di Rossella Farinotti, si compone di un ciclo di lavori inediti intimamente correlati che esprimono, con denuncia, lo sfruttamento del mondo animale per mano dell’uomo. La tematica, precedentemente affrontata nell’Open Studio inaugurato lo scorso marzo presso la Fonderia Artistica Battaglia di Milano dove l’artista è stato in residenza, trova qui il suo sviluppo e approfondimento.
 
La totoaba è un pesce che vive nel Golfo del Messico, pescato ed ucciso per la sua vescica natatoria. Questa viene venduta in Cina a prezzi esorbitanti, poiché considerata un potente rimedio naturale per la salute, senza alcun fondamento scientifico. Francesco Maluta interviene nello spazio creando un percorso obbligato dove il fruitore, come in un elegante labirinto, si trova a seguire un rituale visivo. Una mostra articolata all’interno della sfera animale, ritraendo quelle specie che, per credenze popolari, vanità e inesistenti poteri curativi, stanno subendo in silenzio la propria estinzione.
Il visitatore è accompagnato in un viaggio sintetico, straniante e strutturato, per sottolineare la forza dell'umano, lasciato qui volutamente assente, e permettere a questi animali di essere finalmente liberi protagonisti: dalla vaquita, il cetaceo più piccolo del mondo, vittima collaterale della pesca fraudolenta della totoaba, al pangolino, perseguitato per le sue scaglie ritenute miracolose, ma composte da nient’altro che semplice cheratina; dalla tigre del Bengala il cui vino di ossa si immagina essere un elisir di lunga vita, al rinoceronte il cui corno porterebbe vigore e fertilità maschile.
 
Attraverso una pittura satura, dove la luce è densa e i colori non sempre aderenti al reale, Maluta presenta una foresta di dipinti di grande e piccolo formato, al cui interno si scova Bernoccolo, un raffinato corno che l'artista ha creato e fuso in bronzo, come oggetto da indossare. Come lui, anche Totoabasi manifesta come un simbolo: un piccolo elemento da cui parte un'intera catena. Il luogo e le opere dialogano in una dimensione in cui la luce, resa innaturale, muta l'impatto visivo avvolgendo i soggetti in un ambiente onirico, illusorio, il cui carattere drammatico lascia spazio al suo aspetto più magico, e viceversa.
 
La mostra sarà visibile fino al 28 luglio 2018; per l'occasione sarà realizzato un catalogo.
 
Francesco Maluta è nato a Lovere nel 1983, vive e lavora a Milano. L’interesse per la natura animale, che contraddistingue la sua ricerca, riflette una serie di problematiche attuali, dalla dinamica del dominio, al gioco eternamente irrisolto tra oppressore e oppresso, ad un’empatica osservazione degli “esclusi”. 
I suoi lavori mostrano come l’immagine della comunicazione non verbale possa provocare riconsiderazioni sull'uomo e sulle effettive relazioni tra le specie, ragionando su quali siano i nostri modelli per riconfigurare la società e il nostro rapporto con l'ambiente in senso lato. 
La natura animale è oggi più che mai al centro dei dibattiti sull'era antropica e sulle preoccupazioni ecologiche di scienziati e pensatori, ma forse il vero accesso all'alterità animale sarà possibile solo con una trasformazione dell'auto-comprensione umana.
Dal 2013, è co-fondatore del collettivo artistico Fondazione Malutta. Dopo la laurea specialistica conseguita nello stesso anno presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha partecipato a numerose residenze e workshop tra cui VIR Viafarini-in-residence a Milano, ViadellaFucina16 a Torino, Madeinfinlandia a Pergine Valdarno e Penthouse Art Space Residency a Bruxelles. Il suo lavoro è stato esposto alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, al Tulla Culture Center di Tirana, a Dimora Artica a Milano, alla Galleria Monitor di Roma, al Caffè Internazionale di Palermo, alla Villa Vertua Masolo di Nova Milanese, alla Collezione Zoologia di Comerio. Nel 2017 è finalista del Premio Fondazione Francesco Fabbri e vincitore del Premio TRA Treviso Ricerca Arte.

Orari: mar-sab 10:00-13:00 e 15:30-19:30; dom 15:30-19:30.
Chiusure straordinarie: 2 giugno solo pom.; dal 1.7 chiuso la domenica



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