STARS. Ritratti fotografici di Terry O’Neill

© Terry O’Neill | Terry O’Neill, Faye Dunaway il giorno dopo aver ricevuto l'Oscar, Beverly Hills, 1977

 

Dal 15 Dicembre 2018 al 17 Febbraio 2019

Trieste

Luogo: Magazzino delle Idee

Indirizzo: corso Camillo Benso Conte di Cavour 2

Curatori: Cristina Carrillo de Albornoz

Enti promotori:

  • Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia

Costo del biglietto: Intero 6 €, Ridotto 4 €, Ridotto gruppi 3 €

Telefono per informazioni: +39 040 3774783

E-Mail info: info@magazzinodelleidee.it

Sito ufficiale: http://www.magazzinodelleidee.it



Dal 15 dicembre 2018 al 17 febbraio 2019 il Magazzino delle Idee a Trieste presenta la mostra STARS. Ritratti fotografici di Terry O’Neill, a cura di Cristina Carrillo de Albornoz, una retrospettiva dedicata al grande fotografo britannico delle leggende del cinema e della musica dagli anni Sessanta agli anni Novanta del secolo scorso, conosciuto soprattutto per il suo rivoluzionario approccio all'arte del ritratto, dovuto a uno stile capace di mostrare il soggetto in maniera intima e naturale in perfetta sintonia con lo spirito dei giovani.

La mostra è realizzata dall’ Ente regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia, ERPaC in collaborazione con Iconic Images. Interessato soprattutto all'arte del ritratto, Terry O'Neill ha immortalato i grandi miti delcinema degli ultimi sessant’anni, i più noti gruppi pop e rock che hanno dominato la scenamusicale degli anni ‘60 e ‘70, le grandi star come David Bowie ed Elton John, fino ai volti più famosi del cinema della politica e dello sport del XX secolo e a tante figure di primo piano del mondo della moda.

Il percorso espositivo è suddiviso in sei sezioni tematiche: "Top model", "Politici, sovrani e sportivi", "Gli anni Sessanta", "Gli anni Settanta", "Hollywood e gli anni Ottanta", "Star del pop e del rock". Attraverso 65 immagini a colori e in bianco e nero, la mostra ripercorreoltre 50 anni di carriera del fotografo, presentando alcuni dei suoi scatti più celebri, che svelano gli esordi di gruppi musicali del calibro dei Rolling Stones e dei Beatles, così come i retroscena delle riprese di film mitici, quali la saga di James Bond, fino ad arrivare ad alcuni dei suoi ultimi scatti, tra cui la foto di Pelé, immagine ufficiale dei Mondiali di calcio 2014, e il ritratto di Mandela in occasione del suo 90° compleanno.

«Il contributo alla storia della fotografia offerto da O'Neill è consistito nella capacità di creare un nuovo stile di ritratto, più intimo e reale, più in sintonia con lo spirito spontaneo e fresco degli anni Sessanta, senza tuttavia mai sminuire l'aura, il carisma e il mistero del personaggio ritratto», spiega la curatrice Carrillo de Albornoz. «Ogni opera esposta è frutto di una pazienza illimitata, da parte del fotografo, nel ricercare l'angolo perfetto, a volte per mesi interi, mantenendo una salda fiducia in se stesso e un'idea molto chiara di ciò che voleva ritrarre. Il risultato dimostra una maestria davvero inimitabile».

O'Neill è stato pioniere anche nella fotografia a gruppi pop e rock, proprio quando nella Londra degli anni Sessanta la musica pop si stava affermando come autentica forma d'arte.
Era un'epoca di grande cambiamento, in cui i giovani diventavano per la prima volta protagonisti e quelli della “East London” della città invadevano la zona ovest, più conservatrice. In breve tempo, O'Neill si trasformò in una figura di culto: "il ragazzo con la Leica 35 mm".
Nato a Londra nel luglio del 1938, la carriera di O'Neill ebbe inizio nel pieno dell'effervescenza culturale e sociale della "Swinging London" degli anni Sessanta. O'Neill, tuttavia, non fu soltanto testimone di quest'epoca, ma ebbe la fortuna di viverla a stretto contatto con i suoi protagonisti. Nel 1963, per il giornale Daily Sketch, realizzò nel cortile posteriore degli studi di Abbey Road la prima fotografia dei Beatles: il primo ritratto del gruppo mai pubblicato su un organo di stampa e, allo stesso tempo, la prima volta in cui una band appariva sulla prima pagina di un giornale britannico. L'edizione di quel giorno andò velocemente esaurita. A questo scatto fecero poi seguito molte altre fotografie di artisti che iniziavano a imporsi nel panorama musicale dell'epoca, come i Rolling Stones,David Bowie ed Elton John, tutte figure che le foto di O'Neill contribuirono a lanciare come “stars” della musica. «Ho avuto molta fortuna. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto, cioè la Londra degli anni Sessanta, che ho potuto vivere e documentare in presa diretta», ricorda lo stesso O'Neill.

Altri protagonisti delle foto di Terry O'Neill furono i grandi attori degli anni Settanta e Ottanta, una delle epoche d'oro di Hollywood. Celebrità come Audrey Hepburn, Liz Taylor, Raquel Welch, Clint Eastwood, Paul Newman, Groucho Marx, Ava Gardner, Steve McQueen e Faye Dunaway, per un certo periodo moglie dello stesso O'Neill, fecero infatti parte dell'abituale cerchia di frequentazioni del fotografo. Tuttavia, il personaggio più fotografato nel corso della parabola artistica di O'Neill è stato forse il cantante Frank Sinatra, di cui fu amico e fotografo personale per 30 anni. Davanti al suo obiettivo hanno, inoltre, sfilato politici del calibro di Winston Churchill, uno dei grandi leader della Seconda guerra mondiale e due volte Primo Ministro del Regno Unito, ma anche Nelson Mandela, leader anti-apartheid e primo presidente sudafricano eletto democraticamente, nonché l'ex Premier britannica Margaret Thatcher. A partire dagli anni Novanta, O'Neill ha accettato soltanto incarichi speciali, come il ritratto della Regina Elisabetta II d’Inghilterra oppure i servizi fotografici per il novantesimo compleanno di Nelson Mandela e per l'ultimo film della saga di James Bond.

O'Neill ricorda: «Io e tutti i protagonisti dell'epoca ci riunivamo in un club di Soho chiamato Ab Lib. C'erano i Rolling Stones, i Beatles, le prime top model, come Jean Shrimpton e Mary Quant, l'inventrice della minigonna, ma anche attori come Michael Caine e Julie Christie. Chiacchierando, scherzavamo sul lavoro che avremmo fatto quando tutto questo fosse finito, perché nessuno pensava che sarebbe durato a lungo. Ricordo che Ringo voleva aprire un salone da barbiere, mentre George Harrison raccontava come sua madre desiderasse vederlo diventare impiegato di banca. Di Mick Jagger dicevamo: «Figurati se a quarant'anni starà ancora cantando!". E invece a 70 è ancora sulla cresta dell'onda...».

Terry O'Neill (Londra, 1938) comincia la propria carriera nel dipartimento fotografico di British Airways, lavorando nell'aeroporto londinese di Heathrow con l'incarico di ritrarre le persone appena arrivate nel Paese. Nel 1959 inizia a lavorare per il giornale Daily Sketch, con sede a Fleet Street. Il soggetto del suo primo servizio fotografico è l'attore Lawrence Olivier. Successivamente inizia a documentare gli esordi dei grandi gruppi pop e rock inglesi degli anni Sessanta.
L'amicizia personale con attori come Michael Caine e Richard Burton gli consente di introdursi nel mondo di Hollywood, avviando così una carriera da fotografo professionista che lo avvicina ai grandi del cinema, da lui ritratti con uno stile naturale, diretto e informale che caratterizza la sua intera carriera artistica. Uno stile frutto di tre fattori: l'impiego di una macchina da 35 mm, molto più leggera e facile da maneggiare rispetto a quelle più diffuse all'epoca, la sua prossimità, quasi esclusiva, nei confronti dei soggetti fotografati e, come ammette lui stesso, la fortuna. Nel 2011, O'Neill è stato premiato con la medaglia "Centenario" della Real Sociedad Fotográfica "in virtù dell'importante contributo offerto all'arte della fotografia". Nel corso di sei decenni della propria carriera professionale, il fotografo ha realizzato scatti per le copertine di testate quali Time, Stern, Paris Match, The Sunday Times Magazine, Vanity Fair e molte altre, oltre alle copertine di album musicali e poster cinematografici diventati autentiche icone. Oggi le sue fotografie sono esposte presso gallerie nazionali e collezioni private di tutto il mondo.

Inaugurazione: venerdì 14 dicembre ore 18
Orari: da martedì a domenica 10.00-18.00; lunedì chiuso. 25 dicembre chiuso
Aperture straordinarie: martedì 26 dicembre; domenica 31 dicembre chiusura alle 14; lunedì 1° gennaio 2018 apertura ore 14  
La Casa del Cinema di Trieste in occasione della mostra presenta un ciclo di appuntamenti realizzati per ERPAC (Ente Regionale Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia) organizzatore della mostra, in cui il cinema si unisce alla musica e all’immagine di alcune delle grandi celebrities protagoniste dei ritratti fotografici in mostra.

Un calendario di appuntamenti animerà i mercoledì sera, oltre a due sabati, per tutto il mese di gennaio e a inizio febbraio, con proiezioni di film, concerti e DJ set. Il quarto appuntamento è fissato per MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2019 e si svolgerà in due differenti momenti:
 
alle 18.30 happy hour & dj set
feat Dj JAGUAR
 
e alle 20.30
DUE PROIEZIONI:
 
THE BEATLES: 8 DAYS A WEEK
di Ron Howard (USA, 2016, 99’) – doc.
 
Il documentario è incentrato sulla prima parte della carriera dei Beatles (1962-1966), anni in cui la band raggiunse il successo mondiale. Il regista Ron Howard narra come John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr si unirono diventando quel fenomeno straordinario che tutti conosciamo come “I Beatles.” Un racconto costituito da filmati rari e inediti, che esplora il dietro le quinte della band, il modo in cui decidevano e creavano la loro musica e costruivano insieme la loro carriera, mostrando l’incredibile personalità e lo straordinario dono musicale che caratterizzavano ciascuno di loro. Il film si concentra sul periodo dal viaggio dei primi Beatles all’epoca di The Cavern Club di Liverpool per il loro ultimo concerto al Candlestick Park di San Francisco nel 1966.
 
e a seguire
THE BEATLES:
STG PEPPER & BEYOND
di Alan G. Parker (It Was Fifty Years Ago Today…Sgt Pepper and Beyond, GB, 2017, 90’)
 
Dopo Eight days a week, che raccontava la nascita del mito e l’incredibile “stagione” live dei ragazzi di Liverpool, questo documentario racconta i dodici mesi più cruciali della carriera della band: l’anno in cui i Fab Four sospesero i tour diventando gli artisti più innovativi del mondo in sala di registrazione. Con immagini e interviste inedite si racconta il periodo magico degli Abbey Road Studios, la nascita delle canzoni e il lancio dell’album che più di ogni altro ha segnato la loro storia. Un nuovo capitolo per approfondire quell’avventura che forse è ancora oggi la più rivoluzionaria del panorama culturale mondiale.

In lingua originale con sottotitoli italiani.
 
La serata sarà presentata da
Eugenio Ambrosi

 
L'ultimo appuntamento è fissato per MERCOLEDÌ 6 FEBBRAIO 2019 e si svolgerà in due differenti momenti:
 
alle 18.30 happy hour & dj set
feat DJ JAZZ MASTER
 
e alle 20.30
DUE PROIEZIONI:
 
MY GENERATION
di David Batty (GB, 2017, 85’)
 
Michael Caine, icona del cinema britannico, interpreta ed è il narratore di My Generation, la storia vivida e stimolante del suo percorso nella Londra degli anni Sessanta e della nascita della cultura pop. Basato su racconti personali e su splendide riprese d’archivio, questo documentario vede Caine viaggiare nel tempo e dialogare con i Beatles, Twiggy, David Bailey, Mary Quant, i Rolling Stones, David Hockney e altre celebrità.
 
e a seguire
ABSOLUTE BEGINNERS
di Julien Temple (GB, 1986, 108’)
 
Londra 1958, la “swingin’ London” degli anni Cinquanta con fumosi jazz club, bar di quart’ordine e bizzarri personaggi della working class che lottano per rimanere a galla nei bassifondi della metropoli, fa da cornice alla contrastata storia d’amore tra il giovane fotografo Colin e l’aspirante fashion designer Suzette, mentre la musica pop fa perdere la testa ai ragazzi dell’epoca nuova, in una nuova dimensione fatta di status symbol.

In lingua originale con sottotitoli italiani.
 
La serata sarà presentata da
Carlo Muscatello


SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI