Ian Cheng. Emissary Forks At Perfection

© Ian Cheng

 

Dal 24 Maggio 2018 al 17 Marzo 2019

Venezia

Luogo: Espace Louis Vuitton Venezia

Indirizzo: Calle del Ridotto - San Marco 1353

Orari: Lun - Sab 10 - 19 | Dom 10.30 - 18.30 | Aperto nei giorni festivi

Costo del biglietto: Ingresso libero

Telefono per informazioni: +39 041 884 4318

E-Mail info: espace.it@louisvuitton.com



Per la terza mostra prodotta nell’ambito del programma Beyond the Walls della Fondation Louis Vuitton, l’Espace Louis Vuitton Venezia è lieto di presentare Emissary Forks At Perfection dell’artista americano Ian Cheng.
Il programma Beyond the walls della Fondation Louis Vuitton presenta opere inedite della Collezione presso gli Espace Louis Vuitton di Monaco, Venezia, Pechino e Tokyo, portando avanti l’intento della Fondazione di realizzare progetti internazionali e renderli accessibili a un pubblico più ampio.

Dal 2010, Cheng sviluppa un corpo artistico unico nel suo genere che include simulazioni digitali autogeneranti sotto forma di grandi e coinvolgenti proiezioni audiovisive. Le sue opere, una miscela di scienze cognitive, programmazione computerizzata ed estetica dei videogiochi, esplorano il potenziale delle nuove tecnologie con sensibilità e arguzia.

Cheng sviluppa ecosistemi, biotopi virtuali popolati da creature animate e mutanti. Come un entomologo-demiurgo, l’artista soffia vita artificiale e autonoma nei suoi mondi, poi osserva il loro evolversi. Come in natura, questi microcosmi sono composti da elementi di logica individuale che si incontrano, si scontrano e si fondono in un caos evidente, ma organico.
Questi esseri prendono la forma di animali, vegetali o minerali e sono programmati con una serie di caratteristiche, comportamenti e intenzioni predeterminate, si muovono poi liberamente nel complesso universo creato dall’artista.
Sfuggendo al potere del loro creatore, i loro incontri e traiettorie (l’uno con l’altro e con l’ambiente circostante) sono casuali, dando vita a infinite combinazioni e possibilità.

Ciò significa che i mondi di lavoro autonomi e dinamici di Cheng non sono temporalmente vincolati: si sviluppano in un periodo di tempo illimitato. I movimenti automatici della telecamera si concentrano sulle aree di maggiore attività, guidando arbitrariamente l’osservatore da un luogo all’altro della simulazione; ogni attivazione è unica e genera nuove narrazioni e sviluppi spontanei che non possono essere anticipati. Cheng vede le sue simulazioni come esperimenti scientifici: un modo condensato di osservare l’evoluzione e i comportamenti umani, per ispirare la riflessione sulle nostre funzioni cognitive, concettualizzate come una serie di potenziali algoritmi.

Emissary Forks At Perfection (2015-2016) è il secondo capitolo della trilogia Emissaries creata da Ian Cheng tra il 2015 e il 2017. Tre episodi, collocati nello stesso spazio ma rivolti a diverse epoche (un antico passato, un futuro prossimo e un futuro lontano), tracciano l’evoluzione di insiemi di organismi e il modo in cui si adattano al loro ambiente in continua evoluzione. Ognuno presenta un «emissario», con la funzione di agente narrativo, le cui azioni modificheranno il corso degli eventi. Con Emissary Forks At Perfection, Cheng ci induce a mettere in discussione le capacità di adattamento della mente e l’evoluzione umana di fronte alla diversità, alla casualità e all’imprevedibilità di un mondo in continuo cambiamento.

L’artista Ian Cheng (nato nel 1984 a Los Angeles) vive e lavora a New York. Ha conseguito un Master in arti visive alla Columbia University, New York, USA (2009) e una laurea in scienze cognitive all’Università della California, Berkeley, USA (2006). Le sue recenti mostre personali comprendono: Ian Cheng, Serpentine Gallery, Londra, UK (2018); Ian Cheng, Carnegie Museum of Art, Pittsburgh, USA (2017-2018); Ian Cheng: Emissaries, MoMA PS1, New York, USA (2017); Emissary Forks featuring Thousand Islands, Espace Louis Vuitton München, Germania (2017); Forking At Perfection, Museo Migros, Zurigo, Svizzera (2016) ed Emissary in the Squat of Gods, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, Italia (2015). Ha partecipato alle mostre collettive In Tune with the World (2018) e Being Modern: MoMA in Paris, (2017-2018), Fondation Louis Vuitton, Parigi, Francia; WELT AM DRAHT, Julia Stoschek Collection, Berlino, Germania (2016); Stranger, MOCA Cleveland, USA (2016); Suspended Animation, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, DC, USA (2016); Co-Workers, Musée d’Art Moderne (2015) e Co-Workers: Beyond Disaster, Bétonsalon, Parigi, Francia (2015).

La Fondation Louis Vuitton è un’istituzione dedicata esclusivamente all’arte e agli artisti contemporanei, oltre che alle opere del XX secolo, in cui le loro ispirazioni possono essere identificate. La Collezione della Fondation e le mostre che organizza hanno l’intento di coinvolgere un vasto pubblico. L’edificio creato dall’architetto Frank Gehry costituisce la dichiarazione artistica fondamentale dalla Fondation, ed è già riconosciuto come un esempio emblematico dell’Architettura del XXI secolo. La Fondation Louis Vuitton ha accolto più di un milione di visitatori provenienti dalla Francia e da tutto il mondo fin dalla sua apertura nell’ottobre 2014. A conferma di questo riconoscimento internazionale, e dell’impegno artistico della Fondation, la mostra Icons of Modern Art, The Collection Shchukin (ottobre 2016 - marzo 2017) ha segnato il record di 1.2 milioni di visitatori. Dalla sua apertura a Parigi, la Fondation Louis Vuitton ha annunciato che si sarebbe impegnata in iniziative internazionali, sia presso la Fondation, sia in collaborazione con istituzioni pubbliche e private, comprese le altre fondazioni e musei. La Fondation è anche responsabile della direzione artistica di uno specifico programma intitolato Beyond the walls, all’interno dei suoi spazi culturali a Monaco di Baviera, Venezia, Pechino e Tokyo, dedicati esclusivamente alle mostre di opere della collezione. Le mostre organizzate sono aperte al pubblico, e i programmi sono promossi attraverso specifiche attività di comunicazione culturale.

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