Luigi Nono, Contrappunto dialettico alla mente

Luigi Nono, Contrappunto dialettico alla mente, 1968. Courtesy Fondazione Archivio Luigi Nono

 

Dal 24 Novembre 2022 al 24 Novembre 2022

Venezia

Luogo: Fondazione Prada

Indirizzo: Calle de Cà Corner, Santa Croce 2215

Orari: ore 18.30

Costo del biglietto: ingresso gratuito previa prenotazione tramite il link: https://www.fondazioneprada.org/project/contrappunto-dialettico-alla-mente

E-Mail info: info@fondazioneprada.org

Sito ufficiale: http://www.fondazioneprada.org


“Luigi Nono, Contrappunto dialettico alla mente” è un incontro che si svolgerà nella sede di Venezia di Fondazione Prada giovedì, 24 novembre 2022 alle ore 18.30, nell’ambito della quinta edizione del Festival Luigi Nono alla Giudecca, dal titolo “Contemporanei e allievi”. L’ingresso all’appuntamento è libero su prenotazione, fino a esaurimento dei posti.

“Luigi Nono, Contrappunto dialettico alla mente” stabilisce un dialogo ideale con la mostra “Human Brains: It Begins with an Idea”, in corso a Ca’ Corner della Regina, sede veneziana di Fondazione Prada, fino al 27 novembre 2022. L’esposizione è il risultato di una lunga e approfondita ricerca condotta da Fondazione Prada e il comitato scientifico del progetto pluriennale “Human Brains” presieduto da Giancarlo Comi. La mostra, curata da Udo Kittelmann in collaborazione con Taryn Simon, ripercorre la storia degli studi sul cervello e, in particolare, delle neuroscienze caratterizzata da rigore, innovazione, scoperte, prove ed errori. Il progetto tenta di delineare il perimento della coscienza, delle questioni ancora irrisolte dalla ricerca scientifica, delle certezze e delle incognite nel nostro processo di comprensione del cervello umano.

L’appuntamento di giovedì 24 novembre 2022 è costituito da tre momenti distinti. Una conversazione tra il filosofo Massimo Cacciari, la neurologa Daniela Perani e il regista del suono Alvise Vidolin è accompagnata dalla proiezione di un video con lettura da parte di Nanni Balestrini del testo di Contrappunto dialettico alla mente realizzato da Luigi Nono nel 1968 e dall’ascolto acusmatico della stessa composizione che include testi di Celia Sánchez e Nanni Balestrini e il manifesto delle Enraged Women del Progressive Labor Party di Harlem.

Contrappunto dialettico alla mente è il frutto di una commissione del Prix Italia, un concorso internazionale promosso dalla RAI che nel febbraio del 1968 invita Luigi Nono a comporre un’opera per la radio. Il pezzo viene escluso dalle manifestazioni del Premio per i suoi contenuti apertamente politici. Eseguito pubblicamente per la prima volta il 27 dicembre 1968 a Palermo, è utilizzato nel 1972 per Intolleranza, una coreografia di Giuseppe Urbani. Contrappunto dialettico alla mente è un appassionato atto d’accusa contro la politica del governo statunitense, in cui Nono si scaglia contro la discriminazione razziale e la repressione del dissenso. La composizione si apre, infatti, con l’evocazione dell’assassinio di Malcolm X e si chiude con il testo dell’appello di un’organizzazione femminile afroamericana contro la guerra in Vietnam. Il pezzo è caratterizzato dall’inclusione di un testo poetico composto dall’autore sperimentale Nanni Balestrini. Dimostra una certa vicinanza alla poetica della neoavanguardia italiana anche per la sua natura di parodia verso le composizioni del passato. La durezza e l’irriducibilità del manifesto politico si combina al nonsense del gioco verbale, il lirismo alla quotidianità, l’interiorità individuale al vitalismo delle masse, come spesso succede nelle opere di Luigi Nono.

Per Fondazione Prada, che dal 2018 ha sviluppato progetti di esplorazione dei generi musicali classici e contemporanei, questa seconda collaborazione con Fondazione Archivio Luigi Nono rappresenta la possibilità di espandere ulteriormente il proprio campo d’azione alla musica. Dopo il progetto coreografico di Virgilio Sieni “AURA | SUL TOCCARE LE COSE”, proposto nel 2021 nell’ambito della quarta edizione del Festival Luigi Nono alla Giudecca, “Contrappunto dialettico alla mente” rappresenta un’importante occasione per dialogare nuovamente con l’Archivio. Questa apertura alla musica sperimentale si inserisce in un’indagine intellettuale basata sull’ibridazione dei linguaggi che la Fondazione sta realizzando attraverso vari progetti, nell’intento di allargare la portata dei saperi e approfondire altri strumenti di conoscenza e ricerca oltre le arti visive.

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