Miao. Costumi e gioielli dalla Cina del Sud
Dal 16 Dicembre 2023 al 28 Aprile 2024
Venezia
Luogo: Museo d'Arte Orientale di Venezia
Indirizzo: Ca’ Pesaro - Santa Croce 2076
Orari: Mar - Sab 10 - 17 | Lun chiuso
Costo del biglietto: 10 € | 7.5 €
Telefono per informazioni: +39 041 5241173
E-Mail info: drm-ven.orientale@cultura.gov.it
Sito ufficiale: http://orientalevenezia.beniculturali.it
In occasione della ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Marco Polo il prossimo 8 gennaio 2024, il Museo d’Arte Orientale dedica una mostra alla popolazione miao della Cina, sostenuta dalla Direzione regionale Musei Veneto, con il patrocinio dell’Istituto Confucio di Venezia e della Società Geografica Italiana.
I miao esprimono al meglio le loro abilità artigiane nella realizzazione di tessuti e ricami, dove applicano tecniche antichissime. Attraverso i motivi decorativi, il lungo lavoro di raccolta e coltivazione delle materie prime necessarie, i laboriosi procedimenti di tessitura, apprettatura, plissettatura, confezionamento dei capi, si svela un sistema di vita alternativo, legato a credenze animistiche e sopravvissuto nel tempo in un fragile equilibrio, oggi costantemente minacciato dall’espansione del turismo.
Grazie al generoso prestito di Franco Passarello, instancabile collezionista di abiti provenienti da tutto il mondo, e della Società Geografica Italiana, che ha inviato alcuni preziosissimi album illustrati che gli imperatori della dinastia Qing (1644-1911) avevano commissionato per conoscere le popolazioni dei territori più lontani dell’impero, è possibile far conoscere al più vasto pubblico i tratti salienti di una cultura complessa e multiforme, che nel corso dei secoli ha mantenuto con orgoglio la propria identità.
I miao esprimono al meglio le loro abilità artigiane nella realizzazione di tessuti e ricami, dove applicano tecniche antichissime. Attraverso i motivi decorativi, il lungo lavoro di raccolta e coltivazione delle materie prime necessarie, i laboriosi procedimenti di tessitura, apprettatura, plissettatura, confezionamento dei capi, si svela un sistema di vita alternativo, legato a credenze animistiche e sopravvissuto nel tempo in un fragile equilibrio, oggi costantemente minacciato dall’espansione del turismo.
Grazie al generoso prestito di Franco Passarello, instancabile collezionista di abiti provenienti da tutto il mondo, e della Società Geografica Italiana, che ha inviato alcuni preziosissimi album illustrati che gli imperatori della dinastia Qing (1644-1911) avevano commissionato per conoscere le popolazioni dei territori più lontani dell’impero, è possibile far conoscere al più vasto pubblico i tratti salienti di una cultura complessa e multiforme, che nel corso dei secoli ha mantenuto con orgoglio la propria identità.
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