The Soul Expanding Ocean #2: Isabel Lewis

di Isabel Lewis I Ph. Joanna Seitz. Per gentile concessione dell’artista

 

Dal 17 Settembre 2021 al 17 Ottobre 2021

Venezia

Luogo: Ocean Space

Indirizzo: Campo S. Lorenzo 5069

Orari: venerdì e sabato dalle 15 alle 20

Curatori: Chus Martínez

Enti promotori:

  • TBA21–Academy


Con l’inaugurazione del 17 settembre, Ocean Space presenta l’ultima opera commissionata all’artista e coreografa Isabel Lewis che invita partecipanti e visitatori a una “danza attraverso l’ Oceano”. L’opera è stata commissionata e realizzata da TBA21Academy, la principale organizzazione artistica dedicata alla difesa dell’ Oceano. La performance espositiva viene presentata nel secondo capitolo di The Soul Expanding Ocean, un ciclo di mostre a opera di Chus Martínez, curatrice di Ocean Space 2021-2022. Il ciclo espositivo presenta la ricerca di Martínez che propone che l'umanità si avvicini all'Oceano attraverso la lente di un nuovo universo epistemologico concepito con valori sensoriali, un mandato di cura e un principio di amore. La performance espositiva si svolgerà nel corso di cinque fine settimana consecutivi, ogni venerdì e sabato, dal 17 settembre al 17 ottobre 2021.
 
The Soul Expanding Ocean #2: Isabel Lewis è un invito ad armonizzare la nostra continuità con l’Oceano per trasformare e articolare un rapporto diverso. Lewis esorta i partecipanti prestare attenzione al linguaggio dell’Oceano, a essere consapevoli delle domande che questo pone e aperti a scoperte del tutto inattese. L’Oceano, quindi, si schiude davanti a partecipanti e visitatori come un metodo, una pedagogia che conduce gli individui a instaurare un rapporto diverso con la natura. Un rapporto che dà alla natura potere d’azione e che riconosce le differenze tra le vite che si muovono, agiscono, pensano e sentono al di là degli esseri umani. L’arte e gli artisti guidano dunque l’umanità in un percorso di recupero e rieducazione del proprio rapporto con l’Oceano. A tal fine, è necessario riprogrammare il nostro corpo affinché sia maggiormente consapevole del potenziale di oceanità dell'essere umano. Le mani, la pelle, gli occhi, il naso, le orecchie... tutti gli organi devono imparare a percepire l’Oceano, anche quando l’Oceano non è (ancora) presente.
 
In coincidenza con la Biennale Musica di settembre, la nuova commissione di TBA21Academy è un balletto che riprende le dinamiche delle interazioni bio-fisiche dell’Oceano sotto forma di strategia coreografica. Un balletto è un insieme formalizzato di movimenti che adattano il corpo al flusso sonoro. In questa occasione, a fornire il flusso è l’Oceano e la missione è adattare i corpi al suo ritmo. Per questo motivo, Lewis ha proposto un’audizione open call per cercare danzatori, professionisti e non. Coloro che conoscono i codici prestabiliti rappresentano la conoscenza acquisita del mondo. Coloro che sono considerati dilettanti rappresentano le molteplici possibilità di legare in modo diverso con l’Oceano. Ed è proprio nell’ambito di questo dialogo tra il noto e l’ignoto, tra forme storicamente ereditate e nuovi linguaggi nascituri, che l’opera si confronta con l’Oceano. Lewis invita partecipanti e visitatori nella Chiesa di San Lorenzo e nel rispettivo campo come se fossero trascinati tra le acque dell’Oceano, con i corpi catturati dalle correnti e la voce integrata nell’opera come una componente politica, un segno della lunga tradizione veneziana di cori, politiche comunitarie, musica e suono quale tratto identitario. Quale luogo è dunque più adatto di Ocean Space per proporre una danza dedicata a un’entità in costante movimento?
 
L’opera affronta una domanda cruciale: come conciliare in modo coerente l’attività artistica di una coreografa e danzatrice con il suo impegno politico nei confronti della natura e dell’Oceano, senza dimenticare il ruolo assunto dagli artisti nella trasformazione della società? Lewis descrive la sua pratica artistica “come un lungo processo di sviluppo di metodologie e approcci epistemologici che non riconoscono alcuna dualità mente-corpo e che integrano diverse modalità di acquisizione della conoscenza al fine di generare nuovi approcci nei confronti di tematiche inerenti alla prosperità umana (e a ciò che la impedisce). Lasciando da parte una prospettiva di mera riflessione critica sui sistemi di pensiero della società occidentale contemporanea e sui modi in cui questi sono incorporati e incarnati nelle nostre interazioni bio-sociali con effetti pericolosi, utilizzo la coreografia per immaginare in chiave diversa e mettere in azione modelli alternativi di relazione e socialità tra agenti umani e agenti che vanno al di là dell’umano”. Nel 1969 il musicista veneziano Luigi Nono affermò che, a suo avviso, non esisteva “alcuna differenza tra musica e politica”. Lewis è esattamente dello stesso avviso: non esiste alcuna differenza tra danza e politica. Infatti, attraverso la danza Lewis fornisce il proprio contributo a una lotta epistemologica, spingendola verso una nuova modalità di percezione. La performance espositiva di Lewis è un'espressione della ricerca effettuata da Chus Martínez, quando conduceva nel 2018-2020 il programma principale di TBA21−Academy, The Current II, con il titolo The Soul Expanding Ocean.
 
The Current III. Mediterraneans: ‘Thus waves come in pairs’ (after Etel Adnan),che ha inizio nel 2021, si svolge sotto la direzione della critica e curatrice Barbara Casavecchia. Con l’obiettivo di rafforzare la relazione tra artisti, scienziati, attivisti, prende le mosse da Microecologie lagunari, una serie di conversazioni itineranti attorno alla laguna di Venezia e da lacuna (2021) un’inedita azione site-specific di Giorgio Andreotta Calò, commissionata per l’occasione da TBA21−Academy. The Current III si svilupperà quest’autunno in programmi maggiormente rivolti al pubblico, partendo da una conversazione tra Casavecchia e Andreotta Calò a Ocean Space, in data 18 settembre 2021.
Insieme alla curatrice Reem Shadid, Barbara Casavecchia invita scienziati, artiste e ricercatrici a partecipare a un podcast in otto episodi, che verrà lanciato nell’autunno 2021. Intitolato Aridity Lines, il podcast esplora le conoscenze ecologiche locali (LEK) della regione mediterranea, dove l’aumento della temperatura è superiore alle tendenze del riscaldamento globale. Gli ospiti invitati condividono storie, esperienze, analisi, letture, poesie e canzoni. Facendo appello a pratiche culturali ed ecologiche che stanno scomparendo e riferendosi alle condizioni attuali, il podcast intende stimolare riflessioni sul Mediterraneo partendo da diversi punti: ecologico e scientifico, culturale ed ereditario, mitico e magico, ma anche spaziale e geografico. Ogni episodio prende l’avvio da un elemento, vivente o non, che funge da guida e fornisce lo spunto per discussioni sui cambiamenti e le migrazioni legati al clima, così come le condizioni socio-economiche e geopolitiche dell’area.
 



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