Un’installazione di Alfredo Jaar per il Padiglione Cileno

© Archivi Farabola | Milano, 1946: Lucio Fontana, rientrato in Italia dall’Argentina, si è recato a visitare quel che resta del suo studio ridotto in macerie dai bombardamenti

 

Dal 01 Giugno 2013 al 24 Novembre 2013

Venezia

Luogo: Arsenale

Indirizzo: Arsenale

Curatori: Madeleine Grynsztejn

Telefono per informazioni: +39 041 5218711

E-Mail info: aav@labiennale.org

Sito ufficiale: http://www.labiennale.org/it/


La coinvolgente installazione site-specific di Alfredo Jaar, Venezia Venezia è un invito a esaminare in che modo la cultura del nostro tempo, costituita da network globali sempre più complessi, possa essere adeguatamente rappresentata su un palcoscenico internazionale. 
L’esperienza evocativa di Venezia, Venezia parte dal confronto con un’immagine che ritrae l’artista italiano-argentino Lucio Fontana– figura che ha fortemente influenzato Jaar – in equilibrio instabile nel mezzo delle disastrose conseguenze della Seconda Guerra Mondiale, mentre è intento a osservare quel che resta del suo studio a Milano nel 1946. Al di là dell’immagine intrisa di un senso di distruzione e caos, il visitatore viene guidato attraverso un passaggio al sotto di un arco che richiama uno dei ponti-simbolo di Venezia, e all’interno dell’incarnazione fisica di un’utopia storica e di un’opportunità concettuale di ricostruzione.
Attraverso una sottile orchestrazione fra spazio e tempo, movimento e stasi, visibile e invisibile l’ambiente del Padiglione diventa immediatamente critica della precarietà della rappresentazione nazionale nell’ambito di un contesto globale contemporaneo, e al contempo incontro fugace fra speranza e rinascita storica.
Il vasto coinvolgimento di Jaar nell’arte, che si declina in svariati contesti culturali, politici e pubblici, lo ha portato a creare alcune delle opere più profonde e stimolanti degli ultimi trent’anni, spronando a una riflessione che sovverte le convenzioni e l’indifferenza. Il suo interesse costante per la complessità delle situazioni politiche e sociali, che l’artista esamina attraverso un’analisi approfondita, ha prodotto alcune delle opere di Jaar più acclamate fra cui Rwanda Project (1994 –2000), una veemente testimonianza della mancanza di attenzione da parte della comunità internazionale nei confronti del genocidio. 

Venezia, Venezia –Catalogo

La presentazione di Jaar alla Biennale sarà accompagnata da un importante catalogo a cura di Adriana Valdés e pubblicato da Actar (Barcellona). Il catalogo comprenderà i saggi di diciotto importanti autori di fama internazionale provenienti da diverse discipline, fra cui pensatori politici e filosofi, critici, teorici, storici dell’arte e curatori, che esamineranno Venezia, Venezia nell’ambito del suo contesto culturale alla luce delle recenti trasformazioni globali, e dello stato precario della pratica dell’arte contemporanea.

Il Catalogo ospita i contributi di: Vicenç Altaio (Spagna – vive a Barcellona); Elvira Dyangani Ose (Spagna – vive a Londra); Luigi Fassi (Italia – vive a Graz); Andrea Giunta (Argentina – vive a Austin); Madeleine Grynsztejn (USA – vive a Chicago); Hou Hanru (Cina – vive a San Francisco); Salah Hassan (Sudan – vive a Itaca); Mary Jane Jacob (USA – vive a Chicago); Geeta Kapur (India – vive a Nuova Delhi); Sarat Maharaj (Sudafrica – vive a Londra); Federica Martini (Italia – vive a Losanna); Vittoria Martini (Italia – vive a Torino); Antonio Negri (Italia – vive fra Venezia e Parigi); Patricia Phillips (USA – vive a Providence); Mari Carmen Ramírez (Porto Rico – vive a in Houston); Jacques Rancière (Francia – vive a Parigi); Rasha Salti (Libano – vive a Beirut); Adriana Valdés (Cile – vive a Santiago) 

Alfredo Jaar
I lavori di Alfredo Jaar, nato a Santiago del Cile nel 1956, sono stati commissionati, esposti e installati in tutto il mondo, alle Biennali di Venezia (1986, 2007, 2009), e San Paolo (1985, 1987, 2010), e a Documenta a Kassel (1987, 2002). Fra le mostre personali ricordiamo quelle al New Museum of Contemporary Art, New York (1992); alla Whitechapel, Londra (1992); al Moderna Museet, Stoccolma (1994); e al MACRO (2005). Più recentemente una grande retrospettiva delle opere di Jaar si è tenuta in tre importanti istituzioni culturali di Berlino: la Berlinische Galerie, il Neue Gesellschaft für Bildende Kunst, e la Alte Nationalgalerie (2012). Jaar vive a New York dal 1982.

Madeleine Grynsztejn
Nel 1990 Grynsztejn ha curato la prima grande mostra internazionale e pubblicazione di Alfredo Jaar per il La Jolla Museum of Contemporary Art di San Diego. Nata a Lima, Perù, Grynsztejin è cresciuta fra Caracas, Venezuela, e Londra. Attualmente è Pritzker Director del Museum of Contemporary Art di Chicago, dove sta sviluppando un’ambiziosa e coinvolgente piattaforma con lo scopo di generare nuove idee e visioni sul processo creativo. Prima di lavorare per il MCA, è stata Elise S. Haas Senior Curator di Pittura e Scultura al San Francisco Museum of Art dove ha curato importanti mostre per noti artisti contemporanei fra cui Luc Tuymans, Olafur Eliasson e Richard Tuttle. 

Adriana Valdés
Adriana Valdés, publication editor, vive e lavora a Santiago. È una scrittrice, editor e studiosa che ha pubblicato importanti libri sull’arte, sulla letteratura, su progetti culturali e artisti contemporanei in Cile. Collabora con Jaar dal 1981; nel 2006 ha progettato e curato la pubblicazione Jaar/SCL/2006 che accompagnava una grande mostra dell’artista realizzata in occasione del suo ritorno in Cile dopo 25 anni.

Sostenitori del Padiglione Cileno, 2013 
La partecipazione del Cile alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte è stata commissionata dal National Council of Culture and the Arts (CNCA) e organizzata in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri tramite il Cultural Affairs Bureau (DIRAC), il ProChile Chilean Promotion Bureau e la Imagen de Chile Foundation.


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