Giuseppe Rossi. Sono un albero e so raccontare

Giuseppe Rossi, Dalla serie Olivi di Puglia, olivo di Patù, 2016, cm. 170x90, olio su tela

 

Dal 27 Luglio 2018 al 19 Agosto 2018

Soriano nel Cimino | Viterbo

Luogo: Scuderie di Palazzo Chigi Albani

Indirizzo: p.le C. Albani 1



Venerdì 27 luglio alle ore 18 presso le Scuderie del palazzo Chigi-Albani di Soriano nel Cimino sarà presentata la Personale di Giuseppe Rossi “Sono un albero e so raccontare”
 
Giuseppe Rossi, padre del Dendronaturalismo, esporrà una serie di tele e acquerelli, rappresentazioni di piante storiche come ulivi e castagni. In mostra su piedistalli saranno, infatti, issate parti di tronchi veri, muse e modelle che sanno di terra e vento. L’inaugurazione vedrà la partecipazione della Prof.ssa Francesca Pandimiglio che presenterà l’esposizione.
 
Tante sono le mostre realizzate dall’artista sorianese nel corso della carriera, e tanti i termini con cui la sua arte è stata descritta: da dendronaturalismo a vorticismo cosmico. Noi della Cooperativa Sociale Il Camaleonteconosciamo e apprezziamo Giuseppe Rossi da molti anni, abbiamo seguito l’evoluzione della sua pittura che oggi si presenta con tonalità più fredde e ancora ci seduce con la pareidolia, quella tendenza a individuare forme familiari e significanti in immagini e oggetti casuali, come vedere un cavallo in una nuvola. 
Questo processo psicologico è ciò che accade tra le pieghe dei suoi tronchi, nelle curve delle sue cortecce, dove un nodo diventa un occhio e le sfumature di colore danno un umore alle emozioni. Sono tronchi d'ulivo, rami contorti, percepiti come tali ma poi identificati con altro poiché nella sua disperata ricerca di ordine e di senso l’uomo ha sviluppato la capacità di trovare un significato nella realtà che lo circonda.
Voluta o meno, quest’impressione sensoriale crea un legame emotivo col pubblico, restituendo ad ognuno una personale visione della dimensione dell’esistenza. Tronchi contorti e svuotati, grovigli di linee nelle cortecce straziate e nodose di olivi e castagni - tipici della nostra terra - sono trasposti sulla tela come sotto l’effetto di una lente d’ingrandimento. Piante scelte non a caso, e non solo per una dimensione estetica, ma per la loro importanza storica, sociale e culturale. Cortecce e radici sono quindi sviluppate da pennellate che scavano e frugano nelle pieghe di alberi che sono monumentali superstiti, testimoni silenziosi e millenari dell’esistenza umana e della sua Storia.
 
La mostra proseguirà fino al 19 agosto con apertura nei weekend: ogni sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
 
Orario: sabato, domenica e festivi 10-13 / 16-19

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