Alessandro Tiarini

Bologna 1577 - Bologna 1668

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Formatosi a Bologna presso il pittore Prospero Fontana e profondamente influenzato dall’opera di Bartolomeo Cesi, Alessandro si reca a Firenze nel 1599 per perfezionarsi con Passignano. Vi decora il Convento di San Marco con le Storie di San Marco. Torna a Bologna nel 1606 e si avvicina al naturalismo carraccesco, che riesce a fondere senza sforzo con lo stile tardomanierista toscano appreso a Firenze. Nel 1611, grazie all’appoggio di Ludovico Carracci, ottiene di eseguire il Martirio di santa Barbara per la Basilica di San Petronio. Nel 1611 realizza l'Assunta di Budrio e nel 1614 gli affreschi per la chiesa del convento di San Michele in Bosco. Tra il 1614 e il 1618 dipinge la grande tela con San Domenico che risuscita un bambino per la chiesa di San Domenico. Nella opere della maturità, come ad esempio la Deposizione di Cristo nel sepolcro, per la chiesa di Sant’Antonio del Collegio Montalto, o il San Martino che fa risuscitare il figlio della vedova, per la chiesa di Santo Stefano, approfondisce il carattere luministico e la tensione drammatica delle figure. Sensibile alle novità della nascente scuola bolognese di Reni e Guercino e interessato alla rilettura del cromatismo veneto e correggesco, tende col tempo a schiarire la tavolozza e a conferire maggiore naturalezza alla composizione. Se ne rilevano echi ne I funerali della Vergine, del 1615 (Bologna, Pinacoteca) e nelle Nozze mistiche di santa Caterina (Galleria Estense). A Parma lavora alla decorazione della chiesa di Sant’Alessandro (1627) e agli affreschi di Palazzo del Giardino. Dal 1621 al 1629 è attivo invece a Reggio Emilia, dove realizza gli affreschi per la basilica della Ghiara dei Servi di Maria, e poi ancora a Modena e Pavia. Lascia la sua bottega ad Andrea Sirani.

Biografia di Silvia Pedone



Le opere