Cerreto Sannita

Campania

Cerreto Sannita
Nel 1688 l’antico centro medievale di Cerreto Sannita fu distrutto da un violento terremoto. La solerzia dei cerretesi e la cooperazione della chiesa, nella figura del vescovo de Bellis e del feudatario del tempo, Marzio III Carafa, favorirono la celere ricostruzione dell’abitato, situato più a valle, in un luogo più sicuro rispetto al borgo medievale. La nuova città è strutturata secondo un ordinato schema urbanistico.

Tra gli edifici storici sono da segnalare: la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, al cui interno si trovano pavimenti ceramici ed eleganti stucchi che incorniciano le tele raffiguranti Storie della vita della Vergine Maria della seconda metà del XVIII secolo; la cattedrale della Santissima Trinità, con impianto a croce latina e tre navate,  ricca di finissimi stucchi e numerosi dipinti di autori di ambito campano. La facciata in pietra calcarea locale è completata da due campanili sormontati da cupole rivestite da  "riggiole" giallo-verdi. Progettata da Bartolomeo Tritta (XVIII sec.), la collegiata di San Martino si affaccia su  piazza Vittorio Emanuele con la sua  scalinata a rampe curve; al suo interno sono i dipinti della Madonna delle Grazie e della Madonna del Rosario del solimenesco Paolo Di Falco (XVIII sec.). Ancora, la chiesa di San Gennaro, con cupola maiolicata e coloratissimi pavimenti, sempre in maiolica, tradizione antica e sempre viva, documentata nella bella esposizione del Museo Civico della Ceramica Cerretese. Sono inoltre da segnalare, nelle varie chiese cerretesi, le belle sculture lignee di Silvestro Jacobelli (XVIII sec.), artista locale formatosi a Napoli.