Acquedotto Carolino

Campania

Acquedotto Carolino


L’Acquedotto, denominato Carolino in onore del re Carlo di Borbone che ne volle la costruzione ad emulazione degli antichi acquedotti romani, è una grandiosa impresa di ingegneria idraulica di Luigi Vanvitelli (1700-1773) e costituisce sicuramente una delle più importanti opere pubbliche realizzate dai Borbone. Nel 1752, alle falde del monte Taburno furono individuate numerose sorgenti (del Fizzo, del Bronzo, del Duca, del Molinise, del Carmignano) di proprietà del principe della Riccia, poi donate al re per consentire la realizzazione di un condotto capace di approvvigionare la nuova città di Caserta e di potenziare l’alimentazione idrica di Napoli. L'Acquedotto percorre ben 38 km - che attraversa quasi interamente interrato, se si eccettua il passaggio sui Ponti della Valle - prima di arrivare ai piedi del monte Briano per alimentare la cascata della Reggia di Caserta, ricca di fontane e giochi d’acqua. La cerimonia di Inaugurazione della cascata (cm 76x128) è stata dipinta da Antonio Joli, presumiblimente nel 1768, in una tela conservata nelle collezioni casertane. Dal 1997 l’Acquedotto Carolino è Patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco, insieme alla Reggia di Caserta e al Real Sito di San Leucio.