Finestre aperte simultaneamente 1° parte, 3° motivo

Dorsoduro

Finestre aperte simultaneamente 1° parte, 3° motivo
Sebbene nella primavera del 1912, quando comincia la serie delle Finestre, Robert Delaunay abbia ormai abbandonato ogni tentativo rappresentativo, tracce di oggetti reali permangono in queste opere. Qui il fantasma verde della Tour Eiffel posto al centro della tela esprime l’entusiasmo di Delaunay per il mondo moderno. Il Cubismo analitico ispira a Delaunay la frammentazione delle forme, il formato ovale e lo spazio organizzato come una rete, supporto ai piani che si intersecano. Tuttavia, a differenza dei piani cubisti, densi e monocromatici, quelli di Delaunay non sono definiti dalle linee e dalla consistenza, bensì da toni diafani dei colori dello spettro solare. Come la percezione visiva del mondo reale, la percezione del dipinto di Delaunay è dapprima frammentaria, e l’occhio si sposta continuamente da un punto all’altro, seguendo relazioni di intensità, tono, valore, forma e direzione. Con ritmo incessante, il punto focale scivola, si espande, salta qua e là, si contrae; si percepiscono la fissità dei margini della tela, l’intensità e l’equilibrio del suo contenuto. Dal momento che non è necessaria alcuna identificazione di forme reali in questo scorrere continuo dell’occhio sulla tela, neppure si impongono giudizi sul prevalere di una parte sulle altre: ciascun elemento è percepito come carico di uguale significato.