Caro Marco, conosco i tuoi acquarelli da ormai dieci anni (di quelli “postali” ne ho una piccola, preziosa collezione) e credo sia arrivato il momento di esporli in una mostra personale. Che ne dici? Con affetto,
Franco Dugo
Le immagini e i colori, la loro mite leggerezza, il loro triste, preciso gioco, ha in questi piccoli quadri il suo epicentro nell’acqua, del fiume, del mare, della laguna. Niente, qui, sta fermo, e tutto tramonta. L’uomo quasi non appare, vi fa capolino per caso, si manifesta nella presenza di una vela, o di uno scafo che sembra messo lì dall’andirivieni dello scirocco, non da mani umane. C’è un’intensità emotiva che è propria della luce obliqua, quella dell’alba o del tramonto non importa: l’acqua è uno specchio fatto per deriderci.
Andrea Molesini
Dunque l’acquarello è una tecnica, o meglio un raffinato linguaggio visivo dalle infinite potenzialità espressive, che per Marco finisce per essere il modo più congeniale di dare vita alle sue “visioni”, viaggi fatti o ancora da intraprendere, ma che intanto sulle sue spesse “carte nautiche” si danno in anticipo come in una sorta di magico rituale propiziatorio.
Giorgio Voltattorni M.
Caro Marco, tutto qui accade come se ogni gesto del pennello fosse donato: sembra che tu ci dica che siamo solo quello che ancora non abbiamo dipinto, non abbiamo scritto. Il tuo sguardo, che suscita l’azione, qui diventa canto come nelle tue poesie.
Michele Toniolo
Marco Fazzini è nato nel 1962 ad Ascoli Piceno. Dipinge da sempre, ma non ha mai esposto. Alcuni dei suoi libri di poesia recano opere ad acquarello da lui eseguite negli ultimi venti anni. In casi di necessità, ha fornito alcuni acquarelli per copertine di libri, suoi e di altri, restando anonimo. Diverse sue opere ad acquarello, in anni recenti, sono state acquisite da collezionisti speciali, principalmente poeti, scrittori e artisti italiani e stranieri. Vive a Vicenza, sua città d’adozione dal 1990.
Franco Dugo
Le immagini e i colori, la loro mite leggerezza, il loro triste, preciso gioco, ha in questi piccoli quadri il suo epicentro nell’acqua, del fiume, del mare, della laguna. Niente, qui, sta fermo, e tutto tramonta. L’uomo quasi non appare, vi fa capolino per caso, si manifesta nella presenza di una vela, o di uno scafo che sembra messo lì dall’andirivieni dello scirocco, non da mani umane. C’è un’intensità emotiva che è propria della luce obliqua, quella dell’alba o del tramonto non importa: l’acqua è uno specchio fatto per deriderci.
Andrea Molesini
Dunque l’acquarello è una tecnica, o meglio un raffinato linguaggio visivo dalle infinite potenzialità espressive, che per Marco finisce per essere il modo più congeniale di dare vita alle sue “visioni”, viaggi fatti o ancora da intraprendere, ma che intanto sulle sue spesse “carte nautiche” si danno in anticipo come in una sorta di magico rituale propiziatorio.
Giorgio Voltattorni M.
Caro Marco, tutto qui accade come se ogni gesto del pennello fosse donato: sembra che tu ci dica che siamo solo quello che ancora non abbiamo dipinto, non abbiamo scritto. Il tuo sguardo, che suscita l’azione, qui diventa canto come nelle tue poesie.
Michele Toniolo
Marco Fazzini è nato nel 1962 ad Ascoli Piceno. Dipinge da sempre, ma non ha mai esposto. Alcuni dei suoi libri di poesia recano opere ad acquarello da lui eseguite negli ultimi venti anni. In casi di necessità, ha fornito alcuni acquarelli per copertine di libri, suoi e di altri, restando anonimo. Diverse sue opere ad acquarello, in anni recenti, sono state acquisite da collezionisti speciali, principalmente poeti, scrittori e artisti italiani e stranieri. Vive a Vicenza, sua città d’adozione dal 1990.
