BRUNO BARBEY. Gli Italiani

Dal 12 September 2025 al 11 January 2026
Torino
Luogo: Palazzo Falletti di Barolo
Indirizzo: Via delle Orfane 7/A
Orari: martedì - domenica dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura) Chiuso il lunedì
Costo del biglietto: Intero: € 13 Ridotto: € 11 (ragazzi tra 18 e 25 anni, possessori della Torino+Piemonte card, giornalisti, insegnanti, persone con invalidità, possessori della Touring Card) Ridotto ragazzi: € 6 (scolaresche e ragazzi tra 10 e 17 anni compiuti) Gratuito con Abbonamento Musei Piemonte e bambini da 0 a 9 anni Costo per le visite guidate in italiano: € 90. Possibilità di visite in inglese
In particolare, il nucleo di scatti ricalca il reportage dedicato all’Italia e agli italiani che l’autore negli anni sessanta aveva presentato all’editore francese Robert Delpire, il quale avrebbe voluto pubblicarlo come terzo volume dell’Encyclopédie essentielle, collana di libri che accostavano testo e immagini e che già comprendeva Les Américains di Robert Frank (1958) e Les Allemands di René Burri (1962).
Nonostante le circostanze dell’epoca ne impedirono la realizzazione, il portfolio dedicato alla Penisola - immortalata da piazza del Duomo a Milano ai vicoli di Napoli, dalla scalinata di Piazza di Spagna a Roma al centro di Palermo - convinse Magnum Photos, nel 1964, a invitarlo a collaborare con l’agenzia. Eppure, Barbey dovette aspettare il 2002 per vedere realizzato il proprio progetto (Editions de La Martinière). Solo nel 2022 la casa editrice Contrasto pubblicò il lavoro, postumo, nel volume Gli Italiani, definendo il modello che oggi viene assunto come spartito per riprodurre la selezione in mostra.
A integrare il percorso espositivo è presente un video di 10 minuti girato da Caroline Thiénot-Barbey, moglie dell’artista, che ripercorre genesi e sviluppo del reportage, insieme a una serie di citazioni di figure di spicco dello spettacolo e della cultura, che aiutano a contestualizzare gli scatti nell’ambito sociale e artistico degli anni sessanta.
Un’epoca in cui, studente di fotografia in Svizzera, Barbey esplorò con il suo maggiolino l’Italia in tutta la sua estensione, per lui ricca di fascino esotico nonostante la vicinanza, piena di luce ed energia, registrando con la sua macchina fotografica una realtà in pieno cambiamento, ancora fiaccata dalla guerra ma già rinvigorita da nuove speranze, evidenziando analogie e differenze tra una regione e l’altra, con il Nord lanciato verso il sogno metropolitano e il Sud che faticava nella ricostruzione.
Barbey ha fotografato così tutti gli strati della società: l’Italia delle cerimonie religiose e delle feste di paese, del boom economico e delle tradizioni antiche, degli operai e dei contadini, dei proletari e dei borghesi, dei nuovi ricchi e soprattutto degli umili, che con la loro fierezza si facevano interpreti della più profonda identità italiana. A tratti, gli scatti di Barbey sembrano raccogliere i personaggi di una moderna Commedia dell'arte, popolata da mendicanti, preti, suore, carabinieri, contadini, famiglie, figure archetipiche che negli stessi anni davano sostanza e popolarità ai film di Pasolini, Visconti e Fellini.
“Barbey non è stato solo un fotografo. È stato anche un radiologo - scrive Giosuè Calaciura nel testo che introduce il volume Gli Italiani, edito da Contrasto (2022) - In queste foto, con uno sguardo profondissimo, è riuscito a cogliere le permanenze di un’antropologia complicata, ancestrale. Quello che non cambia o che muta solo nei tempi lentissimi delle Ere. È il rapporto intimo con la propria antichità”.
Nella visione in bianco e nero dell’autore ritroviamo e riscopriamo così il nostro recente passato, quello dei nostri genitori e dei nostri nonni, la memoria di un’epoca che la guerra aveva privato delle sue certezze e che guardava al futuro con l’urgenza di ricreare prima di tutto una vita e una rete sociale, i legami e le storie che più d’ogni altra cosa tengono unito un popolo.
La mostra, prodotta da Ares in collaborazione con Magnum Photos e l’Archivio Bruno Barbey, è realizzata con il patrocinio di Torino Metropoli e con il supporto di freecards e Contrasto; Media partner Sky Arte.
Accompagna l’esposizione il volume Gli Italiani, di Bruno Barbey, edito da Contrasto nel 2022.
Bruno Barbey, nato in Marocco nel 1941, ha studiato fotografia e arti grafiche all'École des Arts et Métiers di Vevey, in Svizzera. Dal 1961 al 1964 ha fotografato gli italiani, considerandoli protagonisti di un piccolo "mondo teatrale". Nel 1964 è entrato a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos. In oltre cinquant'anni di carriera, Barbey ha lavorato in tutti e cinque i continenti e ha coperto guerre e conflitti in Nigeria, Vietnam, Medio Oriente, Bangladesh, Cambogia, Irlanda del Nord, Iraq e Kuwait. Il suo lavoro è apparso sulle principali riviste del mondo e ha pubblicato oltre 30 libri. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l'Ordine Nazionale del Merito francese. Le sue fotografie sono esposte in tutto il mondo e sono presenti in numerose collezioni museali. Nel 2016 è diventato membro dell'Accademia di Belle Arti francese. Bruno Barbey è morto il 9 novembre 2020 a Orbais-l’Abbaye.
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