Dal 14 febbraio al 2 giugno
Al Forte di Bard i capolavori della Johannesburg Art Gallery, da Monet a Modigliani

Claude Monet, La Primavera, 1875, olio su tela, 78,5 x 58 cm © Johannesburg Art Gallery
Samantha De Martin
12/02/2020
Aosta - I capolavori della Johannesburg Art Gallery fanno tappa al Forte di Bard. Il più prestigioso museo d’arte del continente africano, aperto al pubblico nel 1910 e frutto della dedizione di Lady Florence Philips - moglie del magnate dell’industria mineraria Sir Lionel Philips - invia in Valle d’Aosta una selezione di 64 opere.
Il percorso Capolavori della Johannesburg Art Gallery. Dagli Impressionisti a Picasso, a cura di Simona Bartolena, allestito dal 14 febbraio al 2 giugno, inizia con il ritratto di Antonio Mancini a Lady Florence Phillips, fondatrice della Johannesburg Art Gallery, per proseguire con le opere dell’Ottocento inglese tra i lavori del grande protagonista del romanticismo britannico Joseph Mallord William Turner, dei Preraffaelliti Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e di Sir Lawrence Alma-Tadema.
La sala successiva accoglie una serie di opere francesi della seconda metà dell’Ottocento: la veduta delle falesie normanne di Étretat di Gustave Courbet e alcuni lavori di François Millet e Henri-Joseph Harpignie. I rivoluzionari linguaggi impressionisti esplodono nelle opere di Monet, Sisley, Degas e Guillaumin e nei capolavori di alcuni protagonisti della scena postimpressionista, che seppero prendere le distanze dalla lezione di Monet e compagni, per suggerire nuove ipotesi espressive alle successive generazioni.
Il pointillisme, nato dalla radicalizzazione delle teorie impressioniste, trova testimonianza in mostra in un acquerello e nel suggestivo La Rochelle di Paul Signac, in un paesaggio di Lucien Pissarro, figlio dell’impressionista Camille, e in un importante lavoro di Henri Le Sidaner.
Il passaggio al XX secolo è scandito invece dai disegni di Auguste Rodin e Aristide Maillol, mentre l’approccio già avanguardista di Ossip Zadkine incontra l’inconfondibile eleganza del segno di Amedeo Modigliani. Quattro grafiche e una Testa di Arlecchino a matita e pastello descrivono invece la ricerca di Pablo Picasso.
Il percorso nelle avanguardie prosegue con la ricerca luminosa di Henri Matisse, presente al Forte di Bard con tre litografie. La collezione storica dedicata al secondo Novecento, frutto di acquisizioni e donazioni recenti, trova testimonianza in mostra in un tormentato ritratto maschile di Francis Bacon, un intenso carboncino di Henry Moore, e due capolavori pop di Roy Lichtenstein e Andy Warhol.
Il percorso termina con un omaggio all’arte africana contemporanea che ricopre un ruolo importante nel percorso espositivo, rappresentando un’occasione per incontrare una realtà pittorica poco conosciuta dal pubblico europeo.
Leggi anche:
• Da Monet a Warhol, a Siena i capolavori della Johannesburg Art Gallery
Il percorso Capolavori della Johannesburg Art Gallery. Dagli Impressionisti a Picasso, a cura di Simona Bartolena, allestito dal 14 febbraio al 2 giugno, inizia con il ritratto di Antonio Mancini a Lady Florence Phillips, fondatrice della Johannesburg Art Gallery, per proseguire con le opere dell’Ottocento inglese tra i lavori del grande protagonista del romanticismo britannico Joseph Mallord William Turner, dei Preraffaelliti Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e di Sir Lawrence Alma-Tadema.
La sala successiva accoglie una serie di opere francesi della seconda metà dell’Ottocento: la veduta delle falesie normanne di Étretat di Gustave Courbet e alcuni lavori di François Millet e Henri-Joseph Harpignie. I rivoluzionari linguaggi impressionisti esplodono nelle opere di Monet, Sisley, Degas e Guillaumin e nei capolavori di alcuni protagonisti della scena postimpressionista, che seppero prendere le distanze dalla lezione di Monet e compagni, per suggerire nuove ipotesi espressive alle successive generazioni.
Il pointillisme, nato dalla radicalizzazione delle teorie impressioniste, trova testimonianza in mostra in un acquerello e nel suggestivo La Rochelle di Paul Signac, in un paesaggio di Lucien Pissarro, figlio dell’impressionista Camille, e in un importante lavoro di Henri Le Sidaner.
Il passaggio al XX secolo è scandito invece dai disegni di Auguste Rodin e Aristide Maillol, mentre l’approccio già avanguardista di Ossip Zadkine incontra l’inconfondibile eleganza del segno di Amedeo Modigliani. Quattro grafiche e una Testa di Arlecchino a matita e pastello descrivono invece la ricerca di Pablo Picasso.
Il percorso nelle avanguardie prosegue con la ricerca luminosa di Henri Matisse, presente al Forte di Bard con tre litografie. La collezione storica dedicata al secondo Novecento, frutto di acquisizioni e donazioni recenti, trova testimonianza in mostra in un tormentato ritratto maschile di Francis Bacon, un intenso carboncino di Henry Moore, e due capolavori pop di Roy Lichtenstein e Andy Warhol.
Il percorso termina con un omaggio all’arte africana contemporanea che ricopre un ruolo importante nel percorso espositivo, rappresentando un’occasione per incontrare una realtà pittorica poco conosciuta dal pubblico europeo.
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