Una mostra a Casa Buonarroti per il 450° anniversario
Michelangelo, maestro dell'arte e dell'architettura del Novecento

Le Corbusier, Disegni di studio da Michelangelo, dal “Carnet del viaggio in Oriente” (facsimili), 1907-1911, Parigi, Fondation Le Corbusier
E. Bramati
15/06/2014
Firenze - Martedì 17 giugno alle 18.00 inaugura a Firenze a Casa Buonarroti "Michelangelo e il Novecento", sezione fiorentina della mostra promossa dalla Fondazione Casa Buonarroti e dalla Galleria Civica di Modena in occasione del 450° anniversario della morte dell'artista.
Mentre la sede modenese ospita i risultati più recenti dell'influenza esercitata da Michelangelo sugli artisti contemporanei, giungendo fino ai nostri giorni, Casa Buonarroti raccoglie opere dagli inizi dello scorso secolo agli anni Settanta accanto a straordinari disegni di Michelangelo.
Attraverso una collaborazione con la stessa galleria modenese, con la Biblioteca di Scienze Tecnologiche dell'Università degli Studi di Firenze e con altri prestigiosi atenei, incluso Harvard, il percorso mira ad approfondire alcuni aspetti specifici che ruotano intorno al tema centrale della mostra: il rapporto di Michelangelo con le arti visive, il design, l'architettura del secolo scorso.
Una cospicua serie di opere, oltre a testimonianze fotografiche e documentarie, illustra dunque il dialogo tra queste discipline e il maestro, mettendo in luce il progressivo abbandono della retorica fiorita attorno al lui fino agli anni Quaranta, improntata a un eroico titanismo, e il successivo ruolo che il Buonarroti rivestì all'interno delle politiche della ricostruzione, fino al centenario dell'Unità d'Italia.
Tra gli artisti, gli architetti e i designer scelti per rappresentare l'eredità michelangiolesca nel XX secolo sono inclusi, tra i vari, Alberto Giacometti, Renato Guttuso, Vassily Kandinsky, Le Corbusier, Henry Matisse, Eduardo Paolozzi, Giò Ponti, Aldo Rossi, Francesco Somaini, Giuseppe Terragni e Bruno Zevi.
Vedi anche:
Un incontro con il Michelangelo universale
Mentre la sede modenese ospita i risultati più recenti dell'influenza esercitata da Michelangelo sugli artisti contemporanei, giungendo fino ai nostri giorni, Casa Buonarroti raccoglie opere dagli inizi dello scorso secolo agli anni Settanta accanto a straordinari disegni di Michelangelo.
Attraverso una collaborazione con la stessa galleria modenese, con la Biblioteca di Scienze Tecnologiche dell'Università degli Studi di Firenze e con altri prestigiosi atenei, incluso Harvard, il percorso mira ad approfondire alcuni aspetti specifici che ruotano intorno al tema centrale della mostra: il rapporto di Michelangelo con le arti visive, il design, l'architettura del secolo scorso.
Una cospicua serie di opere, oltre a testimonianze fotografiche e documentarie, illustra dunque il dialogo tra queste discipline e il maestro, mettendo in luce il progressivo abbandono della retorica fiorita attorno al lui fino agli anni Quaranta, improntata a un eroico titanismo, e il successivo ruolo che il Buonarroti rivestì all'interno delle politiche della ricostruzione, fino al centenario dell'Unità d'Italia.
Tra gli artisti, gli architetti e i designer scelti per rappresentare l'eredità michelangiolesca nel XX secolo sono inclusi, tra i vari, Alberto Giacometti, Renato Guttuso, Vassily Kandinsky, Le Corbusier, Henry Matisse, Eduardo Paolozzi, Giò Ponti, Aldo Rossi, Francesco Somaini, Giuseppe Terragni e Bruno Zevi.
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