Fino al 1° marzo a Firenze presso il Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi
Picasso e le sue donne negli scatti di Edward Quinn

Edward Quinn, Pranzo al ristorante Nounou. Picasso e sua figlia Maya, 1954. Foto: © Edward Quinn
Samantha De Martin
04/12/2019
Firenze - «Lui, il ne me dérange pas» aveva detto Picasso a Edward Quinn, uno dei pochi fotografi ai quali, a partire dal loro primo incontro, il 23 marzo 1953, fu concesso di fotografare il pittore durante il suo lavoro e nella vita privata.
E così da quel momento il fotoreporter di Dublino, che seguì Picasso in Costa Azzurra, ebbe il privilegio di ritrarre l’artista per circa vent’anni raccontando il suo universo intimo e privato, e soffermandosi, in particolare, sul complesso rapporto del pittore con l’universo femminile.
Ottanta di questi scatti caratterizzano la mostra “Picasso. L’altra metà del cielo. Foto di Edward Quinn", in programma fino al 1° marzo 2020 al Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi.
Quinn ritrae il maestro fra le sue donne - amanti e amiche - circondato dall’affetto dei suoi figli, ma anche fra i tanti amici e conoscenti che popolavano le sue tele così come le tavolate imbandite e le spiagge affacciate sul mare.
Le foto, in prestito dall’Archivio Quinn di Zurigo, sono state selezionate dal curatore della mostra, Wolfgang Frei, nipote del fotoreporter.
«Anche se Quinn era un caro amico di Picasso - racconta Frei - non era quasi mai possibile fissare con lui un appuntamento. Spesso il maestro dava l’ordine di non essere disturbato. Quasi tutte le visite di Quinn erano pertanto impreviste e improvvisate. Ciò era tuttavia perfettamente in linea con il modo di lavorare del fotografo, dal momento che i suoi scatti non avevano bisogno di lunghi preparativi tecnici. Non faceva uso del treppiede e si rifiutava di illuminare artificialmente gli ambienti e far posare Picasso. L’obiettivo era quello di mostrare in quali condizioni l’artista creasse le sue opere».
Anche per questo motivo gli scatti in mostra mirano a restituire un’immagine non convenzionale, credibile, autentica, documentaria del pittore. Le fotografie presentano un focus particolare rivolto agli aspetti per certi versi dicotomici della sua vita: il Casanova e l’uomo di famiglia, il clown e il jolly estroverso, ma anche il maestro sensibile, intento e impegnato nel proprio lavoro.
La mostra si può visitare tutti i giorni, ad eccezione del mercoledì, dalle 9 alle 19.
Leggi anche:
• Picasso e la fotografia: istantanee dalla vita di un genio
E così da quel momento il fotoreporter di Dublino, che seguì Picasso in Costa Azzurra, ebbe il privilegio di ritrarre l’artista per circa vent’anni raccontando il suo universo intimo e privato, e soffermandosi, in particolare, sul complesso rapporto del pittore con l’universo femminile.
Ottanta di questi scatti caratterizzano la mostra “Picasso. L’altra metà del cielo. Foto di Edward Quinn", in programma fino al 1° marzo 2020 al Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi.
Quinn ritrae il maestro fra le sue donne - amanti e amiche - circondato dall’affetto dei suoi figli, ma anche fra i tanti amici e conoscenti che popolavano le sue tele così come le tavolate imbandite e le spiagge affacciate sul mare.
Le foto, in prestito dall’Archivio Quinn di Zurigo, sono state selezionate dal curatore della mostra, Wolfgang Frei, nipote del fotoreporter.
«Anche se Quinn era un caro amico di Picasso - racconta Frei - non era quasi mai possibile fissare con lui un appuntamento. Spesso il maestro dava l’ordine di non essere disturbato. Quasi tutte le visite di Quinn erano pertanto impreviste e improvvisate. Ciò era tuttavia perfettamente in linea con il modo di lavorare del fotografo, dal momento che i suoi scatti non avevano bisogno di lunghi preparativi tecnici. Non faceva uso del treppiede e si rifiutava di illuminare artificialmente gli ambienti e far posare Picasso. L’obiettivo era quello di mostrare in quali condizioni l’artista creasse le sue opere».
Anche per questo motivo gli scatti in mostra mirano a restituire un’immagine non convenzionale, credibile, autentica, documentaria del pittore. Le fotografie presentano un focus particolare rivolto agli aspetti per certi versi dicotomici della sua vita: il Casanova e l’uomo di famiglia, il clown e il jolly estroverso, ma anche il maestro sensibile, intento e impegnato nel proprio lavoro.
La mostra si può visitare tutti i giorni, ad eccezione del mercoledì, dalle 9 alle 19.
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