A piazza della Signoria dal 22 settembre al 21 gennaio
Sculture monumentali e figure che si sciolgono. A Firenze il nuovo rinascimento di Urs Fischer
Urs Fischer, Untitled (Big Clay), 2008-2011. Alluminio fuso, scheletro in acciaio cromato, bulloni in acciaio cromato. Ph. by James Ewing
Samantha De Martin
08/08/2017
Firenze - Due sculture in cera che emulano figure umane si consumano sciogliendosi lentamente mentre ammiccano, sull'arengario di Palazzo Vecchio, alla riproduzione del David di Michelangelo, accanto a un'opera in metallo alta dodici metri, monumentale, ma solo in apparenza.
Sarà questo il saluto a Firenze dell'artista svizzero neo-rinascimentale Urs Fischer, in occasione della seconda edizione di In Florence, il grande evento di arte contemporanea ideato da Fabrizio Moretti e Serio Risaliti e organizzato in concomitanza con la Biennale Internazionale d'Antiquariato di Firenze.
Dal 22 settembre al 21 gennaio 2018 un provocante binomio tra antico e contemporaneo porterà a piazza della Signoria il monumentale omaggio di Fischer, protagonista assoluto del progetto a cura di Francesco Bonami.
Nell'elegante salotto della cittá dei Medici, l'artista svizzero - che nel 2011 durante la Biennale di Venezia fece sciogliere una copia in cera del Ratto delle Sabine del Giambologna, uno dei grandi capolavori della statuaria rinascimentale presente dal 1583 sotto la Loggia dei Lanzi - torna a far parlare di sé.
Il suo sorprendente, provocante progetto artistico non mancherá, infatti, di suscitare reazioni e discussioni sul linuaggio dell'arte contemporanea, sull'evoluzione delle tecniche e del concetto di bellezza.
Per quattro mesi a piazza della Signoria si consumerà il duello tematico e formale tra neoclassicismo e informe, antico e moderno, tra le immagini senza tempo di Cellini, Bandinelli e Giambologna e quelle effimere di Fischer, impegnato, da anni, ad esplorare tematiche quali l'imperfezione e l'entropia, e le relazioni tra cinema e arte, tra vivere quotidiano e immaginario artistico, con una straordinaria carica espressiva.
Come spiega anche Sergio Risaliti, tra gli ideatori del progetto, andando oltre il primo impatto scatenato dai lavori dell'artista, è possibile scorgere gli ammiccamenti al passato più glorioso.
Visionario, romantico, ironico, colto e popolare, Fischer coniuga il monumentale con il ludico, il totemico con il burlesco, spaziando dalla scultura alla pittura, dal design all'editoria, mentre utilizza la sua ricerca come strumento per raccontare nuove storie.
Nella grande agorà rinascimentale per eccellenza, che è piazza della Signoria, le forme primordiali del Big Clay, una scultura in metallo alta dodici metri,«un monumento alla semplicità e alla primordialità del gesto umano che plasma la forma», dialogheranno con la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio.
Intanto le due figure umane - che ritraggono il curatore Francesco Bonami e l'ideatore del progetto, Fabrizio Moretti, visti dall’artista come cittadini del mondo, con le radici ben piantate nel territorio e nella sua cultura - resteranno esposte per circa un mese, fino al loro completo scioglimento. Un percorso lento, costante, che continua per tutta la durata della mostra e che trasformerà le sculture in corpi astratti, a simboleggiare la finitezza umana e la durevolezza dell'arte.
Leggi anche:
• Urs Fischer. Gagosian Gallery
Sarà questo il saluto a Firenze dell'artista svizzero neo-rinascimentale Urs Fischer, in occasione della seconda edizione di In Florence, il grande evento di arte contemporanea ideato da Fabrizio Moretti e Serio Risaliti e organizzato in concomitanza con la Biennale Internazionale d'Antiquariato di Firenze.
Dal 22 settembre al 21 gennaio 2018 un provocante binomio tra antico e contemporaneo porterà a piazza della Signoria il monumentale omaggio di Fischer, protagonista assoluto del progetto a cura di Francesco Bonami.
Nell'elegante salotto della cittá dei Medici, l'artista svizzero - che nel 2011 durante la Biennale di Venezia fece sciogliere una copia in cera del Ratto delle Sabine del Giambologna, uno dei grandi capolavori della statuaria rinascimentale presente dal 1583 sotto la Loggia dei Lanzi - torna a far parlare di sé.
Il suo sorprendente, provocante progetto artistico non mancherá, infatti, di suscitare reazioni e discussioni sul linuaggio dell'arte contemporanea, sull'evoluzione delle tecniche e del concetto di bellezza.
Per quattro mesi a piazza della Signoria si consumerà il duello tematico e formale tra neoclassicismo e informe, antico e moderno, tra le immagini senza tempo di Cellini, Bandinelli e Giambologna e quelle effimere di Fischer, impegnato, da anni, ad esplorare tematiche quali l'imperfezione e l'entropia, e le relazioni tra cinema e arte, tra vivere quotidiano e immaginario artistico, con una straordinaria carica espressiva.
Come spiega anche Sergio Risaliti, tra gli ideatori del progetto, andando oltre il primo impatto scatenato dai lavori dell'artista, è possibile scorgere gli ammiccamenti al passato più glorioso.
Visionario, romantico, ironico, colto e popolare, Fischer coniuga il monumentale con il ludico, il totemico con il burlesco, spaziando dalla scultura alla pittura, dal design all'editoria, mentre utilizza la sua ricerca come strumento per raccontare nuove storie.
Nella grande agorà rinascimentale per eccellenza, che è piazza della Signoria, le forme primordiali del Big Clay, una scultura in metallo alta dodici metri,«un monumento alla semplicità e alla primordialità del gesto umano che plasma la forma», dialogheranno con la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio.
Intanto le due figure umane - che ritraggono il curatore Francesco Bonami e l'ideatore del progetto, Fabrizio Moretti, visti dall’artista come cittadini del mondo, con le radici ben piantate nel territorio e nella sua cultura - resteranno esposte per circa un mese, fino al loro completo scioglimento. Un percorso lento, costante, che continua per tutta la durata della mostra e che trasformerà le sculture in corpi astratti, a simboleggiare la finitezza umana e la durevolezza dell'arte.
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