Da Palazzo Reale al MUDEC, le novità in città

Andar per mostre a Milano: dalle imprese Inca alle signore dell'arte, gli appuntamenti della ripartenza

Fede Galizia, Giuditta con la testa di Oloferne, 1601, Olio su tela, 123 x 92 cm. Roma, Galleria Borghese, Ministero per i Beni e le Attività culturali
 

Samantha De Martin

10/02/2021

Mentre la Veneranda Fabbrica del Duomo annuncia la ripresa delle visite turistiche, a partire da domani, 11 febbraio, e il Museo del Cenacolo Vinciano snocciola sorprese per tutto il 2021, Milano è pronta al grande ritorno dell’arte in presenza, con un programma di mostre che, dalla pittura alla fotografia, mette tutti d’accordo. Da Frida Kahlo a Carla Accardi, il palinsesto milanese dopo la riapertura parla al femminile, con il fascino delle donne racchiuso nei loro universi accanto alla potenza di obiettivi e pennelli.
Ecco gli appuntamenti cui non mancare.

• Dall’11 febbraio alle Gallerie Italia la Milano “sospesa” di Carlo Mari

Mentre fino al prossimo 2 maggio le Gallerie Italia di Piazza Scala celebrano i 250 anni di Giambattista Tiepolo con una mostra (Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa) che ripercorre la folgorante avventura internazionale dell'artista, una Milano sospesa quasi metafisica, stretta in un silenzio surreale, sotto lo sguardo discreto e rassicurante dei Carabinieri, fa capolino dagli scatti in bianco e nero di Carlo Mari.
Le 47 gigantografie che compongono l’omonimo volume edito da Skira, sfilano da domani, 11 febbraio, fino all’11 aprile, lungo il percorso espositivo Carlo Mari. Io Milano. Aprile 2020. La città vista dai Carabinieri attraverso l’occhio di un fotografo, allestito presso le Gallerie Italia di Intesa Sanpaolo. Raccontano la città della finanza, della moda, del design che, ad aprile 2020, nel momento del lockdown dovuto alla pandemia, si ferma, precipitando in un'atmosfera sospesa.


Carlo Mari, Io Milano. Aprile 2020. La città vista dai Carabinieri attraverso l’occhio di un fotografo, Corso Magenta e Santa Maria delle Grazie | Foto: © Carlo Mari

• Dal 16 febbraio Luisa Lambri al PAC

Un progetto espositivo pensato appositamente per il padiglione milanese porta al PAC l’arte di Luisa Lambri, con il suo flusso di luce, spazio, movimento. Incentrata sulla condizione umana e sul rapporto con lo spazio, sfiorando ambiti come l’architettura, la politica, la memoria, il femminismo, il percorso Autoritratto, a cura di Diego Sileo e Douglas Fogle, sarà allestito dal 16 febbraio al 30 maggio. Il titolo è un omaggio a Carla Lonzi e al suo “Autoritratto” del 1969, una raccolta di interviste ad artisti dell’avanguardia, che ne restituisce una dimensione privata.

• Al Castello Sforzesco fino al 30 maggio Giuseppe Bossi e Raffaello

Prosegue l’omaggio di Milano all’Urbinate, con la mostra Giuseppe Bossi e Raffaello, al Castello Sforzesco fino al 30 maggio. Questo progetto espositivo, che prende avvio dalle collezioni del Castello Sforzesco, vuole celebrare il divin pittore concentrandosi, al tempo stesso, su un particolare aspetto della fortuna di Raffaello a Milano tra fine Settecento e inizi Ottocento: la ricezione attraverso l’arte, il gusto collezionistico e gli scritti di una personalità di spicco dell’epoca.

• Fino al 27 giugno il Museo del Novecento omaggia Carla Accardi

In attesa di riaprire al pubblico, dal prossimo 2 marzo, le sue collezioni permanenti, il Museo del Novecento riparte con un omaggio dedicato all’artista trapanese Carla Accardi, a sei anni dalla scomparsa. Una settantina di opere, accanto a fotografie e documenti dell’Archivio Accardi Sanfilippo, restituiscono al pubblico il contesto storico, sociale e politico con cui l’artista si è rapportata, tessendo il ritratto di una donna coraggiosa e sperimentatrice, divenuta la prima astrattista italiana riconosciuta internazionalmente.
Carla Accardi. Contesti, a cura di Maria Grazia Messina, Anna Maria Montaldo e Giorgia Gastaldon, in corso fino al 27 giugno, sarà visitabile nei soli giorni feriali, dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 19.30.


Allestimento della mostra Carla Accardi. Contesti | Foto: © Roberto Pini 

• A Palazzo Reale un doppio appuntamento al femminile

Palazzo Reale celebra le donne attraverso due diversi appuntamenti. Ci sarà tempo fino al 5 aprile per regalarsi un viaggio tra le Divine Avanguardie: cento capolavori arrivati a Palazzo Reale dall’Ermitage di San Pietroburgo, alla base di un racconto al femminile che restituisce un’idea dell’arte russa e del fondamentale ruolo delle donne in questo Paese.

Dal prossimo 2 marzo, invece, le vite incredibili di 34 artiste, testimonianze di una vitalità creativa tutta al femminile, si apprestano a tessere, nelle sale di Palazzo Reale, un inedito racconto di appassionanti storie di donne già “moderne”. Più volte rinviato a causa dell’emergenza sanitaria, il percorso Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600 sarà a cura di Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié.
Gli stili e gli universi di Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni e altre si svelano ai visitatori attraverso oltre 150 opere che consentono di ripercorrere il ruolo delle pittrici nella società del tempo, ma anche il successo raggiunto da alcune di esse presso le grandi corti internazionali.

Oltre ai pennelli più noti, il pubblico incontrerà anche le nuove scoperte, come la nobile romana Claudia del Bufalo, che entra a far parte di questa storia dell’arte al femminile, accanto a opere esposte per la prima volta come la Pala della Madonna dell’Itria di Sofonisba Anguissola, realizzata in Sicilia, a Paternò, nel 1578 e mai uscita prima d’ora dall’isola.


Elisabetta Sirani, Venere e Amore, 1664. Olio su tela, Collezione privata

• Fino al 25 aprile al Mudec la grande strada Inca

Al suo arrivo in Perù nell’anno 1532, Pedro Cieza de León scriveva che le strade locali "superavano quelle romane e quella che Annibale fece costruire sulle Alpi". Questo cronista spagnolo doveva ammirare non poco il grande sistema viario costruito dagli Inca per spostare uomini e merci lungo l’impero, ai tempi esteso dall'Ecuador al nord del Cile e dell'Argentina.
Oggi sono molte le strade moderne a seguirne l’antico tracciato. Una mostra a cura di Carolina Orsini, ospitata presso lo spazio Khaled al–Asaad del MUDEC, e in corso fino al 25 aprile, invita i visitatori a seguire idealmente una carovana di lama per esplorare l’ingegneria della grande strada, ma anche il suo significato sociale e simbolico.

Dalle origini dell’epopea Inca, iniziata nel XIII secolo nella valle del Cusco, alla diversità del territorio andino, dalle civiltà antiche che precedettero cronologicamente l’impero, alla descrizione dei caminos de llanos (di pianura) e dei caminos de sierra, il pubblico si addentra in mostra fino alla video installazione che restituisce la scoperta di un inedito tratto di cammino nel nord ovest dell’Argentina. Con i suoi 50 reperti archeologici andini, selezionati tra le collezioni preispaniche-amerindiane del Museo, la mostra sarà l’occasione per far conoscere il patrimonio inca proveniente dalla collezione etnografica permanente del museo e per portare all’attenzione del pubblico le ultime scoperte effettuate dai ricercatori del Mudec.


Khipu, Perù, Costa settentrionale (?), Cultura Inca, secc. XV/ XVI, Cotone greggio e tinto filato e ritorto, annodature

• La Fabbrica del Vapore riparte con Frida Kahlo

Un’esperienza immersiva nella vita, nella dimensione artistica e spirituale di Frida Kahlo accompagna il visitatore della mostra Frida Kahlo - Il caos dentro, un percorso sensoriale, tecnologico e spettacolare che guida il pubblico nella quotidianità dell’artista. Ritroviamo la riproduzione minuziosa di Casa Azul, la magione messicana costruita in stile francese da Guillermo Kahlo nel 1904, la camera da letto, lo studio, il giardino, le opere dell’artista.
Nella sezione I colori dell’anima, curata da Alejandra Matiz, ritroviamo Frida nella quotidianità della casa grazie ai ritratti realizzati dal fotografo colombiano Leonet Matiz Espinoza, mentre in quella dedicata a Diego Rivera scopriamo le lettere più evocative scritte da Frida al marito.


Frida Kahlo, Autoritratto con vestito di velluto, 1926, Olio su tela, 79.7 x 59.9 cm, Museo Dolores Olmedo, Messico, Riproduzione formato Modlight | © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F.

• Dal 30 aprile il giovane Boccioni alla Galleria Bottegantica

Tra il 1901 e il 1909 un Boccioni ventenne rafforza la sua vocazione artistica attraverso esperienze di studio tra Roma, Padova, Venezia e Milano, intervallate dall'importante soggiorno parigino del 1906 e dal successivo viaggio in Russia. La mostra Il giovane Boccioni, allestita alla Galleria Bottegantica dal 30 aprile al 30 giugno, a cura di Virginia Baradel, indaga la fase giovanile e formativa dell’artista calabrese, in cui lo studio del passato si lega alla volontà irrefrenabile di conoscere il presente e di sperimentare il futuro.



Umberto Boccioni, Trittico. Veneriamo la Madre, 1907-1908. Olio su tavola, 27 x 56 cm. Collezione privata

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