Swiss Art Agenda 2017

Andare in Svizzera per amore dell’ARTE

Fotomuseum, Winterthur. Courtesy of © My Switzerland
 

La Redazione

23/10/2017

E’ ricca, e soprattutto molto varia, l’offerta culturale dei musei d’arte in Svizzera in questo periodo dell’anno. Le 12 sedi delle istituzioni museali dedicate all’arte e situate nelle principali città elvetiche, veri e propri scrigni di bellezza con le loro collezioni permanenti di eccezionale valore, ospitano in questa fase dell’anno interessanti mostre temporanee che vanno ad arricchire la già fitta agenda culturale del Paese.
 
Cominciamo dalla destinazione che per prossimità geografica e linguistica è più vicina all’Italia: Lugano. Lungo le sponde del lago, nella nuova sede del Museo della Svizzera Italiana – MASI ospitato nell’edificio del LAC, centro delle arti di Lugano, in occasione delle celebrazioni dei 70 anni dall’indipendenza dell’India, è allestita la bella mostra Sulle vie dell’illuminazione. Il mito dell’India nella cultura occidentale 1808-2017 un vero e proprio tributo la storia della fascinazione indiana da parte dell’Occidente attraverso una selezione di opere realizzate a cavallo tra Otto e Novecento tra fotografia, pittura, scultura, letteratura e musica.
 
Gli appassionati di fotografia potranno trovare spunti originali di riflessione visitando il Fotomuseum Winterthur di Zurigo, dove attualmente è in corso l’esposizione “The Hobbyst incentrata sull’uso diffuso della fotografia come mezzo di espressione per raccontare il tempo libero. Se un tempo la fotografia dava da lavorare ai professionisti, oggi per molti è un hobby e un mezzo per raccontare il tempo libero. Degli scatti realizzati nel nostro tempo per diletto da aspiranti cuochi, sportivi, viaggiatori, amanti dello shopping e piloti rende conto la mostra.
 
Per restare in tema di fotografia, al Musée de l’Elysée di Losanna che attrae patiti dello scatto da tutto il mondo, la fotografia del regista Gus Van Sant è perfettamente a proprio agio, come rivelano già le lunghe sequenze in soggettiva dei suoi film.  In lui l’ispirazione di un grande sperimentatore del colore come William Eggleston convive con l’ammirazione per Bruce Weber e Christopher Doyle. Scatti in bianco e nero, polaroid e ingrandimenti conquistano lo sguardo, insieme agli intensi cut up degli inizi, che ibridano volti maschili e femminili.
 
Ancora a Zurigo da non perdere l’irriverente e ironica esposizione “The Happy Show”, una carrellata dei lavori del celebre graphic designer austriaco Stefan Sagmeister allestita al Museum für Gestaltung. Con un felicissimo mix di arte, design e scienze, lo show mette in scena i risultati che Sagmeister ha raccolto durante la sua ricerca sulla felicità. Intenso e giocoso è il coinvolgimento del pubblico nei vari allestimenti.
 
Restando a Zurigo, ARTE.it propone una visita al Kunsthaus accompagnati da una guida d’eccezione, il direttore del museo Christoph Becker, che ha selezionato per i nostri lettori 10 capolavori del museo che vanta la collezione di arte moderna più importante della Svizzera.
 
Spostiamoci ora a Basilea, in particolare alla Fondazione Beyeler dove fino al 21 gennaio, è in corso un omaggio all’eclettica arte di Paul Klee, il versatile genio capace di maneggiare con la medesima destrezza musica, pittura, poesia. Chi vorrà approfondire la conoscenza dell’artista di origini svizzere, potrà recarsi al Zentrum Paul Klee di Berna specie se al suo seguito ci sono dei bambini. Il museo offre infatti una straordinaria accoglienza per i giovani visitatori con un ricco programma di workshop e attività ludiche.
 
Sempre a Basilea, ma con un cambio di scena notevole, si segnala l’esposizione "Womanhood. Eros, Power, Morality and Death around 1500", allestita al Kunstmuseum di Basilea e aperta al pubblico fino al 7 gennaio 2017. Santa o prostituta, eroina o megera, esempio di virtù e incarnazione del vizio: la donna in ogni sua forma e veste è protagonista assoluta nella mostra. Per gli amanti del genere, è un’occasione unica per poter ammirare opere raramente esposte al pubblico per la loro fragilità e che fanno parte della prestigiosa collezione dal Dipartimento dei Disegni e delle Stampe del museo.

A chi ancora non lo avesse visitato, si consiglia una puntata al museo dedicato alle ingegnose creazioni di Jean Tinguely, l’artista svizzero più vulcanico e irriverente della storia.
Da Parigi a New York, le sue opere meta-meccaniche, giocose e inquietanti insieme, hanno animato parchi, piazze e luoghi pubblici di mezzo mondo.
 Ma per immergersi appieno nella mente dell’artista il luogo giusto è il Museum Tinguely di Basilea, che dal 1996 schiude agli occhi stupiti dei visitatori la più grande collezione che gli sia mai stata dedicata.
 
A Ginevra il Musée d’Art et d’Histoire ospita la mostra sui disegni italiani del Rinascimento, un’occasione per ammirare alcuni capolavori di Perugino, Vasari, Palma il Giovane e Barocci provenienti dalla prestigiosa collezione dall'Académie des Beaux Arts di Düsseldorf. ARTE.it vi propone una guida alla mostra in compagna del curatore Christian Rümelin.

Non molto distante il MAMCO - Museo di Arte Moderna e Contemporanea è il palcoscenico per le più innovative tendenze artistiche, locali e internazionali, insieme al vicino Centre d'Art Contemporain. Abbiamo incontrato Lionel Bovier, alla guida del MAMCO da circa un anno e mezzo.
 
E infine segnaliamo una mostra davvero interessante, allestita al Kunstmuseum di Berna fino all’11 marzo 2018. Curata da Matthias Frehner, si presenta come la più importante dell’anno nel calendario espositivo del museo. E’ dedicata alla collezione creata dalla coppia elvetica Arthur e Hedy Hahnloser a cavallo tra inizio '900 e anni Trenta, con opere che vanno da van Gogh a Cezanne, da Matisse a Bonnard: una collezione che illustra lucidamente l’importanza della ricezione dell'arte moderna in Svizzera, dimostrando la portata dell'influenza di Hahnloser con la loro raccolta pionieristica.
 

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