Barocci: lo splendore e la grazia di un artista dimenticato

Federico Barocci, Madonna dei gatto, 1575 ca., National Gallery, Londra
 

04/03/2013

"Questa esposizione è una resurrezione". Il sito ufficiale della National Gallery di Londra presenta la mostra "Barocci. Brilliance and Grace" quasi come se si trattasse del lancio di un film, citando le parole con cui l'ha sinteticamente descritta ai suoi lettori, sul quotidiano The Guardian, il critico d'arte Michael Prodger.

Il fatto è che davvero  il giornalista inglese ha colto nel segno: questa esposizione accende i riflettori su un artista poco noto al grande pubblico ma che fu uno dei maggiori esponenti del Manierismo e dell'arte della Controriforma, nonché importante precursore del Barocco. Tra i suoi ammiratori c'era un grande vecchio, Michelangelo Buonarroti. Tra i suoi committenti, San Filippo Neri. 

Dopo un luminoso esordio romano, la sua fama fu però offuscata, oltre che dalla sua indole ipocondriaca, che lo portò all'isolamento nella città natale, Urbino, anche dall'ascesa di un quasi contemporaneo, l'altro Michelangelo: il Caravaggio

Ora la mostra londinese appena inaugurata e aperta fino al 19 maggio 2013, attraverso una ventina di suoi dipinti e una sessantina di disegni, contribuirà a far riscoprire la fertilità dell'immaginazione insieme alla grazia del tocco di questo artista dimenticato.

Nicoletta Speltra






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