Buenos Aires ora zero

Buenos Aires
 

16/07/2003

Non si tratta di un caso, perché Attardi fotografo lo è davvero - docente della materia presso L'Accademia delle Belle Arti di Roma e autore di tre volumi di immagini: Indie, Atlante di Sicilia e Paesaggi siciliani –,con una grande passione per la capitale argentina trasformatasi in un libro estremamente ricco, che si colloca a mezza strada tra il diario personale di un viaggiatore e una guida 'non turistica', con indirizzi e informazioni che in quelle standard sarebbe impossibile trovare. Il libro è dunque la cronaca di un viaggio, con un arrivo ma simbolicamente senza una partenza, e riproduce uno stato interiore permanente - concretizzatosi in ben 12 lunghi soggiorni di esplorazione nella metropoli del Rio della Plata dal 1995 a oggi - che significa amore per la gente, l'architettura, l'atmosfera d'insieme di un luogo dove si miscelano America, Europa e Italia, e dove è ancora possibile ritrovare visioni del passato del nostro stesso paese cristallizzate nel tempo, rivivere attimi appartenenti ad epoche ormai concluse. Tra avenidas senza fine, barrios degradati o lussuosi, incontri con un'umanità ingenua e furba nello stesso tempo, odori, sapori e colori sempre comunque forti, Buenos Aires si spezzetta in un percorso fatto di piccole tessere che finiscono per formare un insieme unitario. Attardi sceglie di raccontare storie e luoghi poco noti, ma anche di rileggere in modo nuovo gli stereotipi più consolidati - da viaggiatore esperto -, conducendoci alla casa natale di un mito mediatico come Che Guevara che l'Argentina sembra invece voler rimuovere, dietro il mistero delle tante Ford Falcon abbandonate per le strade come simulacri muti della tragica vicenda dei desaparecidos, al piccolo cimitero cittadino dove riposa Evita Peron. Ma anche attribuendo al tango il suo carattere reale, tutto argentino, di danza introspettiva e non solo dei sensi; restituendo all'amore per il calcio il senso di metafora del riscatto; depurando dai luoghi comuni le ritualità legate al cibo. La finestra sulla crisi attuale, ennesima di un paese passato da picchi a cadute verticali in tutta la sua storia ciclicamente intessuta di contraccolpi finanziari epocali, è la documentatissima conclusione e la chiave di comprensione dell'intero libro. Attardi ci spiega che la ragione è ancora una volta scritta nel dna di questo paese, nel suo carattere più intimo, in un'eredità che si può riconoscere nei luoghi stessi; in quartieri come la Boca, con le sue case di lamiera colorata abitate fino a 25 anni fa da italiani, o la Recoleta, che sembra invece una Parigi sudamericana, ultima dimora di Evita Peron. Andrea Attardi Buenos Aires ora zero Desiderio & Aspel Editore pgg. 124, euro 10,00.

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