Caneja, l’anima di Castiglia

El Farol di Juan Manuel Díaz-Caneja
22/12/2005
La Sala dell’Instituto Cervantes di Roma espone la prima retrospettiva di Juan Manuel Díaz-Caneja, eccezionale protagonista e testimone dell’arte europea del Novecento. La mostra, prima tappa internazionale degli eventi espositivi tesi a celebrare in tutto il mondo il centenario della nascita dell’artista, giunge nella capitale dopo il grande successo incontrato nei mesi scorsi durante la grande esposizione al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid (MNCARS).
“Caneja – L’anima di Castiglia”, curata da Javier Villán Zapatero e Juan Francisco del Valle Goríbar, presenta una selezione composta da 36 opere rappresentative e significative di tutto il percorso dell'artista. A Roma sono raccolte opere provenienti dalla Fondazione Díaz-Caneja di Palencia: si va dalle opere iniziali, come “El farol” del 1925, per giungere a “Tierra Roja” del 1987, realizzata negli ultimi anni di vita. Esposte anche opere di grande bellezza e intensità poetica e pittorica come “Iban a comunicar” (1948) o “Mujer peinándose” (1950).
Schivo e riservato, Caneja è stato uno degli artisti della storica Galleria Theo di Madrid, la stessa di Picasso, Calder, Mirò e Chillida. Intellettuale, artista e poeta, Caneja frequenta a Madrid la Residencia de Estudiantes, lo stesso circolo culturale di altri protagonisti della cultura spagnola del tempo quali Federico García Lorca, Salvador Dalì, Luis Buñuel e Severo Ochoa.
Impegnato politicamente, Caneja prova anche la dura esperienza del carcere, dal 1948 al 1951, nel quale finisce per la sua militanza politica in contrasto con il Franchismo. E anche se la sua opera pittorica rimase sempre al di fuori di qualsiasi ideologia, Caneja, “esiliato interiore”, lavorò nel silenzio almeno fino a quando, con l’arrivo della democrazia negli anni ’70, si amplierà il crescente riconoscimento ufficiale per la sua arte.
Riconoscimento culminato con la concessione nel 1980 del Premio Nazionale delle Belle Arti (Premio Nacional de Artes Plásticas), al quale ne seguirono altri e importanti. Di lui scriveranno i più importanti storici e critici d’arte della Spagna. Caneja Muore a Madrid nel 1988.
Caneja – L’anima di Castiglia
Fino al 29 gennaio 2006
Sala dell’Instituto Cervantes. Piazza Navona, 91
Orario: dal martedì alla domenica 16h – 20h
Tel. 068537361
Ingresso libero
“Caneja – L’anima di Castiglia”, curata da Javier Villán Zapatero e Juan Francisco del Valle Goríbar, presenta una selezione composta da 36 opere rappresentative e significative di tutto il percorso dell'artista. A Roma sono raccolte opere provenienti dalla Fondazione Díaz-Caneja di Palencia: si va dalle opere iniziali, come “El farol” del 1925, per giungere a “Tierra Roja” del 1987, realizzata negli ultimi anni di vita. Esposte anche opere di grande bellezza e intensità poetica e pittorica come “Iban a comunicar” (1948) o “Mujer peinándose” (1950).
Schivo e riservato, Caneja è stato uno degli artisti della storica Galleria Theo di Madrid, la stessa di Picasso, Calder, Mirò e Chillida. Intellettuale, artista e poeta, Caneja frequenta a Madrid la Residencia de Estudiantes, lo stesso circolo culturale di altri protagonisti della cultura spagnola del tempo quali Federico García Lorca, Salvador Dalì, Luis Buñuel e Severo Ochoa.
Impegnato politicamente, Caneja prova anche la dura esperienza del carcere, dal 1948 al 1951, nel quale finisce per la sua militanza politica in contrasto con il Franchismo. E anche se la sua opera pittorica rimase sempre al di fuori di qualsiasi ideologia, Caneja, “esiliato interiore”, lavorò nel silenzio almeno fino a quando, con l’arrivo della democrazia negli anni ’70, si amplierà il crescente riconoscimento ufficiale per la sua arte.
Riconoscimento culminato con la concessione nel 1980 del Premio Nazionale delle Belle Arti (Premio Nacional de Artes Plásticas), al quale ne seguirono altri e importanti. Di lui scriveranno i più importanti storici e critici d’arte della Spagna. Caneja Muore a Madrid nel 1988.
Caneja – L’anima di Castiglia
Fino al 29 gennaio 2006
Sala dell’Instituto Cervantes. Piazza Navona, 91
Orario: dal martedì alla domenica 16h – 20h
Tel. 068537361
Ingresso libero
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