Cerrini, il Cavalier Perugino
Opera di Gian Domenico Cerrini
23/08/2005
Dal 17 settembre 2005 all’8 gennaio 2006 Perugia ospiterà la grande retrospettiva su Gian Domenico Cerrini - “Il Cavalier Perugino tra classicismo e barocco” - che sarà finalmente aperta al pubblico dopo la vasta campagna di restauro che l’ha preceduta. L’evento proporrà oltre 70 opere dell’artista umbro, insieme a dipinti di maestri che ebbero un peso rilevante nella sua evoluzione e in quella dell’ambiente culturale dell’epoca. Dipinti di Reni, Guercino, Domenichino affiancheranno le opere del Cerrini, provenienti dagli Uffizi, da Palazzo Pitti, dal Louvre, dal Prado, dalla Gemäldegalerie di Berlino, dalla Gemäldegalerie di Kassel, dal Musée d’Art e d’Histoire di Ginevra, e anche da prestigiose gallerie romane, come la Barberini, la Colonna, la Corsini, la Pallavicini, nonché da collezioni private italiane e straniere.
L’idea di dedicare un’esposizione monografica a Gian Domenico Cerrini (Perugia, 1609 – Roma 1681) è nata dopo che la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia (promotrice dell’iniziativa) è entrata in possesso di tre importanti opere del pittore. Teatro dell’evento saranno i magnifici saloni di Palazzo Baldeschi al Corso, la celebre dimora situata nel cuore storico della città che, per l’occasione, riapre ufficialmente al pubblico. Il palazzo già in passato fu sede di una delle più importanti collezioni d’arte della città: le antiche guide di Perugia ricordano opere di Raffaello, di Velasquez e di Guercino.
“Il Cavalier Perugino manifesta, oltre la cultura classicista di fondo, un certo spirito di indipendenza nei confronti delle tendenze dominanti, (…) che produce alla fin fine la sua originalità” (Evelina Borea - 1978). Il giovane Gian Domenico si educò nella bottega di Guido Reni, ma la sua formazione include suggestioni che spaziano da Lanfranco al Guercino, da Domenichino al Sacchi. Fu però il suo stile originale a garantirgli l’ingresso nel giro della più qualificata committenza romana degli anni trenta-quaranta del Seicento. Opere del maestro rientrano nelle più prestigiose collezioni della capitale: Azzolini, Barberini, Chigi, Colonna, Corsini, Costaguti, Marefoschi, Omodei, Pallavicini, Spada. Significativo fu anche il legame con il futuro papa Clemente IX, se è vero che fu proprio questi a commissionare all’artista la decorazione della cupola di Santa Maria della Vittoria a Roma (1654 e il 1655). Dal 1656 al 1661 troviamo Cerrini presso la corte medicea, dove realizzò opere di sobria tenuta classicista, prima della “ventata barocca”, che lo avrebbe travolto al suo ritorno a Roma.
Gian Domenico Cerrini, il “Cavalier Perugino” tra classicismo e barocco
Perugia, Palazzo Baldeschi al Corso
17 settembre 2005 - 8 gennaio 2006.
Tutti i giorni 10,00 –19,00 (chiuso: 25 dicembre e 1° gennaio)
Biglietto intero € 8,00
Mostra a cura di Francesco Federico Mancini
Per info e prenotazioni: tel. 02/43353522; dal 1 settembre: 199 199 111.
www.mostracerrini.it.
L’idea di dedicare un’esposizione monografica a Gian Domenico Cerrini (Perugia, 1609 – Roma 1681) è nata dopo che la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia (promotrice dell’iniziativa) è entrata in possesso di tre importanti opere del pittore. Teatro dell’evento saranno i magnifici saloni di Palazzo Baldeschi al Corso, la celebre dimora situata nel cuore storico della città che, per l’occasione, riapre ufficialmente al pubblico. Il palazzo già in passato fu sede di una delle più importanti collezioni d’arte della città: le antiche guide di Perugia ricordano opere di Raffaello, di Velasquez e di Guercino.
“Il Cavalier Perugino manifesta, oltre la cultura classicista di fondo, un certo spirito di indipendenza nei confronti delle tendenze dominanti, (…) che produce alla fin fine la sua originalità” (Evelina Borea - 1978). Il giovane Gian Domenico si educò nella bottega di Guido Reni, ma la sua formazione include suggestioni che spaziano da Lanfranco al Guercino, da Domenichino al Sacchi. Fu però il suo stile originale a garantirgli l’ingresso nel giro della più qualificata committenza romana degli anni trenta-quaranta del Seicento. Opere del maestro rientrano nelle più prestigiose collezioni della capitale: Azzolini, Barberini, Chigi, Colonna, Corsini, Costaguti, Marefoschi, Omodei, Pallavicini, Spada. Significativo fu anche il legame con il futuro papa Clemente IX, se è vero che fu proprio questi a commissionare all’artista la decorazione della cupola di Santa Maria della Vittoria a Roma (1654 e il 1655). Dal 1656 al 1661 troviamo Cerrini presso la corte medicea, dove realizzò opere di sobria tenuta classicista, prima della “ventata barocca”, che lo avrebbe travolto al suo ritorno a Roma.
Gian Domenico Cerrini, il “Cavalier Perugino” tra classicismo e barocco
Perugia, Palazzo Baldeschi al Corso
17 settembre 2005 - 8 gennaio 2006.
Tutti i giorni 10,00 –19,00 (chiuso: 25 dicembre e 1° gennaio)
Biglietto intero € 8,00
Mostra a cura di Francesco Federico Mancini
Per info e prenotazioni: tel. 02/43353522; dal 1 settembre: 199 199 111.
www.mostracerrini.it.
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Torino | Dal 16 ottobre alla GAM
Presto a Torino l’Impressionismo secondo Berthe Morisot
-
Bari | Dal 20 aprile presso il Polo Museale - Castello Conti Acquaviva D'Aragona
A Conversano il sogno d'amore di Chagall in oltre cento opere
-
Roma | Dal 29 marzo al 30 giugno a Roma
Da Raffaello a Tiziano, 50 gioielli della Galleria Borghese traslocano a Palazzo Barberini
-
Mondo | Fino al 4 agosto al Museo Villa dei Cedri di Bellinzona
Underground. In Ticino l’arte esplora gli ecosistemi per indagare la realtà
-
Roma | Fino al 21 giugno presso la Galleria Mattia De Luca a Palazzo Albertoni Spinola
A Roma la retrospettiva di Salvatore Scarpitta, l'artista che ispirò Italo Calvino
-
Venezia | Dal 13 aprile a Venezia
Un giocoliere alla Collezione Peggy Guggenheim. La grande mostra su Jean Cocteau