Germania: che fine ha fatto il tesoro di Hitler?

Museo di Strasburgo | Canaletto, Veduta della Chiesa di Santa Maria della Salute a Venezia, 1727 ca., Museo di Strasburgo
 

28/01/2013

Ad ottant’anni esatti dalla nomina di Adolf Hitler a cancelliere e dal suo avvento al potere, il 31 gennaio del 1933,  il settimanale tedesco Der Spiegel pubblica in copertina il richiamo ad un servizio interno in cui indaga a proposito di un mistero piuttosto datato: che fine hanno fatto le opere d’arte trafugate dall’Europa dai gerarchi nazisti? A quanto pare, stando ai risultati della lunga inchiesta condotta dai cronisti del settimanale, gran parte di quel tesoro è sepolto nei depositi dei musei perché giudicato moralmente compromettente per essere esposto. Alcune opere, però, sono state tirate fuori dai sotterranei e sono utilizzate per impreziosire uffici pubblici di alta rappresentanza. E’ il caso della copia del dipinto di Canaletto che mostra Canal Grande con Punta della Salute e Palazzo dei Dogi collocato presso la Società dei parlamentari tedeschi. Sempre secondo Der Spiegel nessun indennizzo è stato mai previsto per i proprietari o per i loro eredi.

Diverso epilogo, invece, per un’altra opera dello stesso autore di cui si ebbe notizia nello scorso ottobre. La tela, raffigurante una Veduta della Chiesa di Santa Maria della Salute a Venezia, confiscata dai nazisti all’industriale austriaco Bernhard Altmannon all’indomani dell’annessione dell’Austria al Terzo Reich è attualmente esposta al Museo di Straburgo che l’aveva acquistata senza essere a conoscenza della sua provenienza, nel 1987, da due collezionisti privati americani per 3,5 milioni di franchi. In questo caso, a conclusione di una causa legale, si è raggiunto un accordo che prevede per gli eredi del proprietario un indennizzo per 2,5 milioni di euro.

Nicoletta Speltra

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