Gli eroi della nostra immaginazione

 

24/03/2002

Si è aperta all’Istituto Polacco di Roma una mostra sui burattini e il teatro di figura polacco, realizzata in collaborazione col Ministero della Cultura della Repubblica Polacca. Una serie di pupazzi, streghe, personaggi della letteratura antica e moderna, animali fantastici fatti di cartapesta, legno e gomma piuma, vestiti di ricche stoffe abitano le stanze di questo bellissimo palazzo del primo Novecento, insieme a disegni, bozzetti per costumi e scenografie. Tutti i pupazzi sono stati creati dai migliori scenografi appartenenti a tre generazioni del teatro di figura polacco della seconda metà del Novecento; i curatori stessi, sono burattinai e attori di professione come Wojciech Wieczorkiewicz, storici e critici di storia dell’arte e di storia del teatro come Agnieszka Koecher-Hensel e Marek Waszkiel. Una piccola mostra che racconta l’arte del teatro di figura polacco con i suoi strumenti e le sue storie. Il teatro di figura, ovvero il teatro d’animazione, ha radici europee, soprattutto italiane, olandesi e tedesche mischiate a una forte tradizione di rappresentazioni natalizie dalle grandi scenografie e pupazzi fissati su bastoni. All’inizio del XX secolo anche in Polonia iniziò a diffondersi l’idea del teatro di figura come teatro per l’infanzia; raramente arrivava al grande pubblico, fino agli anni Trenta quando ottenne maggior popolarità grazie all’opera proprio di un italiano, Vittorio Podrecca, e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, all’appoggio dello Stato. Oggi il teatro di figura polacco ha un certo rilievo ed ha creato il suo proprio stile, continuando ad evolversi: Tadeusz Wierzbicki, classe 1952, laureatosi presso la Facoltà di Regia del Teatro di Figura della Scuola d’Arte Drammatica di Varsavia, sta portando avanti gli studi sulla tecnica del teatro delle ombre, creato con uno schermo elettrostatico su cui aderiscono diverse forme dai diversi materiali che, poste sotto un faro di luce, danno le ombre; con molta fantasia, nascono le storie di tante piccole “i”, forse come “immaginazione”, che diventano “infinite” figure. Questo spettacolo è stato preceduto da una bellissima performance di Luisa Di Gaetano, grande interprete del teatro di figura italiano, che ha raccontato una tenera storia d’amore solo con le sue mani e piccole testine di gommapiuma, appena regalatele dal suo maestro. Una decisa testimonianza di come marionette e burattini, teatro di figura o d’animazione, come dir si voglia, possano essere un divertimento anche per un pubblico più adulto. Istituto Polacco Roma, Via Vittoria Colonna 1 Tel. 06.36000723

COMMENTI