L’Anarchitettura di Gordon Matta-Clark

Opera di Gordon Matta-Clark
 

23/12/2004

Al Museo di Capodimonte di Napoli, un altro grande appuntamento degli Annali delle Arti, il progetto della Campania ideato e diretto da Achille Bonito Oliva e curato da Eduardo Cicelyn. Prosegue fino al 30 gennaio 2005, la mostra dedicata a Gordon Matta-Clark, artista nato a New York nel 1943 e scomparso a soli 35 anni nel 1978. Il suo percorso artistico nasce nei primi anni settanta, all’interno del collettivo Anarchitecture di cui, tra gli altri, furono membri Laurie Anderson e Richard Nonas. La sua opera si fonda su criteri di destrutturazione, rottura e spostamento fisico e semantico di elementi architettonici, in direzione di un’“architettura ribelle al già costruito e non ancora demolito”, per descriverla con le parole di Achille Bonito Oliva. Lo stesso curatore, all’ingresso dell’esposizione, suggerisce come l’artista americano coniughi un felice strabismo tra arte e architettura con R. Musil: le immagini si dividono in due gruppi opposti, quelle delle sensazioni concave (l’essere dentro a una cosa) e quelle delle sensazioni convesse (guardare una cosa dal di fuori), le immagini della penetrazione e quelle della contemplazione. Gordon Matta Clark seziona pareti, solai, e la struttura tutta degli edifici, secondo geometrie precise, che istituiscono forme innovative di convivenza tra l’uomo e il reale. L’artista si inserisce nell’attualissimo dialogo fra arti visive, architettura, pensiero filosofico, intervenendo soprattutto nel suburbio di grandi città, in cui intacca la “superbia protettiva” degli edifici, con squarci che si aprono allo sguardo e al corpo. E’ immediato il richiamo a Lucio Fontana, nei termini di una chirurgia dello spazio, che non solo e non tanto mutila, quanto scompone e ricompone la materia, colmando l’intervallo tra arte e architettura. Le opere in mostra (prodotte tra il ‘73 e il ’75), 8 disegni e quattro grandi fotografie, provengono da collezioni private italiane e straniere. Le accompagna un video/documentario, inedito in Italia, filmato da Flor Bex nel 1976, quando la città di Anversa e l’ICC, di cui Bex era direttore, invitarono l’artista a realizzare un grande intervento pubblico. Il video apre squarci nella coscienza dello spettatore e pone interrogativi inquietanti sulla definizione di arte; in più testimonia l’ormai viscerale legame fisico, oltre che mentale, tra l’artista contemporaneo e la materia, declinata nei materiali e negli strumenti più eterogenei: ricordiamo i lavori di Serra e Kiefer. La mostra è realizzata con la partecipazione dell’Estate of Gordon Matta-Clark, di Jane Crawford e della Galleria David Zwirner di New York. Gordon Matta-Clark Museo di Capodimonte, via Miano 2, Napoli 22 dicembre 2004 – 30 gennaio 2005. Orario: 10.30-19.00 Info e prenotazioni: numero verde 848 800 288; dai cellulari 06. 39 96 70 50; per le scuole 081. 741 00 67

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