+38% per la Fondazione Torino Musei
L'età dell'oro della cultura a Torino
Claude Monet, Campo di tulipani in Olanda (1886). Olio su tela; 65,5x81,5 cm. Parigi, Musée d’Orsay
Ludovica Sanfelice
07/01/2016
Si chiude con numeri da record il bilancio torinese sull’affluenza nei musei cittadini. Negli ultimi anni, l’ex motor city italiana ha operato una radicale conversione individuando nella cultura e nel turismo un nuovo traino per l’economia e strutturando un’offerta innovativa attraverso investimenti e politiche di audience development mirati a sviluppare un’offerta di alto profilo.
Dopo Roma, Pompei, Venezia e Firenze, la classifica Enit fa dunque posto a Torino tra le maggiori attrazioni del paese grazie ai sette milioni di turisti che l’hanno scelta come meta nell’anno della riapertura del Museo Egizio, dell'Expo e dell’ostensione della Sacra Sindone con la visita del Papa.
Ma al di là del richiamo esercitato da eventi eclatanti come quelli citati, a far valere la propria voce sono i poli dell’arte che lavorando di concerto all’interno di un ampio sistema di scambi, dialoghi e alleanze hanno trasformato la città in un modello a cui guardare e hanno registrato 4 milioni di visitatori.
In tempo di raccolto insomma le voci precedute dal segno + sono tantissime. +38% l’incremento del pubblico della Fondazione Torino Musei che grazie ad un serrato programma di 27 mostre e 268 eventi complessivi ha rastrellato successi a partire dalla grande esposizione su Monet alla GAM, la mostra più visitata d’Italia nel 2015, e dai clamorosi traguardi tagliati dal MAO che nel giro di 12 mesi ha raddoppiato la propria influenza.
Fuori da questo circuito, benissimo anche l’Egizio che ha accolto 800mila persone, la Venaria che ha raggiunto quota 650mila, il Museo del Cinema ormai a 630mila visitatori e il Polo Reale con i suoi 500mila.
Viva soddisfazione è stata espressa dal sindaco Piero Fassino che commentando l’incremento generale ha dichiarato: “Sono risultati straordinari che confermano quanto sia stata giusta la scelta della nostra amministrazione di investire sulla cultura valorizzando al massimo il sistema museale torinese”.
Consulta anche:
Guida d'arte di Torino
Monet arriva a Torino per impressionare
Reggia di Venaria la più amata dagli stranieri
Dopo Roma, Pompei, Venezia e Firenze, la classifica Enit fa dunque posto a Torino tra le maggiori attrazioni del paese grazie ai sette milioni di turisti che l’hanno scelta come meta nell’anno della riapertura del Museo Egizio, dell'Expo e dell’ostensione della Sacra Sindone con la visita del Papa.
Ma al di là del richiamo esercitato da eventi eclatanti come quelli citati, a far valere la propria voce sono i poli dell’arte che lavorando di concerto all’interno di un ampio sistema di scambi, dialoghi e alleanze hanno trasformato la città in un modello a cui guardare e hanno registrato 4 milioni di visitatori.
In tempo di raccolto insomma le voci precedute dal segno + sono tantissime. +38% l’incremento del pubblico della Fondazione Torino Musei che grazie ad un serrato programma di 27 mostre e 268 eventi complessivi ha rastrellato successi a partire dalla grande esposizione su Monet alla GAM, la mostra più visitata d’Italia nel 2015, e dai clamorosi traguardi tagliati dal MAO che nel giro di 12 mesi ha raddoppiato la propria influenza.
Fuori da questo circuito, benissimo anche l’Egizio che ha accolto 800mila persone, la Venaria che ha raggiunto quota 650mila, il Museo del Cinema ormai a 630mila visitatori e il Polo Reale con i suoi 500mila.
Viva soddisfazione è stata espressa dal sindaco Piero Fassino che commentando l’incremento generale ha dichiarato: “Sono risultati straordinari che confermano quanto sia stata giusta la scelta della nostra amministrazione di investire sulla cultura valorizzando al massimo il sistema museale torinese”.
Consulta anche:
Guida d'arte di Torino
Monet arriva a Torino per impressionare
Reggia di Venaria la più amata dagli stranieri
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