L’ultimo De Kooning

Opera di Willem de Kooning
26/10/2006
In prima nazionale, a Roma, gli ultimi lavori dell’artista americano legato all’espressionismo astratto, Willem De Kooning (1904-1997), fino all’11 febbraio 2007 al Museo Carlo Bilotti, all’Aranciera di Villa Borghese, di recente inaugurazione e dedicato alle proposte dell’arte contemporanea. Molti dei 16 dipinti esposti, realizzati tra il 1981 e il 1988, vengono presentati per la prima volta, inoltre il catalogo della mostra (Electa) è il primo testo critico interamente dedicato all’autore contenente saggi in italiano.
“Il più europeo dei pittori dell'espressionismo astratto, quello nel quale è più rintracciabile la matrice espressionista storica del movimento americano”, e uno dei protagonisti dell’arte mondiale, nacque in Olanda e giunse negli Stati Uniti nel 1926. Al di là delle scuole interpretative, durante 60 anni di attività “reinventò” periodicamente il suo stile, sperimentando una grande quantità di generi pittorici. Negli anni ’50, si allontanò dall’astrazione pura con la monumentale serie “Women”. Nei due decenni successivi si alternarono soggetti tra paesaggio e figura, di grande ricchezza cromatica.
Particolarmente fertile fu però il periodo degli anni ‘80 in cui Kooning dipinse oltre 300 lavori e, all’età di 76 anni, mise in atto un ulteriore essenziale cambiamento, testimoniato appunto dalle opere in mostra. “Astrazione lirica” fu la denominazione di quest’ultimo periodo e “The Pirate” (Untitled II) il primo lavoro. Il titolo è lo stesso di due lavori del 1940 di Arshile Gorky, uno dei pionieri - con Jackson Pollock, Mark Rothko, Barnett Newman e lo stesso de Kooning - dell’Abstract Expressionism, il movimento che avrebbe rapidamente attirato l’attenzione mondiale: “E’ significativo quanto la maniera di rappresentazione di elementi lineari e bio-morfici in queste composizioni richiami la forma e la struttura della tarda astrazione di Arshile Gorky”.
L’arte dell’ultimo de Kooning, se forse perse il vigore della precedente, introdusse nuovi livelli di stile, avvicinandosi ad un classicismo di carattere lirico, idilliaco, secondo alcuni vicino a Mondrian, secondo altri all’ultimo Monet. “Negli anni estremi un nuovo elemento si accende tra gli squisiti percorsi curvilinei di de Kooning: la luce” (Calvesi). Vasti spazi di bianco accentuano la luminosità di un colore trasparente e ben amalgamato, trasmettendo “una calma fluente”. In mostra anche foto e documenti che illustrano il rapporto tra de Kooning e Roma.
Willem de Kooning. Late Paintings
Roma, Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese (Viale Fiorello La Guardia)
dal 20 ottobre 2006 all’11 febbraio 2007
Orari: da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00
la biglietteria chiude alle ore 18.30; lunedì chiuso
Info: tel. 06 82059127 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.30)
www.museocarlobilotti.it, www.zetema.it
“Il più europeo dei pittori dell'espressionismo astratto, quello nel quale è più rintracciabile la matrice espressionista storica del movimento americano”, e uno dei protagonisti dell’arte mondiale, nacque in Olanda e giunse negli Stati Uniti nel 1926. Al di là delle scuole interpretative, durante 60 anni di attività “reinventò” periodicamente il suo stile, sperimentando una grande quantità di generi pittorici. Negli anni ’50, si allontanò dall’astrazione pura con la monumentale serie “Women”. Nei due decenni successivi si alternarono soggetti tra paesaggio e figura, di grande ricchezza cromatica.
Particolarmente fertile fu però il periodo degli anni ‘80 in cui Kooning dipinse oltre 300 lavori e, all’età di 76 anni, mise in atto un ulteriore essenziale cambiamento, testimoniato appunto dalle opere in mostra. “Astrazione lirica” fu la denominazione di quest’ultimo periodo e “The Pirate” (Untitled II) il primo lavoro. Il titolo è lo stesso di due lavori del 1940 di Arshile Gorky, uno dei pionieri - con Jackson Pollock, Mark Rothko, Barnett Newman e lo stesso de Kooning - dell’Abstract Expressionism, il movimento che avrebbe rapidamente attirato l’attenzione mondiale: “E’ significativo quanto la maniera di rappresentazione di elementi lineari e bio-morfici in queste composizioni richiami la forma e la struttura della tarda astrazione di Arshile Gorky”.
L’arte dell’ultimo de Kooning, se forse perse il vigore della precedente, introdusse nuovi livelli di stile, avvicinandosi ad un classicismo di carattere lirico, idilliaco, secondo alcuni vicino a Mondrian, secondo altri all’ultimo Monet. “Negli anni estremi un nuovo elemento si accende tra gli squisiti percorsi curvilinei di de Kooning: la luce” (Calvesi). Vasti spazi di bianco accentuano la luminosità di un colore trasparente e ben amalgamato, trasmettendo “una calma fluente”. In mostra anche foto e documenti che illustrano il rapporto tra de Kooning e Roma.
Willem de Kooning. Late Paintings
Roma, Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese (Viale Fiorello La Guardia)
dal 20 ottobre 2006 all’11 febbraio 2007
Orari: da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00
la biglietteria chiude alle ore 18.30; lunedì chiuso
Info: tel. 06 82059127 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.30)
www.museocarlobilotti.it, www.zetema.it
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