La carta: una tradizione da custodire

Fabriano
 

11/07/2006

Un viaggio attraverso la magia della carta per parlare di storia, arte e futuro. Arte.it incontra Giorgio Pellegrini, responsabile organizzativo ed amministrativo del Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano. Il nome della città di Fabriano è da sempre legato alla tradizione manifatturiera e mercantile connessa all’arte cartaria. Come nasce il progetto del Museo? G.P. "Il progetto del Museo della Carta e della Filigrana si concretizza nel 1984 per volontà del Comune di Fabriano e delle Cartiere Miliani Fabriano con l’intento di custodire e perpetuare una tradizione nella lavorazione della carta che risale alla seconda metà del XIII secolo. Nel museo si custodiscono le antiche carte filigranate di quel periodo e molte altre che consentono al visitatore di proseguire un percorso che porta fino alle filigrane artistiche in chiaroscuro del XX secolo. Un viaggio di oltre sette secoli attraverso il quale è possibile prendere conoscenza dei contributi che i maestri cartai fabrianesi hanno dato alla realizzazione della carta, così come noi oggi la intendiamo e quanto questa abbia accelerato la diffusione della cultura e dell’umano sapere in ambiti sempre più vasti della società del tempo. Un Museo che non limita il suo campo d’azione alla esposizione di una vasta selezione di filigrane antiche (fondo Augusto ed Aurelio Zonghi, ndr), recentemente iscritte dall’UNESCO nel proprio registro italiano della Memoria Storica e di preziosi moduli per carte valori e di pregio, ma che offre anche l’occasione di “vivere” la storia della carta all’interno della Gualchiera Medievale, fedele ricostruzione di una cartiera fabrianese del XIII secolo all’interno della quale un mastro cartaio, con gli stessi sapienti gesti del passato, realizza preziosi fogli di carta filigranata per i visitatori. Un museo “vivo” che sta attivando, proprio in questi giorni, una serie di laboratori, rivolti essenzialmente ai ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado, con i quali si potrà apprendere come realizzare un foglio di carta e come utilizzarlo in molti modi diversi: origami, collages, arte e quant'altro". Il museo ha sede in un complesso monumentale antico, l’ex convento di San Domenico, una scelta non casuale… G.P. "L’ex Convento di San Domenico, pur non avendo mai ospitato una cartiera, è stato scelto per ragioni di diversa natura, non ultima quella di prestarsi perfettamente ad accogliere un museo che ogni anno è visitato da quasi 40.000 visitatori, un numero che nelle Marche viene superato solamente dalla Galleria Nazionale di Urbino. Il complesso monumentale, ha una datazione compatibile con quella delle prime cartiere a Fabriano e vanta una pregevolissima architettura gotica, così come gotico è lo stile dell’affresco di Antonio da Fabriano che campeggia nel salone dei convegni, utilizzato anche come sala proiezioni nel corso delle visite." L’esposizione museale è articolata in numerose settori e sezioni, una sorta di viaggio scientifico/fantastico nella storia della carta… G.P. "E’ vero, quello che si fa all’interno del museo della carta e della filigrana è un vero e proprio viaggio nella storia della carta, un viaggio particolarmente suggestivo anche perché avviene nel cuore di una città che più di ogni altra ha legato il suo nome alla lavorazione della carta. Si parte dalle sale al piano terreno, dedicate alle varie fasi della lavorazione della carta a mano, dalla realizzazione dei fogli grezzi di carta, all’asciugatura, alla collatura (o gelinatura), all’essiccamento, alla calandratura, oltre che alla rilegatura a cui presto si affiancherà anche la stampa. Si prosegue al piano superiore, dove i visitatori possono ammirare le preziose collezioni di filigrane antiche del fondo Zonghi, alcune con oltre settecento anni di vita, e quelle più recenti in chiaroscuro, i moduli (o telai) per la realizzazione delle carte di sicurezza e di pregio e una serie di strumenti utilizzati dal “modularo” per realizzare lo strumento su cui si formano i fogli di carta. L’allestimento di questa area, non ancora completato a causa degli eventi sismici del settembre 1997, sarà presto portato a termine grazie ad un progetto con il quale sarà incrementata l’interattività della struttura museale ma anche grazie ad una serie di macchinari antichi, documenti e oggetti antichi provenienti dal museo della carta e della stampa della SIVA, in via di dismissione." Oltre alla collezione permanente, il museo prevede la possibilità di allestimento di mostre temporanee? G.P. "Proprio grazie a questo progetto sarà realizzata un galleria per esposizioni temporanee, naturalmente legate alla produzione artistica su carta -meglio se quella di Fabriano-, che si pensa di intitolare all’artista fabrianese Guelfo, recentemente scomparso."

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