Tra le opere esposte: Anima beata e Anima dannata
Le anime del Bernini al Museo del Prado

Anima beata, Gian Lorenzo Bernini
L.Sanfelice
09/11/2014
Le complesse e affascinanti relazioni diplomatiche e politiche tra Roma e la Spagna del Seicento trovano riflesso nelle opere che i mecenati di origine iberica di stanza a Roma e la corte spagnola commissionarono al poliedrico Gian Lorenzo Bernini.
Lo racconta una mostra (Le anime del Bernini. Arte a Roma per la corte spagnola) appena inaugurata al Museo del Prado, e aperta al pubblico fino al prossimo 8 febbraio, che per l’occasione richiama a Madrid un’eccezionale serie di sculture, disegni, stampe e dipinti realizzati del genio supremo del barocco italiano.
Tra le opere esposte spiccano le statue “Anima beata” e “Anima dannata” conservate all’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede a Roma e per la prima volta esibite al Prado; il bronzetto del “Monumento equestre di Carlo II” (1680) mai giunto in Spagna prima d’ora; e altri progetti architettonici e scultorei come la statua di Filippo IV a Santa Maria Maggiore e disegni delle cerimonie di canonizzazione come quella di Tommaso di Villanova nella Basilica di San Pietro.
La mostra, oltre a descrivere il suddetto legame, si propone come una sintesi dell’instancabile ricerca di soluzioni artistiche sempre nuove che Bernini portò avanti nell’arco di tutta la sua straordinaria carriera.
Lo racconta una mostra (Le anime del Bernini. Arte a Roma per la corte spagnola) appena inaugurata al Museo del Prado, e aperta al pubblico fino al prossimo 8 febbraio, che per l’occasione richiama a Madrid un’eccezionale serie di sculture, disegni, stampe e dipinti realizzati del genio supremo del barocco italiano.
Tra le opere esposte spiccano le statue “Anima beata” e “Anima dannata” conservate all’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede a Roma e per la prima volta esibite al Prado; il bronzetto del “Monumento equestre di Carlo II” (1680) mai giunto in Spagna prima d’ora; e altri progetti architettonici e scultorei come la statua di Filippo IV a Santa Maria Maggiore e disegni delle cerimonie di canonizzazione come quella di Tommaso di Villanova nella Basilica di San Pietro.
La mostra, oltre a descrivere il suddetto legame, si propone come una sintesi dell’instancabile ricerca di soluzioni artistiche sempre nuove che Bernini portò avanti nell’arco di tutta la sua straordinaria carriera.
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