MIGRAZIONI e MULTICULTURALITA’

Hadid
 

26/02/2001

Migrazioni e Multiculturalità è il tema della mostra con la quale è stato inaugurato il Centro per le Arti Contemporanee di Roma. Una commissione di esperti, nominata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha selezionato tra 500 candidati 15 artisti che sono stati chiamati a confrontarsi sul tema – oggi quanto mai attuale – della migrazione. Migrazione fisica, psichica, sessuale, spirituale. Migrazione di idee che si avvicinano e si contaminano o semplicemente si mettono in dialettica tra di loro. Il risultato è sorprendente. Due video, uno di Francesco Vezzoli, l’altro di Alessandra Tesi, esplorano le possibilità del migrare. Il primo - mostrando Helmut Berger nei panni della famosa Joan Collins di Dinasty – vuole rappresentare la vanitosa doppiezza dell’essere umano, attore della telenovela della vita d’ oggi; il secondo video – che ha per protagonista il volo affannato di una farfalla - si muove sul terreno della tenerezza e della caparbietà della natura, che sembra dover “traslocare” per poter continuare ad esistere. Un gigantesco lampadario in oro con quasi 100 lampadine sta sospeso in aria; una piccola scala offrirebbe la possibilità di salire e - perché no – di riposare placidamente sul morbido giaciglio, firmato Prada, che vi è all’interno. Sotto al lampadario, per terra, tutto è grigio e nudo, è come un fondo stradale; in aria tutto è luce e calore, è lusso. La migrazione proposta da Vedomazzei è sottile e spietata, data la natura incerta e instabile della stretta scala che collega i due livelli. Alle pareti Stefano Arienti espone su otto grandi pannelli la compiaciuta migrazione di felici copie di omosessuali un pò avanti con l’età, mentre Miltos Manetas con un suo grande dipinto sembra identificare nel Web il luogo dove gli uomini hanno deciso di far migrare le loro idee, le loro parole, i loro cuori. La Margherita Manzelli, invece, propone il dualismo di infanzia/età adulta come un passaggio da un luogo luminoso e superficiale ad un luogo buio e profondo. Tre istallazioni, di Mario Airò, Bruna Esposito e Eva Marisaldi, utilizzano la materia - che una volta è sabbia, un’altra sono cereali, un’altra ancora un soffice tessuto bianco – per proporre le sensazioni di curiosità e spaesamento provate da chi si allontana dal conosciuto. Lo spazio romano dedicato al contemporaneo, ha aperto le sue porte con una mostra di grande qualità. Speriamo (per il Futuro) che continui così in futuro... INFO: Tel. 06 / 680251 ORARIO: Ingresso gratuito tutti i giorni tranne il lunedi dalle 11 alle 19. fino al 18 marzo 2001 SEDE: ex Caserma Montello, via Guido Reni, 10.

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