Al via la campagna social del Mibact
Nell’Anno del Cibo Italiano, l’arte incontra il food
Museo della Natura Morta, Villa Medicea di Poggio a Caiano |
Giovanna Garzoni, Natura morta con popone su un piatto, uva e una chiocciola, 1642-51 circa
Francesca Grego
04/01/2018
Potrebbero esserci il Bacchino malato di Caravaggio con i grappoli d’uva e due pesche succose, il vorace Mangiafagioli di Annibale Carracci, le immaginifiche “teste composte” di ortaggi o pesci da Arcimboldo e una cruenta Macelleria di Bartolomeo Passarotti. Ma anche l’Igloo del Pane di Mario Merz, le surreali melanzane quadrupedi di Darren Bader o i banchetti luculliani immortalati negli affreschi di Pompei.
Setacciando palmo a palmo i musei della Penisola, la passeggiata nella galleria virtuale del food probabilmente andrebbe avanti a oltranza.
Il “2018 Anno del Cibo Italiano” non poteva che iniziare all’insegna del binomio arte ed enogastronomia, i due principali attrattori culturali del Belpaese.
Mentre si moltiplicano le iniziative per valorizzare i riconoscimenti Unesco legati all'alimentazione – dalla dieta mediterranea alle vigne di Pantelleria e delle Langhe, dall’arte della pizza napoletana all’amatriciana- e ai paesaggi rurali storici in cui bellezza, cibo e cultura si intrecciano indissolubilmente, per il mese di gennaio il Mibact lancia una campagna social sul tema.
L’invito è a visitare musei, parchi archeologici e luoghi di cultura della Penisola, alla ricerca di opere che uniscano i piaceri del gusto a quelli della vista.
Che siano dipinte su tela o su pareti antiche, scolpite nella pietra o forgiate in metallo e ceramica, le appetitose icone potranno essere fotografate e condivise sui social network con l’hashtag #annodelcibo italiano, mentre sull’account Instagram @museitaliani è già in mostra una stuzzicante collezione che va dai quadri di frutti, verdure e cacciagione della Villa Medicea di Poggio a Caiano alla Natura morta con peperoni e uva di Giorgio De Chirico.
Il punto di partenza per un reportage collettivo che attraverso l’arte e il cibo racconti anche la storia della nostra società e l’evoluzione del gusto, in un connubio di sensi che è il riflesso della cultura plurimillenaria alla base dell’identità italiana.
Setacciando palmo a palmo i musei della Penisola, la passeggiata nella galleria virtuale del food probabilmente andrebbe avanti a oltranza.
Il “2018 Anno del Cibo Italiano” non poteva che iniziare all’insegna del binomio arte ed enogastronomia, i due principali attrattori culturali del Belpaese.
Mentre si moltiplicano le iniziative per valorizzare i riconoscimenti Unesco legati all'alimentazione – dalla dieta mediterranea alle vigne di Pantelleria e delle Langhe, dall’arte della pizza napoletana all’amatriciana- e ai paesaggi rurali storici in cui bellezza, cibo e cultura si intrecciano indissolubilmente, per il mese di gennaio il Mibact lancia una campagna social sul tema.
L’invito è a visitare musei, parchi archeologici e luoghi di cultura della Penisola, alla ricerca di opere che uniscano i piaceri del gusto a quelli della vista.
Che siano dipinte su tela o su pareti antiche, scolpite nella pietra o forgiate in metallo e ceramica, le appetitose icone potranno essere fotografate e condivise sui social network con l’hashtag #annodelcibo italiano, mentre sull’account Instagram @museitaliani è già in mostra una stuzzicante collezione che va dai quadri di frutti, verdure e cacciagione della Villa Medicea di Poggio a Caiano alla Natura morta con peperoni e uva di Giorgio De Chirico.
Il punto di partenza per un reportage collettivo che attraverso l’arte e il cibo racconti anche la storia della nostra società e l’evoluzione del gusto, in un connubio di sensi che è il riflesso della cultura plurimillenaria alla base dell’identità italiana.
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