Quando la fotografia e' movimento

Courtesy of Alberto Scaduto | Arte e Fiera
 

08/02/2001

"Un ritratto non è una somiglianza. Nel momento in cui un'emozione o un fatto è trasformato in una fotografia, esso non è più un fatto ma un'opinione. Quello che mi attira di più, al di fuori dei tradizionali criteri pubblicitari e commerciali, è capire tutto ciò che è diverso in persone o gruppi che vivono solo grazie alla passione che mettono in quello che fanno" (Joe Oppedisano) Arte Fiera 2001 ha ospitato la settima edizione di "Perché no?" mostra performance fotografica dedicata quest’anno a Joe Oppedisano e realizzata in una serie di ritratti a importanti personaggi e semplici visitatori della manifestazione. Oppedisano è considerato uno dei più grandi fotografi del mondo della pubblicità, ha legato il suo nome ad aziende internazionali e a personaggi del mondo dell’arte, della cultura e della moda. La cultura europea-mediterranea e quella americana caratterizzano il suo stile, miscela di ricchezza creativa e precisione rigorosa, di insofferenza agli schemi e professionalità. Il suo è un continuo lavoro di ricerca e di sperimentazione caratterizzato da un rapporto attivo con lo strumento fotografico e con la tecnologia. Parallelamente alla produzione commerciale l'artista si è applicato ad una personale ricerca visiva esplorando le possibilità tecniche del mezzo fotografico, anche attraverso un linguaggio personale ed originale, ottenuto grazie a particolari modifiche apportate alla sua macchina fotografica e ideate da lui stesso. L’indagine è allargata ai temi più diversi: dal paesaggio urbano al ritratto, dal circo al teatro, dal nudo alla foto in costume, dall’immagine costruita in studio a quella catturata. I mezzi utilizzati da Oppedisano sono mutevoli dalla Polaroid 50x60 cm alla monouso "usa e getta"; le sue macchine sono modificate per produrre sequenze continue di fotomontaggi che permettono una lettura temporale dell’immagine. Nascono così i fotomosaici e i collage. L’avventura di Joe Oppedisano artista-fotografo appare come un crocevia di immagini teatrali, pubblicitarie, scenografiche fuse in un intreccio di esperienze, desideri e ricordi.

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