ARTE.it Viaggio in Lombardia

Quello scrigno d'arte racchiuso tra laghi e monti

Palazzo Te, Mantova | © Shutterstock, foto di Cristiano Palazzini
 

Samantha De Martin

12/11/2016

Milano - Le acque silenziose del Mincio e quelle, profonde, del Lago di Como, raccolte in un ramo scolpito da manzoniani racconti, i guerrieri incisi sulle rocce millenarie della Valtellina, la terra che diede i natali a Virgilio.
La Lombardia di Plinio e Sordello da Goito, con le sue ville, i laghi e i Sacri Monti è anche la regione con il maggior numero di siti Patrimonio Unesco. Questi nove gioielli - che includono città, paesaggi naturali e anche una ferrovia - racchiudono itinerari battuti da arte e storia, che aspettano di essere percorsi, magari partendo dalla Franciacorta, per apprezzare, nelle antiche cantine, l'arte contemporanea che si inebria di vino.
 
Mantova e Sabbioneta, gioielli dell'urbanistica rinascimentale
Capitale della Cultura 2016, Mantova, assieme alla cittadina di Sabbioneta, si aggiudica un posto d'onore nella lista dei patrimoni dell'Umanità. Le due città care ai Gonzaga, “offrono infatti un'eccezionale testimonianza di realizzazioni urbane, architettoniche ed artistiche rinascimentali”.
Visitare la città di Virgilio, un generoso museo-diffuso, significa apprezzare piazza delle Erbe, con le invitanti vetrine che espongono la sbrisolona, e ancora piazza Mantegna, con la magnetica basilica di Sant'Andrea, capolavoro di Leon Battista Alberti. Equivale a percepire l'atmosfera intima della rotonda di San Lorenzo, raffinato gioiello romanico a pianta circolare. Dalla preziosa Camera degli Sposi di Palazzo Ducale agli affreschi di Palazzo Te - l'“isola felice” voluta da Federico II Gonzaga e realizzata da Giulio Romano nel 1525 - la città accovacciata sul Mincio, con le sue strade silenziose e il tempo che trascorre lento, è una tappa imperdibile per chi visita la Lombardia.
 
Dall'arte rupestre della Valcamonica alle palafitte dell'arco alpino
Sagome di animali, uomini armati, figure oranti, risalenti al Neolitico, caratterizzano le oltre cento rocce del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, in provincia di Brescia, il primo parco istituito in Valcamonica nel 1955. Durante tutto l'anno, un itinerario denso di fascino caratterizza la visita a questo gioiello, primo sito riconosciuto dall'Unesco in territorio italiano.
La più antica palafitta dell'area alpina, sinora conosciuta, risalente all'inizio del Neolitico, è stata rinvenuta intorno al Lago di Varese, nell'isola di Virginia. Sull'isolotto è infatti possibile visitare il museo, passeggiando tra gli scavi del parco. Anche intorno all'area del Garda si concentra la maggior parte di questi straordinari insediamenti preistorici - costituiti da capanne in legno e paglia costruite su una piattaforma sorretta da pali conficcati in uno specchio d'acqua o nel terreno - distribuiti tra Italia, Francia, Svizzera, Austria, Germania e Slovenia.
Tra i siti “paesaggistici” patrimonio Unesco figurano anche i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia e Monte San Giorgio. I primi rappresentano la più alta espressione di arte sacra inserita in un contesto naturale, che ha influenzato le tecniche di costruzione dei complessi religiosi di tutta Europa. Ammirare questi cammini di preghiera - attraversati da gruppi di cappelle e strutture architettoniche erette tra il XVI e il XVII secolo - è un'esperienza intensa. Il Lago di Como, oltre alle raffinate dimore nobiliari, molte delle quali aperte al pubblico, accoglie, a Ossuccio, sulla sponda occidentale del lago, uno dei due Sacri Monti della Lombardia. La via sacra che giunge al Sacro Monte di Varese nasce, invece, nel rione di sant'Ambrogio e, salendo per due chilometri, regala un affascinante affaccio sulla pianura e sui laghi prealpini.
Monte San Giorgio, piccolo centro tra la provincia di Varese e il Canton Ticino, è noto per essere tra i più importanti giacimenti di fossili marini al mondo del Triassico medio. Eccezionali ritrovamenti paleontologici, distribuiti su cinque stratificazioni fossilifere d'età compresa tra 230 e 245 milioni di anni, sono stati effettuati, nella prima metà del XIX secolo. I reperti, che includono 25 specie di rettili, 50 specie di pesci e varie specie di vegetali, sono conservati presso i Musei di Meride e Besano, mentre un sentiero geo-paleontologico conduce i visitatori alla scoperta dei diversi scavi.
 
Il Villaggio operaio di Crespi d'Adda
Tra i siti Unesco della Lombardia c'è anche un gioiello di archeologia industriale, inserito nella lista in quanto esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai.
Il Villaggio di Crespi d'Adda - fatto costruire alla fine degli anni venti dalla famiglia Crespi, proprietaria di un cotonificio - è, infatti, considerato il più completo e meglio conservato del Sud Europa.
Ancora oggi abitato principalmente dai discendenti delle famiglie operaie, è una tappa piacevole da inserire in un itinerario lungo il fiume Adda.

La Ferrovia Retica, un “ponte” tra la Svizzera e la Valtellina
La Valtellina racchiude un bene tutelato condiviso con la Svizzera. La Ferrovia Retica è infatti una rete a scartamento ridotto che permette di viaggiare comodamente in montagna raggiungendo quota 2253 metri. Tra i servizi turistici proposti, di particolare fascino è il Bernina Express un treno diretto, il più lento d'Europa, che copre un itinerario che da Tirano arriva a Saint Moritz, attraversando luoghi ricchi di arte. Il percorso comprende le ferrovie dell'Albula e del Bernina, incluse nell'elenco dei Patrimoni Unesco.

Il Cenacolo di Leonardo
La Milano di Alessandro Manzoni, che seduce non soltanto gli appassionati di letteratura con le stanze della casa museo di via Morone, abitate dal poeta dal 1813 alla morte, accoglie altri due tesori della Lombardia, inseriti nella lista dei Patrimoni Unesco in quanto simbolo della grandezza di Milano in età rinascimentale. Nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie, accanto all'omonima chiesa il cui progetto porta il segno del Bramante, è conservata l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, capolavoro realizzato tra il 1494 e il 1498.
 
Il Capitolium dell'antica Brixia
Brescia racchiude il più importante complesso di rovine e resti di edifici pubblici di età romana presenti nell'Italia settentrionale. Con il Capitolium voluto da Vespasiano nel 73 d.C., il Santuario d'età repubblicana, il teatro, i resti del foro cittadino, il Museo di Santa Giulia, costruito su un'area occupata in età romana da importanti Domus, l'antica Brixia conserva un grande patrimonio artistico. Proprio il Tempio Capitolino, parte del sito seriale Longobardi in Italia: i luoghi del potere, è stato dichiarato dall'Unesco patrimonio mondiale dell'umanità.

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