Dopo 50 anni torna la mostra sull'Arte Cinetica curata da Bruno Munari

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08/11/2012

Milano - "Programmare l’arte" si ricollega, a cinquant’anni di distanza, all’esposizione dedicata all'Arte Cinetica che ebbe luogo nel 1962 nei negozi Olivetti di Milano e Venezia e che fu curata dal grande ed eclettico Bruno Munari.

La mostra, dopo la tappa veneziana allestita presso il Negozio Olivetti di proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano) approda al Museo del Novecento a Milano, presenta una selezione di materiali d’archivio, fotografie, testi e manifesti dell’epoca e due filmati. Il tutto relativo ad artisti di prestigio quali Enzo Mari, Getullio Alviani, Gruppo N (Biasi, Chiggio, Costa), Gruppo T (Anceschi, Boriani, Colombo, De Vecchi, Varisco e lo stesso Bruno Munari, che dell'Arte Cinetica (vale a dire quella che si propone di introdurre il senso del movimento nei prodotti artistici) fu uno dei massimi esponenti.

Obiettivo dell'esposizione è quello di riflettere sulle possibilità di ricerca che l’Arte Programmata e Cinetica ha aperto nel dopoguerra non solo in campo strettamente artistico, ma anche in altri campi come quello della grafica, dell'architettura e design, spingendosi fino al confronto con le nuove tecnologie.

N.S.

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