Dal 2 maggio il pubblico potrà ammirare la statua nella nuova collocazione.
La Pietà Rondanini cambia casa
Pietà Rondanini, Michelangelo
Ludovica Sanfelice
16/03/2015
Milano - La Pietà Rondanini trasloca: saluta la Sala degli Scarlioni che l’ha ospitata per quasi sessant’anni e si muove verso l’ex Ospedale degli Spagnoli. Un viaggio breve ma intenso all’interno del Castello Sforzesco che, dal 16 marzo, comporterà la temporanea chiusura della Sala per consentire una serie di accertamenti tecnici e lavori di monitoraggio sulla scultura michelangiolesca che sarà successivamente imbragata e assicurata all’interno di una gabbia tecnologica studiata per vincolarla su tutti i lati e proteggerla nella delicata fase del trasferimento.
Il capolavoro riapparirà in pubblico il 2 maggio, giorno dell’apertura del programma di “Expo in città”, collocata su un basamento high tech antisismico all’interno di un allestimento curato da Michele De Lucchi, autore anche del restauro dell’ex Ospedale che ospiterà un vero museo dedicato all’opera ultima e incompiuta di Michelangelo. Il progetto è frutto di studio, ricerca e innovazione e ha impegnato ricercatori e professionisti con competenze molto diversificate, unite dagli stessi obiettivi: la conservazione e fruizione di uno dei maggiori capolavori della nostra storia dell’arte.
Grazie ad un’idea tanto essenziale quanto stupefacente, per fare un esempio, i visitatori entrando nella nuova “sede”, vedranno la Pietà di spalle al centro della stanza: una prospettiva inedita che darà l’impressione che sia Maria a poggiarsi sulle spalle del figlio morente in un gesto di disperazione catturato da Michelangelo ma sfuggito allo sguardo del pubblico per molto tempo.
Consulta anche:
Guida d'arte di Milano
Il capolavoro riapparirà in pubblico il 2 maggio, giorno dell’apertura del programma di “Expo in città”, collocata su un basamento high tech antisismico all’interno di un allestimento curato da Michele De Lucchi, autore anche del restauro dell’ex Ospedale che ospiterà un vero museo dedicato all’opera ultima e incompiuta di Michelangelo. Il progetto è frutto di studio, ricerca e innovazione e ha impegnato ricercatori e professionisti con competenze molto diversificate, unite dagli stessi obiettivi: la conservazione e fruizione di uno dei maggiori capolavori della nostra storia dell’arte.
Grazie ad un’idea tanto essenziale quanto stupefacente, per fare un esempio, i visitatori entrando nella nuova “sede”, vedranno la Pietà di spalle al centro della stanza: una prospettiva inedita che darà l’impressione che sia Maria a poggiarsi sulle spalle del figlio morente in un gesto di disperazione catturato da Michelangelo ma sfuggito allo sguardo del pubblico per molto tempo.
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