Dal 17 ottobre ad Amsterdam
A casa: la vita ai tempi di Rembrandt e Vermeer in mostra al Rijksmuseum

Doll’s house of Petronella Oortman (detail), Amsterdam, c. 1686– 1710. Amsterdam, Rijksmuseum
Francesca Grego
22/08/2025
Mondo - I grandi pittori olandesi e fiamminghi ci hanno aperto le porte delle case della loro epoca: interni eleganti ma sobri, adorni di oggetti e nuovi comfort tipici del XVII secolo, fanno capolino dai quadri di Jan Vermeer in scene straordinariamente ricche di dettagli. Prima di lui, artisti come Van Eyck e Hans Memling avevano dipinto gli episodi del Vangelo e della Bibbia, i santi e le splendide Madonne in trono nel contesto della vita di ogni giorno come mai era accaduto prima. Insomma, nei Paesi Bassi e dintorni il quotidiano si specchia, da sempre o quasi, nell’arte. Non c’è da stupirsi quindi se il Rijksmuseum di Amsterdam dedica la grande mostra del prossimo autunno alla casa e alla vita di ogni giorno nel Seicento, il Secolo d’Oro della pittura olandese, animato da maestri come Rembrandt, Frans Hals e Jan Vermeer.
A trasportare il pubblico in un affascinante viaggio nel passato saranno le installazioni in cartone dell’artista contemporaneo Steef de Jong, con solidi trascorsi nel mondo del teatro, che trasformerà nove sale del museo in un coinvolgente diorama immersivo. In programma dal 17 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026, A casa nel XVII secolo offrirà uno sguardo nell’intimità quotidiana di famiglie, genitori e figli di ogni estrazione sociale vissuti oltre trecento anni fa, ricostruendone la giornata dal mattino fino a tarda sera. In mostra troveremo capolavori di arti decorative e semplici oggetti domestici, che proprio per il loro carattere comune vengono raramente conservati. Cuore e fonte di ispirazione dell’allestimento è la seicentesca Casa delle Bambole di Petronella Oortman, uno dei pezzi più preziosi del Rijksmuseum, considerata un’opera d’arte fin da quando fu costruita e oggi fondamentale repertorio di informazioni sulla vita durante il Secolo d’Oro. Recentemente digitalizzata, a partire da ottobre la Casa delle Bambole sarà al centro di un’esperienza online sul sito del museo, un invito a esplorare una per una le sue stanze in miniatura, dando un’occhiata anche agli spazi solitamente nascosti.

Doll’s house of Petronella Oortman, Amsterdam, c. 1686– 1710. Amsterdam, Rijksmuseum
Il racconto della mostra sarà reso ancora più concreto dalla presenza di storie di persone realmente vissute. Mobili e ritratti ci trasporteranno a casa dei Bouden Courten per esempio, una famiglia della Zelanda, di cui si conserva anche un’insolita reliquia: un calcolo vescicale estratto durante un intervento chirurgico! Il pittore di Utrecht Joachim Wtewael, invece, nel 1628 dipinse un ritratto della figlia Eva seduta davanti a un tavolo tuttora esistente. La tela rappresenta Eva come l'incarnazione della casalinga ideale, con un cuscino da cucito in grembo e un libro di preghiere. Un sogno paterno destinato a restare tale: la ragazza morì sette anni dopo il completamento del quadro senza mai sposarsi. Al Rijksmuseum il dipinto sarà esposto insieme al tavolo e all'armadio per la biancheria abbinato.
Preziose informazioni sulla vita delle persone nel XVII secolo arrivano anche da discariche e pattumiere. Grazie a una collaborazione con gli esperti di Archeologie West-Friesland, i curatori dell’esposizione hanno studiato i rifiuti della casa del sindaco di Hoorn e della sua famiglia, i Sonck. Pentole, stoviglie e scarti alimentari raccontano ciò che veniva portato in tavola, offrendo informazioni dettagliate sulle abitudini alimentari della famiglia. I pozzi neri rinvenuti sull'isola di Vlooienburg ad Amsterdam, invece, rivelano che gli immigrati portoghesi in città portarono con sé le proprie ceramiche e i propri sapori.

Jan Albertsz Rotius, Portrait of Meindert Sonck, Agatha van Neck and their Childeren, 1662. Oil on canvas, 148.3 × 173.3 cm. Antwerp, Museum Mayer van den Bergh
A trasportare il pubblico in un affascinante viaggio nel passato saranno le installazioni in cartone dell’artista contemporaneo Steef de Jong, con solidi trascorsi nel mondo del teatro, che trasformerà nove sale del museo in un coinvolgente diorama immersivo. In programma dal 17 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026, A casa nel XVII secolo offrirà uno sguardo nell’intimità quotidiana di famiglie, genitori e figli di ogni estrazione sociale vissuti oltre trecento anni fa, ricostruendone la giornata dal mattino fino a tarda sera. In mostra troveremo capolavori di arti decorative e semplici oggetti domestici, che proprio per il loro carattere comune vengono raramente conservati. Cuore e fonte di ispirazione dell’allestimento è la seicentesca Casa delle Bambole di Petronella Oortman, uno dei pezzi più preziosi del Rijksmuseum, considerata un’opera d’arte fin da quando fu costruita e oggi fondamentale repertorio di informazioni sulla vita durante il Secolo d’Oro. Recentemente digitalizzata, a partire da ottobre la Casa delle Bambole sarà al centro di un’esperienza online sul sito del museo, un invito a esplorare una per una le sue stanze in miniatura, dando un’occhiata anche agli spazi solitamente nascosti.

Doll’s house of Petronella Oortman, Amsterdam, c. 1686– 1710. Amsterdam, Rijksmuseum
Il racconto della mostra sarà reso ancora più concreto dalla presenza di storie di persone realmente vissute. Mobili e ritratti ci trasporteranno a casa dei Bouden Courten per esempio, una famiglia della Zelanda, di cui si conserva anche un’insolita reliquia: un calcolo vescicale estratto durante un intervento chirurgico! Il pittore di Utrecht Joachim Wtewael, invece, nel 1628 dipinse un ritratto della figlia Eva seduta davanti a un tavolo tuttora esistente. La tela rappresenta Eva come l'incarnazione della casalinga ideale, con un cuscino da cucito in grembo e un libro di preghiere. Un sogno paterno destinato a restare tale: la ragazza morì sette anni dopo il completamento del quadro senza mai sposarsi. Al Rijksmuseum il dipinto sarà esposto insieme al tavolo e all'armadio per la biancheria abbinato.
Preziose informazioni sulla vita delle persone nel XVII secolo arrivano anche da discariche e pattumiere. Grazie a una collaborazione con gli esperti di Archeologie West-Friesland, i curatori dell’esposizione hanno studiato i rifiuti della casa del sindaco di Hoorn e della sua famiglia, i Sonck. Pentole, stoviglie e scarti alimentari raccontano ciò che veniva portato in tavola, offrendo informazioni dettagliate sulle abitudini alimentari della famiglia. I pozzi neri rinvenuti sull'isola di Vlooienburg ad Amsterdam, invece, rivelano che gli immigrati portoghesi in città portarono con sé le proprie ceramiche e i propri sapori.

Jan Albertsz Rotius, Portrait of Meindert Sonck, Agatha van Neck and their Childeren, 1662. Oil on canvas, 148.3 × 173.3 cm. Antwerp, Museum Mayer van den Bergh
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