Dal 6 maggio al 6 agosto al National Museum of Norway

A Oslo Louise Bourgeois dialoga con 50 artisti, da Picasso a Giacometti

Louise Bourgeois all'ingresso della sua scultura Precious liquids (Coll: Centre Pompidou) nel 1992 © The Easton Foundation / Licensed by BONO, NO | Foto: © Sebastian Piras
 

Samantha De Martin

26/04/2023

Mondo - A lungo fu considerata un’outsider nel mondo dell'arte. Per la prima volta a Oslo una mostra cerca di ribaltare l'immagine convenzionale della scultrice francese Louise Bourgeois guardando all’enigmatica, surreale signora della scultura contemporanea come a un’artista a tutto tondo in dialogo con i suoi tempi.
Rifiutando di essere confinata in un unico movimento artistico, Bourgeois ha esplorato una varietà di stili e tecniche.
Dal 6 maggio al 6 agosto al National Museum of Norway Louise Bourgeois. Imaginary Conversations contrapporrà la carriera straordinariamente lunga dell’artista (morta a New York all’età di 98 anni) a un’ampia rosa di interlocutori, passati e presenti. Le opere di Bourgeois dialogheranno con una cinquantina di artisti, dal genio di casa Edvard Munch a Pablo Picasso, da Alberto Giacometti ad Arshile Gorky e Louise Nevelson e ancora Yayoi Kusama, Anna Maria Maiolino, Man Ray, Dora Maar.
Alcuni degli incontri tra Bourgeois e queste personalità di spicco dell’arte hanno effettivamente avuto luogo, altri sono invece immaginari e attivano conversazioni fittizie sviluppate grazie alle opere allestite in mostra.


Jan Brueghel, Gli abitanti del villaggio in viaggio verso il mercato © Royal Museums of Fine Arts of Belgium | License: Media Use By: © Royal Museums of Fine Arts of Belgium Copyright: © Royal Museums of Fine Arts of Belgium

Il percorso espositivo svelerà un'artista che, durante tutta la sua carriera è stata sensibile ai cambiamenti artistici e sociali , dalle rappresentazioni del corpo negli anni Sessanta al femminismo negli anni Settanta fino all'epidemia di AIDS nel ventennio successivo. L’esposizione mostrerà l'interesse di Bourgeois per tematiche come la solitudine, l'amore, la malattia, la sessualità - argomenti che hanno dato forma alle sue paure per permetterle di condividerle ed affrontarle - presentando l’artista come il perno centrale di congiunzione tra l’arte moderna, postmoderna e il contemporaneo.

Il pubblico è invitato a passare in rassegna i lavori dell'intera carriera di Bourgeois, dai dipinti e dalle stampe dagli anni Quaranta alle più note "cellule" create negli ultimi decenni. Curata da Briony Fer e da Andrea Kroksnes, la mostra ospitata nella Light Hall del più grande museo d'arte dei paesi scandinavi che ha aperto i battenti lo scorso giugno 2022 con la sua collezione di circa 400.000 oggetti che vanno dall'antichità ai giorni nostri, vede la collaborazione con The Easton Foundation ed è supportata dalla DNB Fondazione Cassa di Risparmio.


Harriet Backer, Christening in Tanum Church, 1894 | Foto: © The National Museum License: Media Use By: The National Museum 

Per tutto il periodo della mostra, Maman, il gigantesco ragno di Bourgeois (1999) accoglierà i visitatori nel Parco del Palazzo presso il Palazzo Reale, a pochi passi dal Museo Nazionale.
Il pubblico si ritroverà poi nei saloni domenicali dell’artista, organizzati alla fine degli anni Ottanta per incontrare giovani colleghi e conversare nella propria abitazione. In occasione della mostra il Museo Nazionale ha infatti installato la sua versione personalizzata del salotto di Bourgeois dove gli ospiti moderni potranno seguire registrazioni video rarissime e prendere parte alle riunioni della scultrice.



Anna-Eva Bergman, Il muro, 1957 | Foto: © Nasjonalmuseet


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