Dal 18 maggio a Londra, nelle sale del museo e sul web

Da David Hockney all'ultimo Constable: la Royal Academy of Arts riparte dal colore

David Hockney, No. 88, 3rd March 2020, iPad Painting 
© David Hockney | Courtesy Royal Academy of Arts
 

Samantha De Martin

24/03/2021

Mondo - Alberi in fiore, distese lussureggianti, cieli di luna. Un universo a colori, impregnato di ottimismo, è pronto a illuminare le sale della Royal Academy of Art, grazie a un’agenda 2021 di grandi mostre.
Mettendo per un momento da parte l’ombra della pandemia, i musei chiusi e la stretta sui viaggi imposta dal Regno Unito blindando le frontiere, l’istituzione di Burlington House guarda alla riapertura, prevista per il prossimo 18 maggio, sfoderando tre appuntamenti che sarà possibile seguire anche a distanza tra approfondimenti e curiosità da esplorare attraverso il sito ufficiale e i canali social.
Mentre gli appuntamenti con Francis Bacon e Marina Abramovic slittano rispettivamente al 2022 e al 2023, nel palinsesto primaverile brillano David Hockney, Constable e Michael Armitage.

La Royal Academy celebra la primavera con David Hockney 
Tra gli eventi di punta della fondazione londinese si inserisce la mostra, in programma dal 23 maggio al 1° ottobre, David Hockney: The Arrival of Spring, Normandy, 2020.
Nella primavera dell’anno scorso, durante un periodo di intensa attività nella sua casa in Normandia, l’artista ha dato vita a un nuovo corpo di opere. I giorni nei quali questo corpus ha visto la luce coincidono con l'inizio della pandemia, quando Hockney, insieme al resto del mondo, è stato costretto a fermarsi.
Eppure l’artista, in questo trionfo di verdi, rossi, azzurri che il percorso espositivo presenterà tra poche settimane, nell’esplosione di una natura che fa il proprio corso malgrado tutto, sembra prendere le distanze dal dramma di un periodo senza precedenti, concentrando piuttosto l’attenzione sulla gioiosa celebrazione delle stagioni.


David Hockney, No. 316, 30th April 2020, iPad Painting © David Hockney | Courtesy Royal Academy of Arts

Questi lavori - 116 in totale, "dipinti" su iPad e stampati su carta - saranno esposti per la prima volta nelle sale della Royal Academy of Arts e risuoneranno come un inno alla vita, a un anno esatto dall’inizio della pandemia. Su ogni opera - stampata molto più grande dello schermo su cui è stata creata - è possibile cogliere ogni segno e colpo della mano dell'artista.

La mostra sarà esposta nelle Main Galleries dal 23 maggio al 1°agosto, per poi essere trasferita nelle Gabrielle Jungels-Winkler Galleries dall'11 agosto al 26 settembre.

L’ultimo Constable in mostra dal 30 ottobre 2021 al 13 febbraio 2022
La seconda mostra di punta della Royal Academy è dedicata agli ultimi lavori di John Constable. Il percorso prende avvio da The Leaping Horse, uno dei masterpiece della collezione della RA, esposto per la prima volta nel 1825. In questa scena ambientata nel Suffolk, tra le sponde di un fiume navigabile, dove un cavallo da traino è intento a saltare su un vecchio ponte, mentre una gallinella d’acqua fugge spaventata, la luce appare particolarmente vibrante e le pennellate si caricano di un’espressività intensa.
La mostra esplorerà la tarda carriera del pittore, dal 1825 fino alla sua morte inaspettata, nel 1837, attraverso dipinti, schizzi ad olio, acquerelli, stampe e disegni.


John Constable, Stonehenge, 1835

Nell’universo onirico di Michael Armitage

Un dialogo tra arte contemporanea dell'Africa orientale e storia dell'arte europea si fa spazio nei lavori diel pittore keniano Michael Armitage, classe 1984. Includendo 15 delle recenti opere di grandi dimensioni dell'artista, accanto a una selezione di 36 opere di artisti dell'Africa orientale scelti dallo stesso Armitage, il percorso - Michael Armitage: Paradise Edict - tesse un ponte tra tradizioni artistiche disparate, che guardano anche a Tiziano, Francisco Goya, Gauguin.
In questi dipinti narrativi, colorati e onirici, carichi di prospettive provocatorie che sfidano i presupposti culturali, esplorando la politica, la storia, i disordini civili e la sessualità, l’artista mette in discussione le norme sociali, l'ideologia religiosa, la politica e i cliché culturali.

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