In autunno una grande mostra al MET
Michelangelo vola a New York

Michelangelo, Madonna col Bambino
Francesca Grego
12/05/2017
Mondo - Sarà “una di quelle mostre che si vedono una sola volta nella vita”, promette solennemente l’annuncio del Metropolitan Museum of Art di New York. Dopo il grande evento espositivo che nel 2002 portò nella Big Apple 120 opere di Leonardo, dal prossimo 13 novembre Michelangelo: the Divine Draftsman and Designer aprirà al pubblico statunitense l’universo del Buonarroti.
In primo piano l’eccellenza michelangiolesca nel disegno, l’arte che nel Rinascimento funse da base per tutte le altre.
Sono infatti 150 disegni a fare la parte del leone nel corpus della mostra: tra questi, il cartone preparatorio per l’affresco della Crocifissione di Pietro della Cappella Paolina, la serie realizzata per il caro amico Tommaso de’ Cavalieri, insieme a due studi, uno per la Sibilla Libica della Cappella Sistina, l’altro per il monumento funebre di papa Giulio II in San Pietro.
Tre statue in marmo, tra cui il Giovane Arciere, rappresenteranno l’incomparabile perizia di Michelangelo nella scultura, mentre i visitatori avranno un saggio della sua abilità nel maneggiare il pennello in un’opera rara e preziosa come Il Tormento di Sant’Antonio, in assoluto il primo dipinto dell’artista, eseguito tra i 12 e i 14 anni con maestria sorprendente perfino per un genio in erba. In mostra anche il modello architettonico in legno per la volta di una cappella. Intorno al nucleo michelangiolesco, ruoterà infine un’importante selezione di lavori di artisti coevi, con l’obiettivo di delinearne il contesto e offrire spunti di confronto.
Curata da Carmen Bambach, storica dell’arte del Rinascimento e direttrice del dipartimento di grafica del MET, la mostra si avvale di prestigiosi prestiti da 54 collezioni pubbliche e private europee e americane.
Leggi anche:
- Michelangelo: i capolavori ritrovati
- L'ultimo Caravaggio al MET di New York
In primo piano l’eccellenza michelangiolesca nel disegno, l’arte che nel Rinascimento funse da base per tutte le altre.
Sono infatti 150 disegni a fare la parte del leone nel corpus della mostra: tra questi, il cartone preparatorio per l’affresco della Crocifissione di Pietro della Cappella Paolina, la serie realizzata per il caro amico Tommaso de’ Cavalieri, insieme a due studi, uno per la Sibilla Libica della Cappella Sistina, l’altro per il monumento funebre di papa Giulio II in San Pietro.
Tre statue in marmo, tra cui il Giovane Arciere, rappresenteranno l’incomparabile perizia di Michelangelo nella scultura, mentre i visitatori avranno un saggio della sua abilità nel maneggiare il pennello in un’opera rara e preziosa come Il Tormento di Sant’Antonio, in assoluto il primo dipinto dell’artista, eseguito tra i 12 e i 14 anni con maestria sorprendente perfino per un genio in erba. In mostra anche il modello architettonico in legno per la volta di una cappella. Intorno al nucleo michelangiolesco, ruoterà infine un’importante selezione di lavori di artisti coevi, con l’obiettivo di delinearne il contesto e offrire spunti di confronto.
Curata da Carmen Bambach, storica dell’arte del Rinascimento e direttrice del dipartimento di grafica del MET, la mostra si avvale di prestigiosi prestiti da 54 collezioni pubbliche e private europee e americane.
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