Fino a marzo alla Frick Collection i capolavori di Murano 
Paolo Veronese sbarca in America
 
										
										 
										
										
																		
																	Courtesy Venetian Heritage | 
																									Il dipinto San Gerolamo nel Deserto di Paolo Veronese nella Oval Room della Frick Collection
															
							Francesca Grego
25/10/2017
							Mondo -  Momento magico per l’arte veneta negli States: mentre il Genio Rezzonico di Canova vola al Tefaf New York per il suo debutto ufficiale, la Frick Collection presenta al pubblico d’Oltreoceano due capolavori di Paolo Veronese prima d’ora mai usciti dal territorio italiano. 
  
Freschi del restauro realizzato da Venetian Heritage con il sostegno di Bulgari, il San Gerolamo nel deserto e la Sant’Agata in prigione visitata da San Pietro appaiono finalmente nei colori netti e vitali che resero celebre il loro autore, recuperando quella magica limpidezza che l’azione del tempo e le ripetute riverniciature avevano vistosamente offuscato.
  
Per il debutto americano, i due dipinti si ritrovano dopo quasi 11 secoli uno di fronte all’altro, come nella cappella dell’isola di Murano dove li volle il committente Francesco Degli Alberi nel 1566.
Risalgono invece al secolo successivo le sfarzose cornici intagliate a motivi vegetali – due eccellenze dell’ebanisteria veneziana seicentesca - che accompagnano i quadri dal trasferimento nel corpo centrale di Santa Maria degli Angeli (1667). Con l’occupazione delle truppe napoleoniche, la chiesa fu sconsacrata e i dipinti trovarono la collocazione definitiva nel vicino tempio di San Pietro Martire.
  
Entrambi ricchi di tensione drammatica, i quadri esemplificano al meglio le caratteristiche della pittura di Veronese: l’attenzione per il disegno, le tinte piene e i vivaci contrasti cromatici, la luce chiara che esalta le figure, le ambientazioni rese con tocco da scenografo.
Il pubblico potrà ammirarli in dialogo con due opere allegoriche firmate dallo stesso autore, La scelta tra la Virtù e il Vizio e La Saggezza e la Forza, di proprietà del museo statunitense.
  
“I dipinti e le cornici fungono da testimoni della glorie artistiche dell’isola Murano e noi speriamo che con questa esposizione l’isola diventi sempre più conosciuta per i suoi tesori artistici”, ha commentato Xavier F. Salomon, curatore della mostra e Chief Curator alla Frick Collection.
  
Veronese in Murano: Two Venetian Renaissance Masterpieces Restored si inserisce nel programma che Venetian Heritage dedica alla conservazione e alla promozione del patrimonio storico-artistico lagunare, volto a portare l’attenzione sulle opere restaurate attraverso eventi espositivi dedicati.
La mostra sarà visitabile fino a metà marzo 2018, per poi proseguire il viaggio verso il New Orleans Museum of Art, dove resterà in calendario fino al settembre successivo.
  
Nel maggio 2018 si aprirà un nuovo capitolo per l’arte veneta negli States. Sempre alla Frick Collection sarà esposto infatti il modello in gesso a grandezza naturale di una delle prime statue di George Washington: a firmarla fu Antonio Canova, dominatore incontrastato della scultura neoclassica dalla Russia al Nuovo Mondo.
  
Leggi anche:
• La prima volta a New York del Genio Rezzonico di Canova
• Possagno-New York (A/R): il George Washigton di Canova
• Come un’allegroria: pittura e tessuto nelle Trame di Giorgione
						
						
					Freschi del restauro realizzato da Venetian Heritage con il sostegno di Bulgari, il San Gerolamo nel deserto e la Sant’Agata in prigione visitata da San Pietro appaiono finalmente nei colori netti e vitali che resero celebre il loro autore, recuperando quella magica limpidezza che l’azione del tempo e le ripetute riverniciature avevano vistosamente offuscato.
Per il debutto americano, i due dipinti si ritrovano dopo quasi 11 secoli uno di fronte all’altro, come nella cappella dell’isola di Murano dove li volle il committente Francesco Degli Alberi nel 1566.
Risalgono invece al secolo successivo le sfarzose cornici intagliate a motivi vegetali – due eccellenze dell’ebanisteria veneziana seicentesca - che accompagnano i quadri dal trasferimento nel corpo centrale di Santa Maria degli Angeli (1667). Con l’occupazione delle truppe napoleoniche, la chiesa fu sconsacrata e i dipinti trovarono la collocazione definitiva nel vicino tempio di San Pietro Martire.
Entrambi ricchi di tensione drammatica, i quadri esemplificano al meglio le caratteristiche della pittura di Veronese: l’attenzione per il disegno, le tinte piene e i vivaci contrasti cromatici, la luce chiara che esalta le figure, le ambientazioni rese con tocco da scenografo.
Il pubblico potrà ammirarli in dialogo con due opere allegoriche firmate dallo stesso autore, La scelta tra la Virtù e il Vizio e La Saggezza e la Forza, di proprietà del museo statunitense.
“I dipinti e le cornici fungono da testimoni della glorie artistiche dell’isola Murano e noi speriamo che con questa esposizione l’isola diventi sempre più conosciuta per i suoi tesori artistici”, ha commentato Xavier F. Salomon, curatore della mostra e Chief Curator alla Frick Collection.
Veronese in Murano: Two Venetian Renaissance Masterpieces Restored si inserisce nel programma che Venetian Heritage dedica alla conservazione e alla promozione del patrimonio storico-artistico lagunare, volto a portare l’attenzione sulle opere restaurate attraverso eventi espositivi dedicati.
La mostra sarà visitabile fino a metà marzo 2018, per poi proseguire il viaggio verso il New Orleans Museum of Art, dove resterà in calendario fino al settembre successivo.
Nel maggio 2018 si aprirà un nuovo capitolo per l’arte veneta negli States. Sempre alla Frick Collection sarà esposto infatti il modello in gesso a grandezza naturale di una delle prime statue di George Washington: a firmarla fu Antonio Canova, dominatore incontrastato della scultura neoclassica dalla Russia al Nuovo Mondo.
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