Da DALILAND a The Art Institute di Chicago tutti parlano di Dalí

Salvador Dalí, la vita oltre l'illusione

Salvador Dalí. A Chemist Lifting with Extreme Precaution the Cuticle of a Grand Piano, 1936, The Art Institute of Chicago, Gift of Mr. and Mrs. Joseph R. Shapiro, 1996.390 | © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí / Artists Rights Society (ARS), New York, 2022
 

Paolo Mastazza

25/05/2023

Mondo - Mancano ancora una manciata di giorni prima della chiusura della straordinaria mostra che The Art Institute di Chicago ha dedicato al maestro del surrealismo. Salvador Dalí: The Image Disappears chiuderà i battenti infatti il 12 giugno 2023 dopo 4 mesi in cui ha raccolto il plauso della critica e del pubblico d’oltreoceano mettendo in esposizione oltre 50 tra dipinti, sculture, disegni, collage, insieme a una ricca selezione di libri ed oggetti effimeri del decennio cruciale - quello a cavallo degli anni ’30 del Novecento - in cui il maestro di Figueres emerse sulla scena mondiale come vero e proprio maestro del Surrealismo.

Una mostra ‘imperdibile’ secondo il giudizio di molti, soprattutto perché ha gettato la luce su due aspetti fondamentali - pur in contraddizione tra loro - nel processo creativo dell’artista: un immenso desiderio per la visibilità e la voglia di scomparire.

Temi esplorati, in una diversa chiave e in un periodo storico differente - quello del crepuscolo - nel film DALILAND diretto dalla regista canadese Mary Harron e con uno straordinario Premio Oscar Ben Kingsley nei panni dell’eccentrico artista, che Plaion Pictures sta portando in questi giorni nelle sale cinematografiche italiane.

E quindi se l’esposizione di Chicago curata da Caitlin Haskell e da Jennifer Cohen presenta opere iconiche delle collezioni surrealiste dell'Art Institute accanto a prestiti estremamente rari provenienti da importanti collezioni pubbliche e private in Europa e negli Stati Uniti, esplorando una serie di "atti di scomparsa" intrapresi dall'artista al culmine della sua fama, per svelare con occhi nuovi il genio di Salvador Dalí al grande pubblico, in modo analogo il biopic DALILAND ci porta a scoprire come l’opera più grande è la vita dell’artista, con le sue mille contraddizioni e idiosincrasie. Un film che guida lo spettatore nella mente dell’artista per il quale “La pittura non ha valore finché non scompare per tramutarsi in un’illusione della realtà”.

I pochi fortunati nostri lettori che potranno vedere dal vivo la mostra The Art Institute a Chicago potranno apprezzare il lavoro di scoperta delle due curatrici americane che con nuove ricerche storiche e sofisticate analisi tecniche sono riuscite a svelare immagini nascoste all'interno delle opere più note di Dalí tra cui Visions of Eternity che il museo americano ha deciso di postdatare dal 1936 al 1939 e di ribattezzare con un nuovo nome,  Untitled (Dream of Venus).

Rivelazioni dunque che continueranno a far crescere la curiosità per l’artista spagnolo e che in attesa di esser condivise anche nella Vecchia Europa in qualche esposizione che non sia solo la riproposizione del cliché in cui Dalí è sempre irrequieto, trasgressivo, eccentrico e geniale, ne raccontano gli aspetti più profondi e inconsueti. Come del resto sa ben fare DALILAND un film biografico che sfida le convenzioni per raccontare l’uomo dietro la maschera dell’artista.

Per maggiori informazioni:
DALILAND (2023)
dal 25 maggio 2023 al cinema
regia di Mary Harron
Cast Ben Kingsley, Barbara Sukowa, Ezra Miller, Christopher Briney
https://www.plaionpictures.it/film/daliland/

Salvador Dalí: The Image Disappears
fino al 12 giugno 2023 The Art Institute 111 South Michigan Avenue 
Chicago, Illinois (USA)
https://www.artic.edu/exhibitions/9713/salvador-dali-the-image-disappears






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